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Hot Rod (Akiva Schaffer, 2007)

Hot Rod è un film stupido, di quelli che piacciono a me. Esordio del regista Akiva Schaffer e semi esordio dell’attore protagonista, Andy Samberg (che viene dalla scuola del Saturday Night Live), Hot Rod racconta la storia di Rod Kimble, un aspirante stuntman che vorrebbe divenire tale per seguire le orme del suo defunto padre. Rod passa le sue giornate a sgommare sul motorino e ad allestire improbabili esibizioni con la sua squadra, composta dal fratellastro-manager, il meccanico-drogato e il costruttore di rampe… oltre a un asiatico che ha come unica abilità quella di “ballare” in maniera inquietante. Sua madre intanto si è risposata con Frank, un ex soldato, e il rapporto tra Rod è il patrigno non è certo facile: il ragazzo è ritenuto niente più di un fallito, e Frank ha promesso che non lo stimerà un uomo finchè non l’avrà battuto in un match di lotta. Periodicamente Rod parte all’assalto, ma Frank è troppo forte per lui… finchè improvvisamente un male al cuore non lo costringe a letto. Rod e i suoi amici si impegnano così a raccogliere fondi per un trapianto, cercando di rimetterlo in salute con il solo scopo di riuscire un giorno a menarlo e ad ottenere la sua fiducia. Le esibizioni si faranno sempre più assurde e pericolose, e Rod cercherà di trovare, oltre al successo, anche l’amore… Anche se forse la sua storia non è uguale a quella che gli hanno raccontato.

Hot Rod è assurdo e slegatissimo, si pone sul genere dei film di Will Ferrell e del Frat Pack (soprattutto somiglia a Old School) senza ovviamente raggiungerne le vette, ma ha dei momenti deliranti ed esilaranti. Indi è consigliato, per passare due ore tra grasse risate e popcorn untissimi di burro!

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