La storia è quella di un orfanotrofio francese nel 1958 gestito da religiose nel quale arriva a lavorare Anna, una ragazza incinta scacciata dalla famiglia dove lavorava precedentemente. Il lavoro di Anna consiste soprattutto nel badare a Judith, l'”ultima orfana” rimasta, una ragazza con gravi problemi mentali che è stata testimone di qualcosa che l’ha segnata per sempre. Insieme a lei la cuoca Helenka, che inizia a preoccuparsi e ad agire in modo sospetto quando Anna le confessa di sentire dei passi e udire nei corridoi voci di bambini. “Stai attenta ai bambini cattivi”, le aveva detto una piccola ospite appena arrivata. Anna purtroppo non l’ha ascoltata in tempo…
Dicevamo: film noioso, che secondo il regista vorrebbe spaventare più per la dimensione psicologica della storia che per le vicende in sè. A dire la verità c’è riuscito, visto che le vicende non spaventano affatto mentre almeno gli ambienti e i personaggi una certa inquietudine la danno. L’insulso finale distrugge però anche quel poco di buono che era stato creato prima. Evitate.
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