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The Wrestler (Darren Aronofsky, 2008)

Il ruolo di Randy “The Ram” Robinson non ha portato in dote a Mickey Rourke il premio Oscar come miglior attore protagonista (vinto dall’altrettanto meritevole Sean Penn per Milk), ma l’ha certamente fatto rientrare trionfalmente nella Hollywood che conta, e ci ha regalato un’interpretazione che rimarrà nei cuori degli appassionati per molti, molti anni. The Ram E’ Mickey Rourke, con la sua faccia pesta, i mille acciacchi, la sua vita ai margini e lo strenuo attaccamento a speranze ormai vane, ma lo è anche per il piacere che prova nell’esibirsi, nell’offrire al pubblico lo spettacolo del suo corpo sanguinante, nella sensazione di sentirsi davvero vivo solo sul ring, davanti al pubblico che lo acclama, a recitare quell’infantile spettacolo che fa battere i cuori di tutti noi. Solo Rourke poteva offrirci un’interpretazione così intensa, e viene da chiedersi come sarebbe potuto venire fuori questo “The Wrestler” se l’attore originariamente scelto, l’inespressivo Nicholas Cage, non avesse rifiutato la parte spaventato dalla fisicià richiesta per questo ruolo. The Ram è Rourke, ma è anche Lex Luger. La (triste) storia dell’ex campione WCW è stata presa a modello principale, e i volantini, le foto, gli articoli che appaiono nei primi istanti del film sono stati modificati ad arte da veri articoli dell’epoca su Luger, che è stato anche portato alla prima del film.

Le lacrime di Flair, Piper e di tanti altri veterani alla visione di questa pellicola non devono stupire: loro e pochi altri ce l’hanno fatta a rimanere a galla, appaiono ancora nei maggiori show televisivi e hanno una sufficiente solidità finanziaria, ma The Ram, stanco, solo, senza una famiglia o qualcuno che lo ami, deve aver ricordato loro tanti amici scomparsi troppo presto o condannati a una vita di miseria. Randy si arrabatta come può, ma è costretto a vivere in un camper, perennemente in ritardo con l’affitto, a lavorare nel magazzino di un supermercato e a rincorrere gli scampoli della gloria perduta lottando il fine settimane nelle indies… JAPW, WXW, ROH, senza disdegnare l’ultraviolenza della CZW. A parte i promoter che lo stimano e i colleghi più giovani che vedono in lui una figura da rispettare, l’unica amica è Cassidy, spogliarellista nello strip club che frequenta quasi ogni sera. Anche Cassidy (una splendida Marisa Tomei) è una perdente, una mamma single che alle soglie dei 40 anni è costretta a ballare ancora seminuda sul palco, mentre il pubblico inizia a notare le sue rughe e a richiedere ragazze più giovani. La simpatia tra i due è immediata, ma si sa… non si possono intrattenere relazioni sentimentali con i clienti. Randy ha anche una figlia (interpretata benissimo da Evan Rachel Wood… i due hanno grande chimica insieme), che però non vede da anni. Quando dopo un incontro particolarmente violento il suo cuore cede e i medici gli proibiscono di lottare ancora, The Ram farà un ultimo tentativo di rimettere insieme i cocci del loro rapporto… ma il richiamo del wrestling è ancora forte, e incombe il ventesimo anniversario del suo incontro con The Ayatollah, il match che l’aveva consacrato vero campione e paladino del pubblico negli anni ’80.

The Wrestler è un film di estremo interesse per gli hardcore fan del wrestling: le federazioni sono quelle vere, le arene quelle veramente impiegate (c’è pure l’ECW Arena!), decine di facce (più o meno) note appaiono qua e là nella pellicola… si riconoscono R-Truth, Nigel McGuinness, Johnny Valiant, Claudio Castagnoli, Necrobutcher, persino Bobby Dempsey! Inoltre Rourke è davvero credibile nel ruolo del vecchio campione, e pur con l’aiuto di qualche stunt ha eseguito il 99& delle mosse che si vedono nel film, compreso un suicide dive verso fuori ring. The Wrestler è anche un film che non tace verità scomode, ed in questo senso si capisce come Vince McMahon abbia storto inizialmente la bocca. Il commercio di antidolorifici e steroidi è florido e assolutamente non condannato, e tanti trucchi (i wrestler che preparano le mosse prima del match e le chiamano durante, la lametta nascosta per i blade job) vengono svelati senza reticenze. Ma soprattutto The Wrestler è un grandissimo film, una storia americana di sconfitte affrontate a testa alta, sottolineate dalla splendida canzone di Bruce Springsteen e dalle maestose interpretazioni dei tre attori principali, diretta con sapienza da un inusualmente sobrio Darren Aronofsky. The Wrestler, in uscita anche nelle sale italiane, è un film da vedere, uno dei pochi che abbiano saputo trattare la nostra amata disciplina in maniera seria. Non piacerà a tutti, ma perderselo sarebbe un delitto.

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