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Avatar (Cameron, 2009)

Sarebbe forse ingiusto giudicare Avatar prendendo come pietra di paragone i film “normali”. Mettendola così, Avatar è un polpettone di azione, fantascienza, ambientalismo cheap e buoni sentimenti, che inizia in maniera soporifera, migliora nella seconda parte e si conclude piuttosto banalmente come un qualsiasi altro filmone americano. Uno di quei film fatti apposta per appassionare le masse ed annoiare sia le elite intellettuali che vorrebbero qualcosa di più dalla storia che le minoranze fracassone che avrebbero spinto di più sul terreno dell’azione, del gore, magari con un pizzico di cattivo gusto e qualche tetta (anche blu) al vento. Il problema è che Avatar non è il classico film, ma il primo VERO film 3d, e va giudicato come “esperienza”. Ok, ce ne sono stati altri, prima. Diversi cartoni, San Valentino di Sangue… ok. Ma niente di paragonabile ad Avatar, come budget e come pretese dell’operazione. Prendiamo ad esempio Up: classico (bellissimo) film di animazione 3d che parla a grandi e piccini, con qualche nuvoletta a rilievo e poco di più. Tranquillamente godibile anche in 2d. Prendiamo San Valentino di Sangue: horroraccio senza troppe pretese, divertente e con qualche bella fica, che puntava sull’effetto facile e sulla novità per acchiappare il pubblico. Avatar è tutt’altro, e senza gli occhialini non avrebbe particolari motivi di esistere. E’ un mondo completamente ricostruito digitalmente, ideato per stupire, studiato in ogni minimo dettaglio per… circondare lo spettatore. Anche nella mia poltrona di terza fila era uno spettacolo vedere gli insetti volarmi intorno, le gocce d’acqua venirmi contro, le foglie degli alberi che sporgevano dallo schermo e così via. Una dimostrazione incredibile di quello che si può fare quando non si hanno praticamente limiti di budget, e la prova finale (se ce ne fosse bisogno) che è impossibile far meglio degli americani nel loro campo. La trama, gli attori, il messaggio… tutte queste cose contavano molto meno.

Rivedrei Avatar? No, nè in 3d nè in un eventuale passaggio tv, ma non rimpiango i 9€ spesi, perchè non posso dire di non essere uscito dal cinema piacevolmente stupito. Nel futuro non sarà certo ricordato come capolavoro (neanche Titanic – altro esempio di film/evento di Cameron – c’è riuscito) ma come pietra di paragone si. Nei prossimi anni prepariamoci ad inforcare gli occhialini piuttosto spesso… magari fino all’arrivo degli ologrammi.

Il pre-roll

2 thoughts on “Avatar (Cameron, 2009)”

  1. a me non ha stupito neanche nell'aspetto 3d invece… sarà che con gli occhiali già di mio ero scomodissima, ma non ho notato tutti i begli effetti che dici… mha… klau

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