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Marito perfetto, solo con acqua e Bafometto

The Perfect Husband poster

Il Marito Perfetto era il titolo del mediometraggio con cui Lucas Pavetto ha sorpreso un po’ tutti nel 2011 dopo qualche lavoro a zero budget e ancor meno visibilità. Quaranta minuti secchi, tesi, con la giusta quantità di sangue e soprattutto dai quali emerge una perfetta conoscenza dei tempi del cinema. Non un capolavoro, ma un film che emergeva decisamente sopra la massa e che soprattutto nel panorama italiano ha fatto ben sperare.

E infatti, tre anni dopo, ecco il lungometraggio!

The Perfect Husband poster

Dunque che differenze ci sono tra Il Marito Perfetto e The Perfect Husband? Solo il titolo tradotto in inglese? La storia, più o meno, è la stessa. Una coppia giovane cerca di rimettere in sesto il proprio rapporto che sta entrando in crisi trascorrendo un fine settimana in una casetta nei boschi, ma quello che doveva essere un weekend tranquillo, romantico e sensuale si trasforma in tragedia quando nella mente di uno dei due si fa strada un terribile sospetto… The Perfect Husband è quindi un classico thriller/horror con pochi personaggi (anche per tenere basso il budget) e la tensione che sale sempre di più. Un film di genere, dio li benedica!

The Perfect Husband

“Guardate che bella, la vigna di mio nonno! Faceva un vino che era la fine del mondo!”

La prima differenza che salta all’occhio è che gli attori sono tutti americani (o inglesi, sonasega), il film è girato in inglese e doppiato nella nostra lingue. Nessun nome di richiamo per carità, lei è Gabriella Wright, è bellina e recita in maniera decente. I suoi maggiori successi nella vita sono stati avere Sean Penn come testimone di nozze e un padre scultore che si definisce “il migliore artista del mondo“. Lui è Bret Roberts, un sacco di particine ma nessuna davvero rilevante. Diciamo che nella coppia quella brava è lei. Poi c’è Carl Wharton, che fa una specie di ranger che si trova suo malgrado a essere implicato nei casini della coppia e cerca di capire come stanno le cose. La sua parte è quella migliore e anche quella che avrei voluto vedere elaborata maggiormente.

The Perfect Husband

“Che cavolo stai dicendo Willis?”

Rispetto al mediometraggio The Perfect Husband espande soprattutto la parte iniziale, ci lascia più tempo per conoscere i personaggi e farci un’idea delle loro personalità, e soprattutto da più spazio all’ambientazione. Nonostante ci siano i ranger pare che il film sia stato girato nei boschi intorno all’Etna, una scelta suggestiva e originale. Non manca qualche incongruenza, tipo all’inizio il marito dice che suo nonno faceva il vino nello chalet e non si vede una vite in tutto il film… ma potrebbero essere anche problemi nel doppiaggio. Forse. Poco importa, comunque. Pavetto si mette umilmente al servizio del film e degli attori, sceglie una fotografia piuttosto scura, sottolinea i silenzi, è sempre attentissimo a cosa inquadrare, come, da quale distanza… tutto è studiato e tutto è giusto, senza volare troppo in alto ma con un senso della misura invidiabile.

The Perfect Husband

Mi distendo un attimo qui e mi riposo

Poi, nella parte finale, comincia lo splatter e ci si diverte. The Perfect Husband trova il suo ritmo e non stanca mai, diverte, tiene sempre alta l’attenzione dello spettatore.

Non mancano ovviamente i difetti. A parte qualche momento di recitazione un po’ legnosa è in particolare la parte centrale a tradire un po’, manca un raccordo tra il sospetto iniziale e l’esplosione di follia, avrei preferito che il passaggio fosse più graduale, o almeno che le motivazioni dei personaggi venissero esplorate più a fondo. Così com’è sembra più un raptus che altro, anche se il finale va a chiarire la situazione con un colpo di scena significativo.

The Perfect Husband

“Basta con il sesso orale quando hai le mestruazioni”
“Si, ma anche te…”

Considerando che si tratta di un esordio e che il budget era evidentemente bassino, comunque, il coraggio e la bravura di Pavetto vanno solo lodati. The Perfect Husband è stato anche premiato in alcuni festival ed ha trovato buona attenzione anche all’estero. La coppia di protagonisti (ma non Wharton) tornerà nel nuovo film del regista, Alcoholist, che vedrà nel cast anche gente come Bill Moseley, John Robinson e Lloyd Kaufman. Ok, Lloyd Kaufman reciterebbe anche nel video della comunione di mia cugina, ma ho reso l’idea, no? E’ un passo avanti… speriamo che mantenga le promesse!

Voto: **

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