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Creed – la recensione in anteprima

Creed Michael B. Jordan Sylvester Stallone

Creed – Nato per combattere (Creed)
di Ryan Coogler, con Sylvester Stallone, Michael B. Jordan, Tessa Thompson
Uscita italiana: 14 Gennaio 2016
IMDB

Creed Poster
Uscirà ufficialmente nelle sale domani Creed, primo spinoff o settimo film della saga di Rocky, che ha già consentito al vecchio Sylvester Stallone di vincere un meritato Golden Globe come attore non protagonista, e che si vocifera potrebbe fargli fare il bis con l’Oscar la notte del 28 Febbraio. Il film è diretto dal giovanissimo e talentuoso Ryan Coogler che pur essendo solo al secondo film dopo l’ottimo Prossima Fermata Fruitvale Station sembra aver compreso perfettamente quelle che sono le caratteristiche principali della serie: semplicità, uno storia di redenzione, buoni sentimenti, sudore, lacrime. Rocky è una storia tipicamente americana, quella di uno sconfitto che scopre dentro di se le armi per vincere, di accettazione delle proprie qualità, di esaltazione del lavoro, della fatica, della capacità di sopportare e dare tutto se stesso. E’ una storia lineare, che procede dritta verso un culmine emotivo forse persino troppo telefonato, ma allo stesso tempo così evidentemente necessario all’interno del film…

Creed è Adonis Johnson (il bravo Michael B. Jordan), figlio illegittimo di Apollo Creed adottato in seguito dalla sua vedova, ed intenzionato a diventare come lui uno dei grandi della boxe. Adonis si rifiuta di utilizzare il cognome del padre, e preferisce cercare di emergere con le sue sole forze, facendosi strada accettando incontri dovunque e contro chiunque. Ma avrà la vera occasione solo quando i media scopriranno la sua vera identità. Rocky (Sylvester Stallone) è rassegnato ad una vita lontano dai riflettori dopo la morte dell’amata Adriana e di tutte le persone che ha amato nella sua vita, ma allenare il giovane Adonis potrebbe restituirgli la forza di vivere…

Creed Michael B. Jordan Sylvester Stallone

La mia preoccupazione alla notizia dell’uscita di Creed era che gli autori potessero farne una storia un po’ tamarra ed hip hop, una specie di Rocky from the ghetto, ma bastano davvero pochi minuti di film per capire che non sarà così. Creed non ha un’estetica alla moda, non ha effetti speciali sfavillanti, i pugni si sentono drammaticamente, gli occhi si gonfiano fin quasi a chiudersi, il sangue scorre, le labbra si spaccano, è un film pieno di dolore come l’originale, potrebbe essere un reboot proprio come Il Risveglio della Forza (che come saprete mi è piaciuto parecchio) ma probabilmente comprende le proprie origini ancora meglio, segue la stessa strada ma senza smaccate citazioni. C’è il pugile che si fa strada dal basso, trova ispirazione ed esempio in un suo mentore, coraggio ed amore in una donna, ma Creed non è mai una semplice copia, limitandosi anche dove sarebbe stato più semplice (la colonna sonora!!!) all’omaggio nel momento di massima emozione.

E Sylvester Stallone è straordinariamente efficace, si è meritato il Golden Globe e meriterebbe l’Oscar. La sua interpretazione è un pugno in faccia a chi l’ha sempre ritenuto un attore incapace. Stallone ha un grande cuore, proprio come il suo personaggio. Rocky può cadere, ma non sarà mai veramente sconfitto. Ed il finale del film vi rimarrà nel cuore.

Voto: **** 1/2

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