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Up! (Docter & Peterson, 2009)

E’ probabilmente solo una bizzarra coincidenza il fatto che i due migliori film degli ultimi anni raccontino entrambi la storia di un vecchio non in pace con se stesso e il mondo che cambia e ritrova speranza grazie a un ragazzino. Il primo film di cui parlavo è ovviamente il meraviglioso “Gran Torino” di Clint Eastwood. Il secondo è Up!.

Up! è un film della Pixar, e già questo potrebbe bastare. Potrei chiudere qui la recensione e dirvi “andate a vederlo, è un capolavoro”. Ma mi sembra giusto dire qualcosa di più. La storia è quella di Carl Fredricksen, venditore di palloncini in pensione che rimasto vedovo (i primi cinque minuti del film, con la storia del personaggio fino alla morte di Ellie, sono un capolavoro a sè) e con la propria vecchia casa circondata dai grattacieli della città decide di realizzare il sogno che aveva con la sua defunta moglie: trasferirsi alle cascate Paradiso, in Venezuela. Per fare ciò… Up! Aggancia quanti più palloncini può al suo camino e la casa prende il volo! C’è però un inatteso intruso: Russell, giovanissimo boy scout alla ricerca della sua buona azione per prendere la medaglia come aiutante degli anziani. Russell stava cercando il fantomatico “beccaccino” che infestava la casa di Carl e si era trovato sotto il portico proprio al momento del decollo. Tornare indietro si rivela impossibile… e la strana coppia vivrà tante strane avventure, tra cani parlanti, eroi dell’infanzia che appaiono inaspettatamente, animali bizzarri e… tutta la poesia Pixar.

Il film è nei cinema anche nella versione 3D, e io l’ho visto proprio in questo formato. Tecnologia meravigliosa ed impressionante (bellissime le scene di volo ad esempio), ma non è su questo che punta la pellicola. Il 3d è al servizio del film e non viceversa, tant’è vero che la storia è godibile allo stesso modo anche nella versione tradizionale. Up! è stato la prima pellicola animata ad aprire il Festival di Cannes, e in qualche modo ha rappresentato un passo ulteriore nella considerazione dei “cartoni animati” non più come film per ragazzi ma come film, punto e basta. Anzi, a pensarci bene forse Up! potrebbe piacere più agli adulti che ai loro figli. Magari agli adulti che amano ancora pensarsi bambini, un po’ come me diciamo 😛 Non è un caso che il protagonista con cui identificarsi sia appunto un vecchio, e che sia il bambino che i vari comprimari “comici” rappresentino in fondo dei personaggi di contorno. Nella sua cornice divertente e leggera, come l’elio del palloncini, Up! parla di argomenti seri ed importanti come la morte, il progresso, addirittura l’infertilità. Mai in termini didascalici, ed è questo il vero punto di forza del film. La crescita dei personaggi avviene in maniera naturale, con un crescendo commovente e meraviglioso. Come si fa a dire male di un capolavoro come questo?

Certo che è strano pensarci: prima un film che potremmo definire quasi “muto” (Wall-E), poi uno con protagonista un vecchio. La Pixar non ha paura di osare. E non sbaglia mai.

Il trailer italiano

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