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Into Darkness – Star Trek

Into Darkness Star Trek

Khan colpisce ancora

J.J. Abrams è furbo. L’abbiamo intuito con Lost (ma anche con Alias!), l’abbiamo capito con il primo film di Star Trek e ne abbiamo avuto la conferma definitiva con il rilancio di Star Wars. Ma ancor prima di Star Wars l’abbiamo avuta con il secondo Star Trek, questo Into Darkness.

Into Darkness Star Trek

L’obiettivo di Abrams era creare un nuovo Star Trek che potesse sostituirsi a quello classico, con i personaggi che conosciamo tutti ma con un piglio diverso, più moderni, al passo con il nuovo millennio. Con Il Futuro ha Inizio ha fatto proprio questo, donando al classico Star Trek un taglio più d’azione, mettendo al centro i soliti Kirk, Spock, Sulu, McCoy, ma più giovani, più inesperti, più irruenti. Solo il vecchio Spock di Leonard Nimoy rimaneva a garanzia dei fan della serie originale, come a dir loro che non si dovevano preoccupare, i presupposti erano diversi ma lo spirito rimaneva lo stesso.

Into Darkness 04

Into Darkness mantiene il vecchio Spock, e introduce un altro personaggio caro ai fan della vecchia saga: Khan.

Benedict Khanberbatch

Khan è stato un personaggio della serie classica ed è tornato, interpretato dallo stesso attore, in quello che forse è tra gli originali il film più apprezzato: L’Ira di Khan. Qui torna, ovviamente riimmaginato ma quasi ugualmente pericoloso. E’ un uomo geneticamente potenziato, più forte, più intelligente, capace di far fuori da solo una squadra di klingon ma spietato, incapace di provare empatia. Lo interpreta Benedict Cumberbatch ed è un’altra scelta furba, è un attore culto per le nuove generazioni ma rispettato da chiunque per la sua bravura. Khan in fondo ricorda un po’ il suo Sherlock, è capace di seguire la propria logica e di mettere insieme piani quasi infallibili… Per gran parte del film non è esattamente un nemico (ed è facile tifare per lui), ma è sempre, costantemente una minaccia. Basta guardarlo per capirlo, non c’è modo di scendere a compromessi con lui.

Into Darkness Benedict Cumberbatch

Star Wars Trek

La maggiore critica che si muove ai due Star Trek di Abrams, al secondo Into Darkness in particolare, è che sembra più di guardare Star Wars. Più azione, è ovvio, ma anche una generale sensazione che sia il destino a governare le sorti dell’equipaggio dell’Enterprise e dell’universo intero. E’ ancora la logica il motore della saga? E’ la curiosità, è il desiderio di conoscenza che porta a visitare strani, nuovi mondi? No. Non ancora, forse. Il finale fa ben sperare, ma fino a Into Darkness è come se i due film fossero un unico, lungo e spettacolare prequel. Si, ci sarà spazio per un futuro di esplorazione, ma il presente impone di lottare contro il terrorismo, contro tradimenti interni, contro pericoli imminenti che non si possono ignorare. C’è una guerra all’orizzonte. Anche l’universo non è lo stesso che conoscevamo.

Into Darkness Chris Pine

Nonostante questo sarebbe ingeneroso dire che questo non è Star Trek. Into Darkness riprende la storia di Khan e ne rivisita situazioni, personaggi, epilogo. L’Ira di Khan era una storia di sacrificio (sottilmente ricordato), Into Darkness resta una storia di sacrificio. Il messaggio finale è lo stesso, anche se ovviamente tutto è accelerato e spettacolarizzato. Si può dire che è uno Star Trek sotto steroidi? Tanto qui l’antidoping non c’è…

Into Darkness vs. Il Futuro ha Inizio

Vince Il Futuro ha Inizio, nettamente. Nonostante Into Darkness sia un film più spettacolare (con effetti speciali perfetti e ambientazioni bellissime), Il Futuro ha Inizio era più fresco, l’effetto sorpresa ha ancora la sua importanza. Into Darkness ha il merito di aggiustare qualcosina nella direzione dei co-protagonisti, che sembrano tutti un po’ più centrati. In particolare il Montgomery Scott di Simon Pegg e l’Hikaru Sulu di John Cho vivono dei momenti di vero splendore e hanno una importanza fondamentale. Poi c’è Alice Eve in reggiseno e mutandine, dovrebbe bastare.

star-trek-into-darkness-alice-eve-underwear

Non rompete i coglioni col fanservice su Star Trek, devo ricordarvi delle minigonne di Deanna Troi? O di 7 di 9?

7 di 9 Jeri Ryan

Into Darkness è un divertente film di fantascienza, che non è il migliore della saga ma che riesce a portarla avanti più che dignitosamente. E io non vedo l’ora di guardare Beyond, domani!

Voto: *** 1/2

3 thoughts on “Into Darkness – Star Trek”

  1. Incredibile che del film ricordi quasi nulla, se non la bionda 😉 Ricordo solo il senso generale di fastidio per quel finale.
    GEI GEI Abrams ha fatto le prove generali per il suo acclamato remake di “Guerre Stellari” intitolato “Il risveglio della Forza”.
    Secondo me i Trekkie hanno scaricato un bel bidone ai loro “avversarsi” storici fan di “Star Wars” 😉 Cheers

  2. […] Dietro una locandina anonima e anzi bruttina si nascondono a volte delle perle. The Good Neighbor è l’esordio alla regia di un lungometraggio di Kasra Farahani, che non è comunque nuovo al cinema di alti livelli visto il suo lavoro come art director in pellicole importanti come Thor o Star Trek – Into Darkness. […]

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