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Casino Royale (Martin Campbell, 2006)

James Bond è agli inizi. Si è appena meritato il doppio zero, la licenza di uccidere, e non esita certo a farlo. Non è l’elegante Sean Connery nè il quasi compassato Roger Moore… tutt’altro. E’ un ritorno alle origini e contemporaneamente un ammodernamento senza precedenti. Bond è nel 2000… è cattivo, cazzuto, non guarda in faccia a nessuno. Bond mi piace.

Non sono mai stato un grandissimo fan della saga creata da Ian Fleming, ho sempre trovato interessanti molti film con Sean Connery ma il tutto aveva stancato ben presto, anche con interpreti tutto sommato di ottimo livello come Pierce Brosnan. Ricordo che quando venne scelto Craig ci furono un sacco di polemiche, e molti storsero il naso… beh, a posteriori le critiche fatte sono davvero ridicole. Craig è la cosa migliore che poteva succedere alla saga.

In questa sua prima avventura Bond se la deve vedere con Le Chiffre, un banchiere finanziatore di attività terroristiche. Ovviamente alla fine vincerà lui… ma il prezzo da pagare sarà piuttosto alto, e il body count elevatissimo. Bond sfrutterà le sue armi migliori, tra cui quella principale… l’abilità nel poker.

Il film è davvero frenetico anche se lungo, con scene d’azione magari un tantinello inverosimili, ma orchestrate splendidamente. I primi quindici minuti sono da antologia, si va a perdifiato. Ovviamente non mancano le bond girls, tra cui la nostra Caterina Murino… e c’è pure Giancarlo Giannini a tenere alto l’onore dell’Italia, ben rappresentata anche dalle splendide locations di Venezia e del Lago di Como.

Vedendo Casino Royale mi è venuta voglia di guardare al cinema Quantum of Solace. Proprio un bel filmetto.

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