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Botte da Orbi #4: Merantau

Merantau

La tradizione del merantau richiede ai giovani Minangkabau di viaggiare, preferibilmente in una grande città, come rito di passaggio verso l’età adulta per raggiungere maturità e successo. Yuda è uno di loro, ed il suo progetto è di recarsi nella grande Giacarta per insegnare il silat… sto parlando arabo, vero? Mi spiego meglio: BOTTE DA ORBI!!!

Merantau

Il cinema indonesiano di arti marziali non è mai stato considerato ai vertici del genere, nonostante il successo negli anni 80 di Barry Prima. Ci voleva un regista gallese, Gareth Evans, e la scoperta casuale di un ragazzo timido ma dal talento sconfinato come Iko Uwais per portare all’attenzione degli appassionati il Pencak Silat…

Cosa porta un gallese in Indonesia? Gareth Evans si era laureato in scrittura per il cinema, ma a parte qualche piccolo lavoretto era costretto a guadagnarsi da vivere come insegnante di gallese tramite internet. Nel 2007 gli venne proposto di dirigere un piccolo documentario sull’arte marziale del Pencak Silat, e fu così che conobbe Iko Uwais, che al tempo lavorava come fattorino. I due divennero amici e Evans si innamorò dell’Indonesia, decidendo di trasferirsi e di mettere su famiglia lì. Il piccolo lavoro sul documentario lasciò il posto ad un più tradizionale film di arti marziali con il debuttante Uwais come protagonista… Merantau, appunto!

merantau

Merantau è stato definito come la risposta indonesiana ai film di Tony Jaa, ma è allo stesso tempo qualcosa di più e qualcosa di meno. Si vede che Evans non è il classico regista di arti marziali, il film cerca di seguire rispettosamente la tradizione indonesiana ma ha una partenza lenta, sceglie di dedicarsi alla trama e di farci conoscere i personaggi, con momenti di recitazione semplici ma significativi. Ci introduce all’azione lentamente, dandoci alcuni assaggi ma senza giocarsi subito le cartucce migliori. Uwais non è un grande attore ma sa essere efficace in un ruolo che gli è suo: il ragazzo semplice e di buon cuore nella grande città. La storia è piuttosto lineare: ci sono il cattivo spietato, che come spesso accade è straniero, e il cattivo al quale è lasciato spazio per la redenzione, c’è la ragazza carina in pericolo ed il fratellino che non avrebbe più nessuno ad occuparsi di lui, ci sono tutti gli ingredienti per un film che avrebbe potuto anche essere banale e che in alcuni momenti lascia ben vedere che il budget a disposizione era risicato (vedi le scene nel bar più povero del mondo), ma…

…ma c’è Uwais che poco a poco ci mostra di che pasta è fatto. Nelle prime scene, lo confesso, ho pensato che il suo silat era si spettacolare, ma i colpi seppure rapidi e provenienti da ogni angolazione non sembravano fare così male. Forse anche perché venendo da Undisputed 3 era difficile fare di meglio sotto questo punto di vista. Yuda non sembrava così inarrestabile. Ma con il prosieguo della trama e con gli sforzi sempre maggiori dei vari corpi buttati contro il giovane protagonista per cercare di fermarlo, aumenta anche la sua efficacia. Ed il vero cattivo, Ratger, sa veramente far male. Le spinte e le chiavi articolari diventano più imprevedibili, gli oggetti usati per aiutarsi sempre più vari, le ginocchia ed i gomiti sempre più duri, si sentono le ossa scricchiolare fin quasi a spezzarsi… Si sente che sta per nascere una nuova stella.

Merantau

Merantau è un film di arti marziali piuttosto nero, pessimista, che non sembra lasciare grandi speranze per il futuro se anche i più poveri non mostrano grande solidarietà l’uno con l’altro. Non è un film perfetto perché ancora Evans dimostra di avere qualcosa da imparare su come si filmano le scene più frenetiche. Ma è un ottimo film. E non temete, The Raid è in dirittura d’arrivo 🙂

Voto: ***

2 thoughts on “Botte da Orbi #4: Merantau”

  1. Il film che ha cambiato per sempre il mio modo di stendere le lenzuola 😉 Abbozzato, ma già la grandezza di Gareth Evans iniziava a vedersi… Gran recupero, un titolo che mi sono goduto in DVD per riempiere l’attesa di “The Raid 2″… Ora mi siedo qui e aspetti i titoli groddi di Evans 😉 Cheers!

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