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Babysitter Wanted (Barnes & Mannasseri, 2008)

Babysitter Wanted è stato uno dei film rivelazione della stagione horror 2008: uscito trionfatore da vari festival, acclamato dalla critica indipendente, la pellicola dei registi esordienti Jonas Barnes e Michael Mannasseri ha conquistato prima le sale americane, poi è stato venduto in diversi paesi del mondo… tra cui per ora non è compresa l’Italia, ovviamente. Babysitter Wanted segue le peripezie di Angie Albright, una diciottenne timida e religiosa che si allontana per la prima volta da casa (e da una madre iper protettiva) per frequentare il college. Il difficile impatto iniziale con la nuova vita, con una coinquilina maiala e sballata e una strana sensazione di essere osservata, viene presto mitigato da un iniezione di fiducia: Angie conosce un ragazzo che sembra molto carino e rispettoso, con il quale ha molto in comune, e trova anche un lavoretto da babysitter, presso l’amabile famiglia Stanton. Loro figlio, Sam, è molto timido e ha lo strano vezzo di non togliersi mai il suo costume da playboy, ma a parte questo sembra un bambino d’oro… Peccato che la sensazione di essere osservata e pedinata continui. E mi fermo qui con la trama perchè altrimenti che gusto c’è?

Di Babysitter Wanted sono state elogiate la trama originale, la tecnica registica ottima, il cast perfettamente appropriato e soprattutto la capacità di provocare tensione nello spettatore a partire da elementi semplici, tanto che qualcuno ha paragonato il film, come impatto, a REC. Ora, sarà forse perchè mangio pane e horror a colazione da anni e mi sento uno spettatore più smaliziato della media, ma almeno per la prima cosa non mi sento di essere d’accordo. Alla terza scena avevo già indovinato tutto lo svolgimento del film, colpi di scena compresi. Quando succedono cose come queste si fa più fatica ad essere impressionati… e quindi anche per la tensione sullo spettatore non mi sento esattamente d’accordo. Il film è furbo, sottolineato anche da una buona colonna sonora lancia di continuo falsi indizi e crea i presupposti della tensione, infarcendo di falsi allarmi e particolari inquietanti una trama tutto sommato fin troppo semplice. I registi non si spingono neppure troppo oltre per quanto riguarda il gore. Sebbene la locandina e la primissima scena potessero far pensare a un torture porn alla Saw le scene davvero sanguinose sono pochissime e la regia ha la cura di staccare l’inquadratura nei momenti clou. Anche sul piano del sesso (vero toccasana per risollevare la soglia di tolleranza per film di questo genere) non si va da nessuna parte… neppure una tetta, giusto un paio di bikini. Quindi tutto male?

No, perchè bisogna ammettere che qualche pregio il film ce l’ha. Il cast, in primis… praticamente perfetto. Come succede di raro per film girati con bassissimo budget gli attori recitano e non si limitano a qualche strilletto al momento giusto. La tecnica registica è di primo piano, e non si direbbe che le menti dietro Babysitter Wanted siano all’esordio. La fotografia è molto buona, e alla fine il budget apparente è MOLTO più elevato di quello reale. E questa è già una garanzia di successo futuro per Barnes & Mannasseri. Poi la sceneggiatura… è vero che la trama non mi è sembrata così complessa, ma la costruzione dei momenti clou è ben eseguita e rispetta in pieno tutti i canoni del genere. Insomma, diciamo che il film senza sorprendere fa il suo lavoro.

Voto finale… un 6.5 se lo merita. Ma chi ha parlato di un nuovo Halloween vada a rivedersi i classici e si sciacqui la bocca.

2 thoughts on “Babysitter Wanted (Barnes & Mannasseri, 2008)”

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