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Cose che rimprovero a Bersani

Prima delle elezioni:

lasciando perdere la storia delle primarie (credo abbia fatto anche più di quanto gli era dovuto, il problema è stato il partito), è mancata totalmente la campagna elettorale. Ho già scritto qualcosa a riguardo, ma il succo è che questi famosi 8 punti che va proponendo oggi andavano proposti prima, staccandosi nettamente da quello che è stato il governo Monti. Ok dire “vogliamo vincere ma cercheremo anche l’appoggio di altri”. Solo che gli “altri” non dovevano essere gli sputtanatissimi Monti, Fini e Casini, ma il “nuovo” del M5S. Si doveva essere chiari, evitare di mandare in tv vecchi volti come Rosi Bindi, Letta e compagnia bella, puntare su nomi nuovi e FARE LA CAMPAGNA ELETTORALE. Inoltre c’è stata una notevole miopia nel non capire che si doveva dire NO ai rimborsi elettorali. So anche io che si tratta di una proposta demagogica ed a lungo andare pericolosa, ma visto che era evidente che LAGGENTE vuole questo meglio accettare un compromesso adesso che lasciar vincere una demagogia ancor maggiore in un futuro non così lontano.
Dopo le elezioni:
detta in maniera semplice, Bersani doveva ammettere la sconfitta, dimettersi e lasciare a qualcun altro (una persona nuova, più presentabile, sempre indicata dal PD… penso a un pontiere come Civati) l’onere di provare a formare un governo. Continuando così, a pregare i grillini di accettare quello che hanno detto mille volte non accetteranno, ci siamo resi ridicoli.
E ora:
la pantomima di Bersani che parla oggi con i due grillini, che onestamente hanno fatto la figura dei poveracci ogni volta che hanno aperto bocca, è stata patetica. E’ ora di dire basta. Si aprono due strade.
1- se si crede veramente nella logica della “minima distanza” tra i due mondi grillino e democratico si dica ai grillini “benissimo, indicate voi un Presidente del Consiglio, e saremo noi a comportarci per qualche mese da cani da guardia della vostra onestà e preparazione”. Poi, dopo conflitto di interessi e legge elettorale si vada a votare con più chiarezza. Ovviamente senza Bersani e vecchiume assortito.
2- si chieda a Napolitano di indicare una figura di garanzia per un governo PD-PDL che faccia la legge elettorale, si elegga un nuovo Presidente della Repubblica DECENTE (magari d’accordo coi grillini, evitando scambi osceni) e si torni a votare a giugno o a settembre lasciando spazio a Renzi che come i sondaggi dimostrano (hanno sempre dimostrato, ma transeamus… resto convinto che non abbiamo VOLUTO vincere) saprà pescare sia nei bacini grillini che in quelli pidiellini.

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