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Dylan Dog – Viaggio senza Speranza

Dylan Dog Speciale n.26
Viaggio senza speranza
Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
Disegni: Luigi Piccatto
Succede piuttosto spesso negli ultimi anni che autori di Dylan Dog alla ricerca di uno spunto vadano a recuperare personaggi o situazioni del passato. Cosa che in sé non è ne positiva ne negativa, ma bisogna essere bravi ed avere comunque un progetto in mente (vedi Recchioni con Axel Braun), o si rischia dii ricadere nella solita spirale citazionistica fine a se stessa.
Uno degli autori Dylaniati più inclini a commettere questo errore è il non troppo stimato Giovanni Gualdoni, che ultimamente sembra scrivere dodici storie dell’investigatore di Craven Road a settimana. Qui recupera l’idea del multinferno e… altro che non vi dico per non spoilerare. 
Dylan si ritrova all’inferno senza sapere perché, ha solo dei flash del suo ultimo “amore della vita”, Elsa. Inseguito, trova dei compagni di viaggio in una biondina salvata dalle grinfie di un leatherface, una vecchia strega cieca scampata ad un’impiccagione e un grigio operaio condannato all’inferno per non avere mai davvero vissuto, che sembra sapere molto di quello che sta succedendo…
Il principale difetto è che la storia appare sfilacciata, la scusa del multinferno viene usata per cambiare senza preavviso scenari e situazioni, in maniera piuttosto pigra. Gualdoni mette molta carne al fuoco nel tentativo di non risultare noioso, ma alla fine risulta… banale. I disegni di Piccatto sono discreti ma non all’altezza delle sue cose migliori (anche solo del recentissimo Darwin). Il finale tagliato con l’accetta è la mazzata finale. 
Quando la cosa migliore di un albo è la copertina (neanche poi eccezionale), il giudizio non può che essere negativo. Bocciato.
Voto: 1,5/5

5 thoughts on “Dylan Dog – Viaggio senza Speranza”

  1. A questo punto voglio una tua opinione: qual'è l'ultimo numero di Dylan Dog (speciali compresi) che t'ha fatto dire "porca puttana, ho tra le mani qualcosa che val la pena leggere"? Io penso sia da Mater Morbi che non trovo più qualcosa all'altezza…

  2. Se nemmeno più gli speciali sono degni di esser letti con famelica attenzione… allora i tempi d'oro del buon vecchio Dailan sono proprio andati a galine.

  3. Con la (parziale) eccezione dei Color Fest, dove almeno provano qualcosa di diverso, gli speciali ultimamente sono peggio della serie regolare…

  4. pur senza essere così "drastico" (a me i disegni di Piccatto son piaciuti, anche se cerca sempre più di somigliare a Nicola Mari), devo dire che neanche a me è sembrata una gran storia.

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