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La fogna del sabato #3: Sharknado

– ATTENTO, IL TORNADO HA PORTATO DEGLI SQUALI!!!
– SQUALI???
– SQUELLI!!!
SHARKNADO
Cosa può andare storto se combiniamo un’ambientazione losangelina, un enorme tornado, un’invasione di squali e un cast che vede come volti più noti STIV DI BEVERLY HILLS e TARA REID?
…beh, tutto.
Mi sono avvicinato a Sharknado con un certo ottimismo, conscio che una trama del genere (un tornado che porta squali, ovviamente) avrebbe potuto dar vita ad un guilty pleasure genuinamente trash e consapevole di esserlo. Ma la maledizione della Asylum ha colpito ancora. Si, Sharknado è un film trash e consapevole di esserlo, ma è tutto tranne che un guilty pleasure. E’ un guilty pain, duro, durissimo da affrontare.
La trama, da Wikipedia perché tanto chi me lo fa fare di perdere tempo?
Durante una tranquilla giornata a Los Angeles l’ex campione di surf Fin Shepard, assieme all’amico di sempre Baz, assiste ad un attacco da parte di migliaia di squali sulla spiaggia di Santa Monica. Subito dopo, una violenta tempesta investe la città, allagandone le strade. Fin intuisce subito la gravità della situazione e, assieme allo stesso Baz e alla fidanzata e dipendente Nova (Fin possiede un bar sulla spiaggia), parte alla ricerca dell’ex-moglie April, interpretata da Tara Reid, e dei due figli, che vivono nell’entroterra.

La situazione si complica quando diversi tornado e trombe d’acqua sollevano gli squali in aria, scaraventandoli all’interno della città. Solo l’intervento della famiglia di Fin (soprattutto del figlio, aspirante pilota di elicotteri) riuscirà a salvare il mondo dalla terribile invasione.
La sensazione che si ha guardando Sharknado è che la Asylum ed il regista Anthony Ferrante si siano davvero impegnati per realizzare il film più brutto della storia. No, non ci sono riusciti, ma hanno davvero fatto del loro meglio. Tra battute ironiche che non fanno ridere nessuno, personaggi deliranti, scene senza senso, soluzioni improbabili (un tornado “annullato” da una bomba fatta in casa) e fisiche impossibili, Sharknado sembra lunghissimo. Anzi, E’ lunghissimo. Sono 86 minuti, ma durano una eternità. Gli effetti speciali sono ovviamente penosi, la cosa più tragica sono gli squali che nuotano immersi in mezzo metro d’acqua, ma in generale è tutto pessimo, e la cosa è resa persino più ridicola dal fatto che la loro qualità varia da scena a scena, ed addirittura da inquadratura a inquadratura! Segno che anche il montaggio è stato fatto rigorosamente a cazzo di cane. Alle scene girate per il film sono alternate parti ritagliate da documentari o da materiale di repertorio, immediatamente riconoscibili. Si salva qualcosa? NO!
Ma andiamo ad analizzare i possibili motivi d’interesse del film!
TETTE: 1/10
Se vi accontentate di qualche bikini sulla spiaggia… peccato perché di materiale umano ce n’era!
MOSTRI: 3/10
“Semplici” squali. Ok, portati da un tornado. Ma ormai ci aspettiamo molto di più!
AMMAZZAMENTI: 6/10
La sindrome di Birdemic si ripete anche qui, con cadaveri a terra che in teoria sarebbero stati uccisi dagli squali, ma in realtà non si vede come sia possibile.
SQUALLORE: 9/10
Davvero difficile fare di peggio.
GLOBALE: 1/10 VOTO TRASH 7/10
ATTENZIONE, non prendete il voto sul trash come un incitamento a guardarlo. NON FATELO. L’unica cosa divertente di Sharknado è l’idea iniziale. Il resto è davvero penoso!

One thought on “La fogna del sabato #3: Sharknado”

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