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Battaglia #5 – …e le foibe?

BattagliaDevo essere sincero, non pensavo che le nuove uscite di Battaglia avrebbero avuto grande successo, men che meno che l’avventura in edicola sarebbe potuta continuare dopo il fatidico quarto numero. E invece la formula di questo vampiro al di sopra del bene e del male (ma soprattutto del bene), immischiato spesso suo malgrado nei peggiori momenti storico-politici del nostro paese, è piaciuta. E’ un fumetto nero nella migliore tradizione italiana, che rimanda a scandali e complotti ma non ha alcuna intenzione di fungere da strumento di denuncia sociale. I primi quattro numeri sono stati un coltello infilato nella piaga, con alcuni tra i migliori disegnatori emergenti italiani ed un notevole lavoro sui testi. Il quinto volumetto è… qualcosa di diverso.

Dal titolo, “…e le foibe?” mi sarei aspettato un delirante excursus nei benaltrismi italiani. Ma sono stato io l’ingenuo, non è questo che interessa a Battaglia. Il titolo avrebbe potuto essere “DENTRO le foibe”, perché è proprio qui che finisce il nostro Pietro, insieme ad un sopravvissuto dei massacri dei titini. Non si perde tempo in elucubrazioni di stampo politiche o nella ricerca del giusto o dello sbagliato, il messaggio (popolare!) di Battaglia è che il mondo è governato dai forti, che siano fascisti o comunisti, democristiani o socialisti, bianchi neri o rossi, repubblicani o monarchici, a farne le spese saranno sempre i deboli, i “poveri stronzi”. E questa regola vale sia nel mondo “di sopra” che in quello “di sotto”, dove Battaglia si trova alle prese con qualcuno molto simile a lui. La sceneggiatura di Giulio Gualtieri (Caravaggio…) è valida, veloce e cazzuta quanto basta. I disegni dell’esperto Walter Venturi (John Doe, Il Grande Belzoni…) sono perfetti.

Battaglia mi diverte sempre un sacco. Leggetelo anche voi!

Voto: *** 1/2

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