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Blaze Bayley

In ogni arte umana i geni sono indispensabili. Dopo centinaia di anni tutti ci ricordiamo di Raffaello, di Schubert, di Ovidio, di Cervantes… ma tutti questi grandi nomi non sarebbero potuti emergere se sotto di loro non fosse esistito un substrato di semplici artigiani capaci di far emergere professionalità e talento anche nelle semplici cose.

Anche nella musica è così, anche nel metal. E tra venti, trenta, cinquanta anni ci ricorderemo ancora di Judas Priest, Slayer, Black Sabbath, ma è giusto pensare anche ai tanti onesti mestieranti che con solidità e mestiere portano a tutti il messaggio della musica pesante.Gente come Blaze Bayley, per esempio.

Blaze Bayley

Blaze è il classico esempio di onesto professionista trovatosi tutto d’un tratto a ricoprire un ruolo più grande di lui nel momento sbagliato. I suoi esordi con i Wolfsbane (gruppo da riscoprire) avevano ben impressionato tutti. Anche gli Iron Maiden, evidentemente, che orfani di Bruce Dickinson cercavano un rimpiazzo per il ruolo di cantante. E così fu il momento di Blaze… ma non poteva durare. Una voce troppo diversa da quella di Dickinson, un carisma non all’altezza, eppoi… non era Lui, i fan non potevano accettarlo. E inoltre il gruppo si trovava in un’evidente fase di crisi creativa. The X Factor non era neanche un disco totalmente da buttare, ma Virtual XI… momento sbagliato, appunto, e la storia è andata come doveva andate. Il figliuol prodigo Dickinson è tornato a casa e il buon Bayley è stato gentilmente accompagnato alla porta, con tanti ringraziamenti.

Riemergere, dopo tanti allora e un brusco ritorno alla normalità, non era facile. Blaze c’ha provato, aiutato anche dal fatto di essere comunque “l’ex cantante degli Iron Maiden”, e la pubblicità si sa è l’anima del commercio. Ha messo in piedi un buon gruppo che porta il suo nome ed ha fatto tre dischi. Il primo, Silicon Messiah, è solo sufficiente… poi piano piano ha trovato la sua dimensione. Tenth Dimension, Blood And Belief ed anche il live sono tre album di tutto rispetto, che nessuno si sognerà mai di chiamare capolavori ma che non annoiano, nemmeno a riascoltarli dopo qualche anno. Dischi di solido, onesto metallo, che non si dimentica delle origini ma che strizza l’occhio alla modernità. Dischi che – non si potrebbe dire, ma è così – sono certo meglio di quello che i Maiden hanno fatto negli stessi anni.

E perciò viva Blaze… ed ascoltiamolo con uno dei migliori pezzi di Blood And Belief… Ten Seconds!

Blaze Bayley, discografiaWolfsbane

* Live Fast, Die Fast (1989)
* All Hell’s Breaking Loose… Down at Little Kathy Wilson’s Place (1990))
* Down Fall the Good Guys (1991)
* Massive Noise Injection (1993)
* Wolfsbane (1994)
* Lifestyles of the Broke and Obscure (2001)

Iron Maiden

Studio

* The X Factor (1995)
* Virtual XI (1998)

Blaze

Studio

* Silicon Messiah (2000)
* Tenth Dimension (2002)
* Blood and Belief (2004)

Live

* As Live as It Gets (2003)

3 thoughts on “Blaze Bayley”

  1. Senti non so chi sia, ho trovato il tuo blog per caso, ma ti ringrazio per aver inserito la discografia dei Walfsbane e soprattutto per apprezzare Blaze Bayley. Grazie fratè

  2. Ciao…è sempre bello trovare un’altro Blaze fan :-)!!!Complimenti per il commento mi chiamo luca e sono quello che ha postato il video di Ten Seconds su Youtube 🙂

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