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Gianni Flamini – Il libro che lo stato italiano non ti farebbe mai leggere

La quarta di copertina


Secondo la Costituzione “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” ma, una volta trovato il coraggio di immergersi nella storia segreta del Belpaese, il terribile sospetto è che, al di là delle intenzioni dei padri della Patria, il nuovo ordine repubblicano sia stato mantenuto con le mistificazioni, i depistaggi e, soprattutto, con le stragi. Dall’eccidio di Portella della Ginestra allo stragismo mafioso degli anni Novanta, Gianni Flamini affronta il lato oscuro della cronaca nera, proponendo un viaggio nel cuore degli anni di piombo e della strategia della tensione alla ricerca di nuove ipotesi sui mandanti morali e sugli esecutori materiali delle stragi che hanno insanguinato l’Italia.

La valutazione

Al di là del titolo scelto, un tantino sensazionalista, “Il Libro che lo Stato Italiano non ti vorrebbe far leggere” è un interessante excursus tra i vari “misteri d’Italia”, dal dopoguerra a oggi, e ha il merito di trattare degnamente anche argomenti meno conosciuti come la strage di Portella della Ginestra o il terrorismo sudtirolese. Il filo conduttore del volume è ovviamente il coinvolgimentiodei servizi segreti e di settori deviati dello stato nelle varie stragi e nei tentativi più o meno malcelati di golpe, con un nome ben noto ad Arezzo che è tra i più ricorrenti: Licio Gelli. Ma ce n’è anche per Berlusconi, non temete! Il difetto è che purtroppo la narrazione non è mai veramente approfondita, dovendo parlare di mille argomenti per forza si tende a trattarli per sommi capi, così che chi ha già una buona conoscenza della storia d’Italia probabilmente troverà ridondante questo volume. Per i neofiti, però, è ottimo, Flamini è un giornalista di lungo corso e la sua penna è sempre chiara e “piacevole” per tutti. Consigliato con riserva.

Info:

Il libro che lo stato italiano non ti vorrebbe far leggere
di Gianni Flamini
Ed.: Newton & Compton
320 pagg. circa, 12.90€
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