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Episodio Uno: 1992

1992 Top Ten serie tv 2015

UNA FICTION ITALIANA SENZA BEPPE FIORELLOOOOO?? Incredibile.

1992
Nel 1992 avevo 13 anni, ascoltavo Francesco Salvi, Elio e le Storie Tese e i Queen, cercavo di dare i miei primi baci (si lo so che oggi a 13 anni si fanno le prime doppie penetrazioni, ma la mia generazione era così), andavo in giro in bicicletta, cercavo di scegliere la scuola che avrei fatto dopo le medie e… iniziavo a interessarmi di politica. Di riflesso, è ovvio, perché sebbene fossi il tredicenne più intelligente del pianeta qualcosa dell’intricata situazione italiana ancora mi sfuggiva, ma grazie alla mia famiglia di appassionati spettatori di Santoro (già allora) già sapevo chi erano i buoni e chi i cattivi, e rielaboravo la cosa a modo mio.
1992 è la serie evento di quest’anno, prodotta da Sky Atlantic e molto apprezzata anche all’estero. Si trova, ovviamente sottotitolata, in molti siti di torrent inglesi e americani, una cosa che francamente non avrei mai immaginato e invece… I paragoni vanno da Romanzo Criminale a House of Cards, viene elogiata la ricostruzione storica, lo sforzo produttivo, le tette di Miriam Leone…
Sono d’accordo soprattutto sulle tette di Miriam Leone. TOPA INVEROSIMILE, meglio ora che quando fu eletta Miss Italia. Me la prenoto per un prossimo Venerdì Gnocca. Sul resto meno.
Le critiche principali sono state rivolte al cast. Qualcuno sostiene anche che Miriam Leone non sappia recitare, PAZZI! Io francamente la trovo molto convincente, forse perché abbagliato dalla sua gnoccaggine, non lo escludo. Anche Accorsi è bravo, e Domenico Diele sconosciutissimo ma ancora più bravo. Dove i problemi cominciano a presentarsi è con Tea Falco, che farfuglia in stato semi-catatonico (ok, la parte lo richiede) e in alcuni ruoli di supporto interpretati da attori di terza fascia… e si vede, purtroppo.
Il problema principale di 1992, però, a mio parere è un altro. La serie è contemporaneamente troppo e troppo poco. Troppo perché si vogliono condensare troppe informazioni in poco tempo, finendo così per ricorrere all’odiato spiegone, con i personaggi che chiacchierano, raccontano, spiegano al telespettatore più che al resto del cast. E troppo poco perché per parlare del 1992 forse bisognava iniziare prima. Parlare del 1989, del 1991, gli anni da cui la rivoluzione (mancata) è davvero partita.
Sky ha fatto un ottimo sforzo per presentare personaggi e situazioni reali o quasi-reali senza moralismi eccessivi e senza creare macchiette. Il Di Pietro della serie, ad esempio, è molto più serio e composto di quello reale. Qualcun altro potrebbe riconoscersi un po’ meno, ma ci sta. E’ nelle cose, e il lavoro è apprezzabile. Forse, con un po’ di coraggio, si poteva fare anche di più, ma è ovvio che gli anni 90 siano ancora troppo vicini per un’analisi davvero lucida. E francamente, con il revisionismo degli ultimi anni, temevo peggio.
Il primo episodio è partito lento, è migliorato andando avanti ed è finito bene. Continuerò a guardarlo, anche solo per la Leone. Anche se il culo di Accorsi si vede più del suo, mannaggia,
Voto: ** 1/2

One thought on “Episodio Uno: 1992”

  1. direi che le premesse sono buone… vedremo (oggi e nei prossimi martedì) come vengono sviluppate
    mi chiedo se Dell'Utri (che, per quanto ne so, abita nell'infermeria del carcere di Parma) si diverte a vederlo
    e Zeman (anche lui citato nella fiction) si ricorda di quegli anni a Palermo?
    conoscendo Zeman, credo che sia stato colpito da amnesie selettive

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