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Cucù, cucù, il malloppo non c’è più – Now You See Me, I Maghi del Crimine

Allora, ci pensavo mentre guardavo il film: pensate che figata un remake italiano de I Maghi del Crimine! Il Mago Silvan, Toni Binarelli, Giucas Casella e… una fica… mmmhh… vabbé, una fica qualsiasi, che uniscono le loro forze e prima sfruttano come loro mecenate Silvio Berlusconi, poi derubano anche lui e alla fine sfuggono all’inseguimento dei carabinieri e riescono ad entrare nel club dei maghi veri. Si, ci vorrebbe anche a noi un Louis Leterrier, regista di tamarrate clamorose più o meno riuscite, qui sempre tamarro ma probabilmente al vertice della propria carriera.
In pratica la storia è questa: ci sono un mentalista (Woody Harrelson), un illusionista (Jesse Eisenberg), un’escapista figa (Isla Fisher) e un prestidigitirimirifiripirimirizzazionista (e ladro) alle prime armi che è lì per prendere due ceffoni ma alla fine serve anche lui, eccome (Dave Franco, fratello dell’altro Franco, no non l’ex dittatore spagnolo). Poi ci sono una agente dell’Interpol francese (Melanie Laurent) che è messa lì per dimostrare che i francesi sono meglio degli americani (quando invece tutti sanno che non è affatto così) e l’agente dell’FBI che la prende molto sul personale (Mark Ruffalo). E Morgan Freeman che fra l’ex mago che smaschera i maghi, e Michael Caine che fa Berlusconi. Un cast niente male, quindi. I 4 maghi di cui sopra vanno benino da soli, ma un misterioso mister mistero li recluta e li convince a diventare un gruppo… ed a seguire i suoi ordini. Un anno dopo i 4 Cavalieri fanno il proprio debutto a Las Vegas, e – magia magia – da lì derubano una banca francese! L’FBI li mette nel mirino, ma come si fa ad accusarli se l’unica spiegazione possibile pare la magia? Così i 4 vengono rilasciati e tenuti d’occhio dal duo FBI-Interpol. La seconda tappa del loro tour sarà a New Orleans… la terza, il gran finale, a New York!
una bella farda nel gruppo fa sempre comodo
Now You See Me è una divertente puttanata, tenuta in piedi da un ottimo cast nel quale spiccano… beh, un po’ tutti. Tranne la francese che mi sta sui coglioni. Sono due ore di magie, inseguimenti, sorprese, cazzatone esagerate che richiedono necessariamente si spenga il cervello, ma molto molto divertenti per chi sia disposto a farlo! Non vi mettete a riflettere sull’effettiva fattibilità del loro piano e a pretendere ragionamenti alla The Prestige, godetevi il film, mettetevi comodi con popcorn e coca ghiacciata e…alla fine state attenti che non vi sia sparito il portafogli!
Voto: *** 1/2

2 thoughts on “Cucù, cucù, il malloppo non c’è più – Now You See Me, I Maghi del Crimine”

  1. Per un fan di The Prestige, cuccarsi questa scemenzuola si è rivelato arduo impegno. Ho voluto provare sull’onda di autorevoli consensi, e mi sono, autorevolmente, scottato. Vero è che siamo più dalle parti di un dozzinale Ocean’s eleven o di uno Slevin miserello, ma veder magheggiare cosi buffamente ti indispone fin da principio, la trama si arrabatta perdendo tempo prezioso con inseguimenti e colluttazioni di quart’ordine e noi che guardiamo sempre più da lontano – come suggerisce Eisenberg – dobbiamo, alla fine, dopo esserci sgarrupati con trucchi da contorcimento del duodeno a forza di incredule risate, vedercela anche col sorpresone finale, lontano miglia da ogni più indulgente ragionevolezza.

    Ma almeno te la sei divertita un po’ come assicurano a destra e a manca?!

    E con chi? Forse avrei potuto col sottoutilizzato Harrelson il quale, doppiato con la voce di Kevin Spacey, si rende ancor più pesce lesso del tollerabile; o con Mr. Facebook, più a suo agio tra logaritmi e social network che tra carte da indovinare, o ancora con quegli altri sciapetti dei loro compagni di viaggio, per non parlare degli altri protagonisti, dagli impalpabili Freeman e Caine al pesce fuor d’acqua Mark arRuffalo, forzatissimo Clouzot…? no ragazzi… semplicemente ho sbagliato film, ma i maghetti hanno sballato mira, tempi, modi, trucchi e inganni.

    Le tre fasi, Promessa, Svolta e Prestigio, celebrate, appunto, in The Prestige, decadono nel burlesque di una magia da apprendista stregone dove il trucco c’è, e malgrado il desiderio del volenteroso spettatore di non volerlo vedere affascinandosi d’incanto, traspare rozza

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