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Non Essere Cattivo – Roma Tossica

Non Essere Cattivo Marinelli

Nel 1983 Claudio Caligari dirigeva il suo primo film, Amore Tossico, una storia pasoliniana con protagonisti presi dalla strada sulla dipendenza dall’eroina. Nonostante il regista fosse nato ad Arona ed avesse vissuto per molto tempo a Milano, Amore Tossico diventò un film simbolico di una certa Roma, ha dato vita a un culto che continua ancora oggi, ha visto scritti su di esso trattati di sociologia, linguistica, è stato citato in mille contesti diversi.

Non Essere Cattivo

Ma nonostante il successo di Amore Tossico, Caligari ha dovuto attendere ben quindici anni prima di rifare un film, il quasi altrettanto seminale L’Odore della Notte, che ha lanciato la carriera drammatica di Valerio Mastrandrea affiancato a un cast di altri nomi divenuti notissimi, come Marco Giallini e Giorgio Tirabassi. Una sorta di poliziottesco ambientato sempre a Roma tra fine anni 70 e inizio anni 80, al quale Romanzo Criminale deve sicuramente moltissimo.

Non Essere Cattivo

E ancora, altri diciassette anni di pausa prima di Non Essere Cattivo.

E’ un vero peccato che un regista come lui abbia diretto solo tre film in oltre trenta anni di carriera, tutti i suoi lavori evidenziano la sua personalità forte, artistica, libera da compromessi. I suoi film sono estremamente significativi, politici, lanciano un messaggio forte ma restano comunque sempre godibili, popolari, con una vitalità apprezzabile da chiunque, senza limitarsi al pubblico “da festival” al quale spesso opere del genere sono rivolte.

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E invece Non Essere Cattivo rimarrà il suo ultimo film, visto che Claudio Caligari è morto lo scorso anno, appena finite le riprese, a soli 67 anni. Valerio Mastrandrea gli ha dedicato un saluto bellissimo, quando ancora il film non era uscito.

E’ bello pensare che il successo (relativo, ovviamente, non pensiate a grandi numeri) di Non Essere Cattivo sia un ultimo omaggio alla memoria di un regista che avrebbe meritato di più, ma non ha mai voluto piegarsi alle storture di certo mercato. Anche solo leggendo la sua pagina Wikipedia si scoprono tanti progetti immaginati ma mai realizzati, qualcuno intrigante e qualcuno meno, ma chissà cosa poteva venirne fuori…

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Non Essere Cattivo è stato anche candidato all’Oscar come miglior film straniero per l’Italia, ma non è stato scelto dalla giuria dell’Academy. Forse sarebbe stato troppo, Caligari a Hollywood… no, non ce lo vedrei proprio. Molto meglio le spiagge di Ostia, le periferie degradate, i barettini di periferia dove scroccare una birra o rubare un orso di peluche.

Mi rendo conto di non avere ancora parlato affatto del film, ma forse poco importa descriverne la trama. E’ ambientato nel 1995, è un seguito ideale di Amore Tossico e descrive la fine di quel mondo. La fine di un illusione, o forse di un incubo. Gli attori non sono più presi dalla strada come trenta anni fa, sono professionisti molto bravi come Luca Marinelli (lo Zingaro in Lo Chiamavano Jeeg Robot) e Alessandro Borghi (Suburra), due amici da sempre che condividono le notti in discoteca, le corse in macchina nelle borgate, le rapine, lo spaccio, l’uso di droghe moderne o antiche. Condividono una vita ai margini, ma Vittorio (Borghi) sembra volerne finalmente uscire, mentre a Cesare (Marinelli) non resta che sprofondare sempre più…

Non Essere Cattivo Marinelli

Non Essere Cattivo è veramente rappresentativo della fine. La fine del proletariato pasoliniano, la fine di un modo autarchico e disperato di vivere le borgate, la fine del predominio dell’eroina, con i tossici che si bucano ostracizzati da chi si fa di pasticche o sniffa. Droghe socialmente più accettate e apparentemente meno pericolose, che portano scopate, soldi facili, la voglia di continuare a sballarsi nonostante tutto. La fine ed il testamento della carriera di un nostro grande regista.

Non voglio risultare agiografico e sostenere che i film di Caligari siano capolavori dei quali sarebbe impensabile cambiare una virgola, ma sono pellicole coraggiose, credibili e imperfette, come molto nostro grande cinema passato. Da qualche parte ho letto che il regista in Non Essere Cattivo ha scelto di non essere moderno. Probabilmente non gli interessava, l’importante era continuare ad essere se stesso.

Voto: *** 1/2

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