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Episodio Uno: Backstrom

Dopo il buon successo del totalmente fuori di testa Man Seeking Woman l’attenzione del Cumbrugliume si sposta su una serie decisamente più classica, anche se le caratteristiche peculiari di certo non mancano. Ho visto il primo episodio di…
BACKSTROM
Detective brillante – stronzo assoluto. Fin dallo slogan scelto per il lancio della serie si capisce dove la Fox voglia andare a parare e quale sia il suo modello di riferimento. Backstrom è un detective della polizia di Portland, in Oregon, è fuori forma, ha un pessimo carattere, non ha amici, beve, fuma, spara a ripetizione battute razziste e sessiste, come fa a mantenere il lavoro? Semplice, malgrado tutto sembra proprio avere il fiuto del mestiere, e alla fine riesce a risolvere il proprio caso, così finisce per guidare una nuova unità speciale investigativa…
Vi ricorda qualcuno? Bravi, è evidente come il modello di riferimento per Backstrom non possa che essere il Dr. Gregory House, persona orribile che pesa sugli altri ed incapace di mantenere i rapporti umani con chicchessia, ma dotato di un talento incredibile e di un carisma innegabile.
Il problema è che Backstrom questo carisma non ce l’ha, e anche per il talento sarei portato ad avere qualche dubbio.
Innanzitutto il protagonista, Rainn Wilson, è noto soprattutto per l’eccellente interpretazione in The Office che gli ha valso decine di premi, ma non pare avere le spalle sufficientemente larghe per portare su di sé l’intero peso di una produzione che sembrerebbe puntare più sulla parte procedural (seppure sui generis) che su quella comedy. I suoi collaboratori, poi, sembrano più che alto un branco di freak ognuno bravo a fare il suo micro-compito ma incapaci di unire i puntini e puntare verso la soluzione. Inoltre, cosa più grave, anche gli elementi comedy non fanno poi così ridere e non sono abbastanza offensivi per scandalizzare. E visto che anche il caso del giorno (l’omicidio del figlio di un senatore) è piuttosto trito e ritrito e non presenta assolutamente nulla di nuovo, allora cosa resta?
Resta una serie tutto sommato girata bene ma scritta tragicamente male, sbagliata fin dal presupposto iniziale. Si, perché Backstrom, almeno dalla prima puntata, sembra avere un unico talento, quello di sapersi appropriare del lavoro degli altri e riuscire infine ad utilizzarlo per il suo scopo, quello di tornare finalmente a risolvere crimini seri. Nota stra-negativa ulteriore per Thomas Dekker, contatto con la malavita del protagonista, suo unico quasi-amico, decoratore d’interni e molto probabilmente anche suo figlio. E giga-macchietta mal scritta e recitata. Pessimo.
Voto: :P:P:P

5 thoughts on “Episodio Uno: Backstrom”

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