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Vodun – Possession – voodoo rock’n roll!

Vodun Possession

Era il settembre 1995, avevo 16 anni e guardavo i programmi di Red Ronnie (LO SO!!!) su Videomusic. Un pomeriggio vidi ospite a Help un gruppo inglese che spaccava tutto, con una cantante nera, pelata ed incazzatissima, con una voce incredibile ed una rabbia in corpo che quasi spaventava. Erano i Skunk Anansie, giunti ancora sconosciuti in Italia per presentare il loro esordio Paranoid & Sunburnt. Selling Jesus mi fece innamorare di loro, avevano un’attitudine punk e suoni potenti, non avevano paura di essere scomodi anche politicamente e di dire quello che pensavano. Il disco contiene dei pezzi meravigliosi, I Can Dream, Little Baby Swastikka, Rise Up, Intellectualise my Blackness, oltre alla dolce e drammatica Weak, che li fece amare anche da molti altri.

Vodun Possession

Venti anni dopo Skin è finita a fare la giudice a X Factor italiana. E fin qui vabbé. Confesso che mi è sempre simpatica, il problema è che la sua incredibile voce da una decina d’anni a questa parte non è più la stessa, e soprattutto che i nuovi pezzi che fa fanno schifo. Poi finisco nel blog di Blackswan, leggo una recensione di tali Vodun e mi dico “però, diamogli una chance”. E finisco per tornare sedicenne. In Possession, esordio full lenght del trio londinese, c’è molto di quel primo, bellissimo disco dei Skunk Anansie, non solo per la voce della cantante ma soprattutto per l’attitudine del gruppo, per la loro rabbia, per la loro personalità. I Vodun frullano Skunk Anansie, Black Sabbath, Monster Magnet, un po’ di metal, molto hard rock, un po’ di punk e noise,  look e testi che richiamano il voodoo, creando una loro formula che funziona, e funziona bene. Sembrano convinti e soprattutto non sono per nulla rassicuranti. Il rock non dovrebbe mai essere rassicurante… In attesa di scoprirli live!

VODUN – MAWU

 

Voto: ****

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