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Episodio Uno: Aquarius

Il male, si sa, affascina molto più del bene. Si, magari esistono ottimi film su Gandhi, Schindler o Mandela, ma diciamolo, ognuno di noi prova una scomoda attrattiva verso il lato oscuro, vuole capire la storia che ha portato Darth Vader ad essere Darth Vader o la follia di Caligola, la violenza di Ted Bundy o i misteri dietro Pacciani. Quindi come potevo lasciarmi scappare…
AQUARIUS
Si, perché sostanzialmente Aquarius viene “venduta” come la serie su Charles Manson. NBC l’ha scelta come prima serie ad essere distribuita interamente (tutte le 13 puntate) nello stesso momento sulla loro app mobile e sulle piattaforme di video on demand, oltre naturalmente che in maniera tradizionale in tv (l’esordio, con un audience tutto sommato discreta, è stato il 28 Maggio). Quello di Charles Manson è ovviamente il nome di richiamo, ma il protagonista della serie è David Duchovny, sergente della polizia di Los Angeles che indaga nel caso di una sedicenne scomparsa che, niente spoiler, si scopre da subito, è entrata a far parte del giro di Manson. Per aiutarlo nell’indagine Duchovny si avvale dell’aiuto di un poliziotto hippie (Gray Damon) che potrà infiltrarsi negli ambienti della controcultura del 1967 e scoprire cosa c’è dietro…
Il primo impatto, francamente, è deludente. La storia è un semplice procedural crime, il tutto è piuttosto edulcorato e Manson (Gethin Anthony, Renly ne Il Trono di Spade) appare come un aspirante santone neppure troppo carismatico, impegnato più a trovare vendette personali o a cantare le proprie canzoni che nel cambiare il mondo. Sarà stato davvero così? In qualche modo tendo a dubitarne… Aquarius appiattisce tutto, gli anni 60 sono ridotti a qualche ragazzina con i capelli lisci che vive in una comune, due canne e qualche volantino “Stop the war”. Troppo poco. Gli attori fanno il loro, ma Duchovny è inquartato, di Manson-Anthony abbiamo già detto, Gray Damon appare troppo cool e costruito per essere vero ed alla fine ciò che resta più impresso sono gli occhioni da bambina innocente di Emma Dumont, che non dirà molto ma ha davvero la faccia giusta per interpretare la vittima di un gioco più grande di lei.
Voto: *
Continuerò a seguirlo: un paio di puntate si, poi vedremo.

6 thoughts on “Episodio Uno: Aquarius”

  1. Beh, sul pilot concordo pienamente, anche io mi aspettavo di più. È proprio il personaggio di Manson a non convincere, come giustamente sottolinei. Spero in un evoluzione, per cui continuerò a seguirlo.

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