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Drag Me to Hell (Raimi, 2009)

Aspettavo con ansia l’uscita di questo Drag me to Hell, film che a quanto si diceva vedeva Sam Raimi di nuovo alle prese con le atmosfere horror/deliranti di La Casa o L’Armata delle Tenebre. L’aspettavo con ansia ma ovviamente anche la temevo, visto che il regista è ormai passato al mainstream più puro (SpiderMan vi dice nulla?) e la vena dissacrante poteva benissimo essere andata a farsi benedire in nome del politically correct. Ieri sera sono quindi andato al cinema e… ho riso e mi sono spaventato (alternatamente :D) per due ore di fila!

Cristina (Alison Lohman) è una bella giovinetta che venuta dalla campagna ha trovato un buon lavoro in banca e un fidanzato un po’ tonto (Justin Long…) ma che è dolce e la ama tanto. In lizza con un collega per una promozione deve mostrarsi dura agli occhi dei suoi superiori, e coglie quindi l’occasione quando una vecchietta d’origine zingara arriva tutta supplicante a chiedere una proroga sul suo mutuo visto che aveva avuto dei problemi di salute… proroga negata! E la promozione pare arrivare di conseguenza, se non fosse che la vecchia zingara (SYLVIA GANUSH!!! MITO!!!) l’assale nel garage mentre torna alla macchina, e dopo una delirante rissa le strappa un bottone dalla giacca e la maledice. Superstizione? Beh, visto che siamo in un horror di Sam Raimi tendo a credere che sia tutto vero… la Lamia lascia solo tre giorni di vita, poi si presenterà per trascinare la sua anima all’inferno!!!

Sam Raimi si deve essere divertito un mondo a girare questo film. Si vede proprio. Da come gioca a spaventare il pubblico con i rumori (invadentissimi in modo irrealistico, proprio come deve essere :D), con le apparizioni della Lamia sempre a sorpresa, da come riesce a condensare in una pellicola tutte le cose più schifose (in maniera grossolana, niente torture porn per fortuna!) che riesce ad immaginare (non sto a specificare per non togliervi la sorpresa. Ma cazzo: SYLVIA GANUSH :D) e soprattutto per tutte le gag che infila qua e là appena può, per tutti i momenti assurdi che allo spettatore più esperto non possono che ricordare i vecchi film di Raimi, La Casa e L’Armata delle Tenebre appunto.

Raimi è probabilmente un regista sottovalutato. Dopo gli esordi con l’horror (mitici ma forse poco considerati al giorno d’oggi se pensiamo a quanto si parla invece di registi a mio parere meno talentuosi come Craven o Hooper) ha avuto una carriera di alti e bassi prima di trovare fortuna con la serie degli SpiderMan, ma se pensiamo a un filmone come Soldi Sporchi (capolavoro sottovalutatissimo) si capisce che il regista c’è. Solo che preferisce fare il cazzone. E a noi piace così 😀 I tre Spiderman mi sono piaciuti, pure se in maniera diversa, perchè l’approccio cartoonesco, cialtrone e sempre semiserio di Raimi era proprio perfetto per il personaggio. E una sceneggiatura come questa di Drag Me to Hell (scritta subito dopo l’Armata delle Tenebre e tenuta nel cassetto per anni) è ancora più perfetta. Forse ci vorrebbe una riscoperta di certo cinema anni ’80. Sono tornati gli slasher e i remake dei capolavori degli anni ’70, il torture porn ormai è in netto declino, che sia questo il genere che riporterà di nuovo in auge il genere horror? Una buona prima risposta potremmo averla già con il remake (o sequel?) de La Casa che proprio Raimi sta preparando forse già per il prossimo anno. Se non c’è Bruce Campbell, però, m’incazzo 😉

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