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Halt and Catch Fire – Stagione uno

Grazie a serie come Breaking Bad e Mad Men AMC si è affermata negli ultimi anni forse come il network per serie di culto per eccellenza. C’è sempre da fare i conti con HBO, ovviamente, ma gli show prodotti da AMC hanno dimostrato di poter dire qualcosa di nuovo, di diverso, di adulto ed appassionante pur senza ricorrere ad un ritmo frenetico o a tette & culi (ok, questo è un difetto). Ma Breaking Bad è finito, Mad Men è all’ultima stagione, a trainare il carro rimane ormai solo The Walking Dead, successo più di pubblico che di critica… e allora c’è da rinnovare un palinsesto che ha bisogno di una vigorosa iniezione di novità!
In attesa di Better Call Saul, lo spinoff di Breaking Bad che avrà l’arduo compito di non far rimpiangere troppo l’originale, AMC ci ha provato con scarso successo con Turn, sulle vicende del Culper Ring nella guerra d’indipendenza americana, ma soprattutto con questo Halt and Catch Fire, che presentato forse un po’ in sordina ha saputo conquistare ottimi consensi tra gli appassionati.
Halt and Catch Fire è ambientato nel 1983 in Texas, nel bel mezzo della prima esplosione degli home computer. Joe McMillan, aspirante innovatore visionario con un recente passato alla IBM, si fa assumere dalla Cardiff Electric, una piccola azienda di servizi informatici, e con mezzi e mezzucci vari riesce a spingerla sulla via della competizione con i giganti del settore, e con l’aiuto dell’ingegnere Gordon Clark e della talentuosa programmatrice Cameron Howe tenterà tra mille difficoltà di dare vita ad un vero e proprio Gigante, il primo home computer davvero portatile, innovativo nel design, nelle caratteristiche, in tutto.
Una delle cose migliori che si possano dire di H&CF è che si tratta di un period drama appassionante e che sembra vero. Sebbene la Cardiff Electric non sia mai esistita la vicende è assolutamente verosimile, e gli autori sono stati in grado di creare un trio principale di personaggi credibili, convincenti, realistici. L’ispirazione è abbastanza ovvia: Joe è un aspirante Steve Jobs, mentre Gordon, il motore nascosto dell’operazione, è il suo Steve Wozniak, ma a rompere gli schemi e la possibile prevedibilità arriva la vera visionaria, Cameron, programmatrice impulsiva, eccessiva, sempre proiettata al futuro, ribella, davvero punk anche nel suo look e in quello dei suoi capezzoli.
La serie ha uno stile visivo proprio ed affascinante, molto anni 80 come la sua strepitosa colonna sonora. Il difetto principale, comune a molte serie AMC, è una certa lentezza nello svolgimento, che può portare al disamoramento i più distratti. Ma stavolta le vicende dei protagonisti (aggiungiamoci Donna, anche lei talentuosa ingegnere, ed il suo rapporto sempre più difficile col marito Gordon) riescono a riempire la trama anche quando questa sembra avere dei rallentamenti, facendo in modo che H&CF non sia solo una serie per nerd, punk o fanatici degli anni 80, ma rendendola apprezzabilissima anche da un pubblico (ad esempio quello femminile) apparentemente fuori target.
Nonostante ascolti non elevatissimi AMC ha annunciato che l’estate prossima avremo una seconda stagione… la prima è finita con numerosi cambiamenti e con l’ingresso nel 1984, anno iconico per più di un motivo. Non sarà la serie che riporterà in alto i rating di AMC (che probabilmente andrà sul sicuro con la serie parallela di TWD e punterà forte sui prossimi Badlands e Galyntine), ma datele una chance, Halt and Catch Fire vi sorprenderà!
Voto: ****

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