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Codice 999 (06 per chi chiama da fuori Roma)

Codice 999

Codice 999

FINALMENTE! Sono anni che sostengo che John Hillcoat sia uno dei registi potenzialmente più interessanti in circolazione, più precisamente dal 2005, quando è uscito La Proposta (The Proposition), di cui ho già parlato nella mia lista dei dieci migliori western usciti dopo il 2000. Era quello un film violento, visionario, per certi versi misterioso e sicuramente imperfetto, ma altrettanto sicuramente era un film imperdibile, che faceva ben sperare per il futuro del regista. Poi è venuto The Road, con Viggo Mortensen, tratto dal capolavoro di Cormac McCarthy, un romanzo amatissimo ma praticamente impossibile da trasporre efficacemente al cinema. Hillcoat ci ha provato, ne ha saputo restituire le atmosfere disperate ma è mancato qualcosa perché lo si potesse definire davvero riuscito. Forse era un passo troppo grande per un regista al secondo film, forse sarebbe stato un passo troppo grande per chiunque. Poi (2012) è stata la volta di Lawless, un po’ western (ancora) e un po’ gangster movie. E sebbene il voto su IMDB sia fin troppo generoso si può parlare di un film sbagliato, forse più nelle corde dello sceneggiatore e amico Nick Cave che in quelle del regista. Che però ha cominciato a mostrare qualcosa che finora nel suo cinema non si era ancora visto così compiutamente, i suoi film avevano sempre avuto un ritmo epico e dolente, ma la scrittura ed i movimenti di macchina ora sembravano avvicinarsi a quelli di un vero maestro del cinema del nostro tempo, sua maestà Michael Mann, regista di quello che è probabilmente il mio film preferito di tutti i tempi.

Codice 999

Alcuni registi sono così, hanno bisogno di cadere, di sbagliare (non in maniera imperdonabile) prima di fermarsi un attimo a riflettere e capire quale possa essere la loro strada. E così dopo Lawless John Hillcoat si è fermato quattro anni. E ne è uscito fuori Codice 999.

Codice 999 è un film di genere. E’ un film violento, cupo, oscuro, pieno di azione e sparatorie, scene notturne, ghetti dove i poliziotti non sono bene accetti, corruzione, mafia, donne bellissime e amore per la famiglia. Tanti stereotipi, non è vero? I film di questo tipo non hanno mezze misure, o sono dei (piccoli o grandi) capolavori o delle emerite inutili schifezze. La sceneggiatura di Codice 999, opera di Matt Cook, esce dalla black list delle migliori ancora non prodotte a Hollywood, e si vede. I personaggi sono tanti ed apparentemente semplici, ma ognuno di loro è costruito sapientemente, ha un volto pubblico e qualche segreto da nascondere. Come sempre nel genere il bene ed il male tendono a confondersi e anche i mafiosi russi più senza cuore nascondono dell’affetto per i nipotini…

Codice 999

Codice 999 è un film di poliziotti costretti a lavorare per la mafia russa, che prende il nome dal codice usato per segnalare “poliziotto a terra”. E’ una storia di uomini (e donne) che parte dal genere e diventa universale, dai ghetti di Atlanta alla scoperta del mondo. Con un cast ricchissimo (Casey Affleck, Chiwetel Ejiofor, Anthony Mackie, Aaron Paul, Clifton Collins Jr, Norman Reedus, Teresa Palmer, Michael K. Williams, Gal Gadot, Woody Harrelson, Kate Winslet…) e affiatato, dove ad ogni attore corrisponde la parte ideale. Con una colonna sonora martellante (di Atticus Ross) e un montaggio frenetico. Con un regista al quale possiamo finalmente possiamo dire si, questo è il tuo film, senza pecche, possiamo dirti solo bravo.

Bentornato, John Hillcoat.

Voto: ****

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