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Penny LeCouteur & Jay Burreson – I Bottoni di Napoleone

Al liceo la chimica faceva schifo a tutti, salvo forse a qualche secchione un po’ malato (scusa Claudia :P). Questo perché nei libri di scuola la materia è narrata come una cosa fredda, quasi senza nominare le possibili applicazioni pratiche. Cos’è la chimica, e come influisce, in maniera spicciola, nella nostra vita?

Il libro di LeCouteur e Burreson, che ha come sottotitolo “Come 17 molecole hanno cambiato la storia”, risponde proprio a questa domanda facendo diciassette esempi. Diciotto anzi, se prendiamo anche in esame quello del titolo, il mito dei bottoni delle divise napoleoniche che si sarebbero disintegrati al gelo dell’inverno russo provocando così la sua disfatta. Ma questo, probabilmente, è un falso storico che serve solo ad attirare la curiosità del lettore occasionale.

Ben più reale è la storia delle spezie, dei coloranti, della seta, del chinino, della caffeina… per nominare solo alcune delle molecole trattate nel libro. I 17 capitoli scorrono velocissimi perché ognuno di loro si legge proprio come un romanzo, l’avventurosa storia di come la molecola x abbia, nel suo piccolo, cambiato la storia del mondo. A volte si esagera un po’, se è vero che qualche influsso l’ha avuto mi sembra eccessivo dare al sapone la “colpa” della guerra civile inglese, ma bisogna stare al gioco.
Il libro sa poi far capire bene al lettore due concetti fondamentali: il primo è che in chimica una minuscola differenza nella struttura può fare… tutta la differenza del mondo. Una variazione impercettibile può tramutare una sostanza benefica per l’organismo in una tossica e viceversa. Il secondo è che non ci sono sostanze buone e cattive, lo testimonia il fatto che molte molecole di cui si parla abbiano avuto allo stesso tempo effetti eccezionalmente positivi per l’umanità ma siano risultate anche dannose per altri ambiti. Il DDT è il primo esempio che mi salta in mente.
Un’ultima cosa che mi ha colpito è come molto spesso, nella storia della chimica, le scoperte più importanti siano arrivate cercando tutt’altro. Questa serendipità è molto affascinante, come è affascinante scoprire come i primi chimici azzardavano i loro esperimenti, magari assaggiando con la lingua sostanze che potevano anche essere veleni mortali.
In definitiva: un volume davvero godibile, leggibile anche dai neofiti e che potrebbe risultare un po’ troppo semplice per il chimico… ma soprattutto un volume affascinante per quanto riguarda la narrazione storica. Consigliato!

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