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Outsiders – Stagione uno

Outsiders

Bifolchi. Bifolchi capelloni e sudici, che abitano sulle montagne, non rispettano le leggi, non pagano le tasse, scendono tra le persone civili solo per procurarsi le poche cose che non possono fare da soli… rubandole, ovviamente. Bella gente, no? Beh, i protagonisti di Outsiders, terza serie originale prodotta da WGN America dopo Salem e Manhattan, sono proprio così. Non usano il denaro, ma anche all’interno della comunità esistono cose che possono provocare gelosie, attriti, vere e proprie faide: il potere e il sesso. Nessun Farrell ha mai ucciso un altro Farrell… ma forse le cose stanno per cambiare.

Outsiders

Non è affatto male, Outsiders. Non è niente di veramente nuovo (con Sons of Anarchy non ha in comune solo il bravo Ryan Hurst) ma ha squarci di assoluta magnificenza visiva nella sua ambientazione dei monti Appalachi, ha una classica lotta per il potere, la classica discordia tra padri e figli e il tema del desiderio, donne, potere, una vita migliore o anche solo diversa, è lo stesso desiderio. Ma ha anche diversi punti di originalità, per esempio una vena mistica che potrebbe essere solo apparenza ma forse c’è sotto molto di più. Il vino dei Farrell è una tentazione a cui è impossibile resistere, ma solo un Farrell sembra poterlo bere senza conseguenze, e la montagna forse ha davvero i poteri magici di cui si favoleggia.

Outsiders

Outsiders ha qualche momento di stanca nella parte centrale e qualche episodio non esattamente riuscitissimo, ma sopperisce alle sue mancanze con personaggi affascinanti e, nell’insieme, una buona recitazione. E’ una di quelle serie che non possiamo definire perfette ma che in qualche modo mi ha incuriosito, e quindi m ha tenuto incollato al televisore dall’inizio alla fine. Non sorprende, non usa dosi massicce di sesso e violenza, è adulta ma in qualche modo non esagera mai, una scelta in qualche modo conservatrice ma apprezzo che non venga mai cercata la strada più semplice: ci sarebbero stati decine di momenti dove farlo, e invece il creatore Peter Mattei ha scelto di proseguire dritto per la sua strada, insieme agli sceneggiatori.

Outsiders

Non starò a parlare della trama perché ho già recensito il primo episodio, e tanto dovrebbe bastarvi per decidere se cominciare la serie oppure no. Voglio invece parlare, senza spoiler, dell’ultimo episodio. Un episodio che riassume in sé tutto il senso della serie e allo stesso tempo cambia completamente le carte in tavola nell’ultimo minuto. E’ bello quando una storia sceglie di fare questo e… vi dirò, nonostante tutto sia lasciato aperto, in sospeso, avrei quasi apprezzato se la serie si fosse conclusa in quel modo. Come ci hanno insegnato i Soprano non sempre c’è bisogno di un finale classico. La serie comunque è stata confermata per una seconda stagione, e nonostante quello che ho appena scritto sono contento e la guarderò. Riuscirà a sorprendermi anche quella?

Voto: *** 3/4

One thought on “Outsiders – Stagione uno”

  1. Era partita alla grande, però poi come dici tu ha avuto qualche momento di stanca.
    Prima stagione tutto sommato promossa, però con la seconda può dare ancora di più…

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