I Lynyrd Skynyrd sono sicuramente una band storica. Più famosa negli States che da noi in Italia, ma credo che facendo un sondaggio anche qui il 90% delle persone direbbe di conoscere almeno Sweet Home Alabama… oh cazzo, sarà mica per via di Kid Rock?
Tremendi dubbi a parte, God & Guns è senza dubbio una eccezione alla regola di cui sopra. Dodici pezzi ispirati, che non rinnegano la tradizione, con (più di) qualche strizzata d’occhio al passato, specialmente nei riff, ma tenendo i piedi ben saldi nel presente. Ci sono i pezzi autocelebrativi che tanto piacciono ai fans (Southern Ways, Skynyrd Nation), gli sguardi critici alla moderna america (God & Guns, That Ain’t My America), i pezzi piacioni (Little Thing Called You, Unwrite That Song) e pure qualche filler dal flavour un po’ troppo modernista (Floyd), perchè nessuno è perfetto. In tutto questo, a mio parere almeno due pezzi (Unwrite That Song e Simple Life) sono all’altezza dei classici, mentre almeno altri cinque vanno dal più che buono all’ottimo. Confesso di non conoscere il passato recente della band, ma se i Lynyrd Skynyrd si sono sempre mantenuti così in forma… che dire? Wow, complimenti! E pensare che prima dell’uscita del disco due lutti (il bassista Donald Evans e il tastierista Billy Powell) avevano colpito la band…