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Zohan (Dugan, 2008)

Zohan Dvir, quasi superumano e sessualmente iperattivo agente del Mossad e acerrimo nemico dei palestinesi, non è felice. Il suo sogno non è di picchiare i “cattivi” e metterli in galera, tanto poi vengono scambiati con altri prigionieri ebrei… lui vorrebbe fare il parrucchiere! Perciò finge di morire in uno scontro con il suo acerrimo nemico Phantom e scappa in America, dove sogna di lavorare per il noto hair stylist Paul Mitchell. Questa trama ridicola sarà servita a farvi capire che… il film è una puttanata. Ma una puttanata divertente. Adam Sandler non è famoso in Italia quanto in patria, dove è adorato, ma con questa farsa dal retrogusto pacifista un po’ alla maniera del frat pack ha ottenuto un discreto successo anche nei nostri cinema. Merito forse delle tante star che hanno fatto camei divertentissimi: Mariah Carey, Irwin Winkler, Chris Rock, John McEnroe. Purtroppo il doppiaggio italiano non rende merito a dovere cercando di imitare con un accento dai toni surreali e vocaboli storpiati la parlata israeliana che Sandler sfoggiava in originale. Non sempre il ritmo è elevatissimo e alcune battute sono un po’ fiacche, ma alcuni momenti demenziali mi hanno fatto scompisciare dalle risate e soprattutto John Turturro è micidiale nella parte dell’arcinemico Phantom.

Insomma, non un capolavoro. Film anche di questo genere migliori ce ne sono a bizzeffe. Ma per passare una serata… consigliato!

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