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Priscilla – La regina del Gender

Priscilla

Forse non lo sapete perché siete troppo giovani, ma una volta i finocchgay non esistevano. Gli uomini vivevano in maniera più semplice, lavorando come muratori, nei campi o nelle miniere, tornavano a casa la sera stanchi e trovavano la moglie sorridente che preparava il pranzo. Poi dopocena facevano l’amore, leggevano la Bibbia, dormivano, la mattina all’alba tornavano a lavorare e nove mesi dopo spuntava fuori un bambino. Era davvero così, era un mondo migliore (e tralaltro non c’erano neppure i negr i profughi).

Poi però è arrivato Hollywood, e Hollywood ha portato il Gender.

Tutto iniziò nel 1959, quando Billy Wilder diresse Marilyn Monroe in A Qualcuno Piace Caldo. La Monroe era un idolo degli uomini, e Wilder (che non a caso era EBREO) la affiancò a Jack Lemmon e Tony Curtis, molto apprezzati dalla comunità femminile. Ma per confondere le idee del pubblico (rappresentato nella pellicola dall’ingenuo miliardario Osgood Fielding II che si innamora di Jack Lemmon) li fa vestire da donne, cosa che non solo non li squalifica agli occhi del mondo ma addirittura li porta al successo.

Nei diabolici USA, quindi, il più era fatto. Il colpo definitivo arrivò nel 1975, quando il Rocky Horror Picture Show proclamò ad alta voce che ci si poteva vestire così.

FrankNFurter

METTITI I PANTALONI, SCOSTUMATO!

La conquista dell’Europa venne completata più tardi, quando anche un grande attore come il nostro Ugo Tognazzi venne costretto ad interpretare la parte di un omosessuale ne Il Vizietto… e anche solo dal titolo del film potete capire come questo peccato che la Bibbia definisce mortale venga giustificato, dicendo che si, sono uomini che vanno a letto con altri uomini, ma in fondo è solo un vizietto… niente di che, come fumare tre sigarette al giorno o mangiare un petto di pollo il venerdì.

Visto che in Asia sono comunque già tutti pervertiti, e in Africa ci sono i negr altri problemi, rimaneva solo un continente civilizzato da conquistare: l’Australia. Una nazione enorme, dura, popolata di nipoti e pronipoti di criminali ai quali le donne, meglio se a pagamento, sono sempre piaciute anche più di pecore e canguri. La comunità gay internazionale decide quindi di usare le maniere forti, di pensare a un film che avrebbe potuto far breccia anche nei cuori duri degli abitanti dell’Outback. Il risultato è Priscilla.

Priscilla – la regina del deserto

Priscilla poster locandina

 Il film racconta il viaggio attraverso l’Australia di un vecchio torpedone ribattezzato “Priscilla la regina del deserto”, con a bordo un vecch esperto transessuale, un gay e un travestito. Come potete notare ci hanno messo dentro tutto quello che potevano, e siamo fortunati che il film sia uscito nel 1994 e non nel 2016, altrimenti oggi ci sarebbe anche un cisgender pansessuale poliromantico, o qualcosa del genere. I tre si esibiscono solitamente nei gay bar della tollerante Sydney, ma dopo la morte del compagno di Bernadette (il transessuale) viene loro offerto un ingaggio dall’altra parte dell’isola, ad Alice Springs, dove l’ex moglie di Tick (il travestito) è direttore dell’albergo. Da lì, avventure e strani incontri.

Il film ha soprattutto tre frecce al proprio arco: il casting, la colonna sonora e i costumi.

Niente armi! Niente costumi da pagliaccio!

Priscilla

E invece si dai, tanti coloratissimi costumi da pagliaccio, perché IL GENDER si annida nei particolari. Come già nel Rocky Horror Picture Show, anche in Priscilla gli uomini indossano tacchi a spillo e reggicalze, ma mentre Frank-N-Furter almeno rimaneva su un più dignitoso look all-black, il cast di Priscilla esagera con accostamenti cromatici esagerati, parrucche incredibili, piume, lustrini, tanto rosa. Sono probabilmente decine i costumi creati per questo film e divenuti famosi… alcuni fatti proprio con poche lire, tipo il celebre vestito fatto solo di infradito rosa costato 8 dollari.

Priscilla

I costumisti Lizzy Gardiner e Tim Chappel hanno vinto un Oscar per il loro lavoro… nonostante fosse per entrambi il primo film importante a cui lavoravano. E uno dei vestiti più assurdi ideati non ha neanche trovato spazio nel film, visto che un abito fatto completamente di carte American Express scadute è stato rifiutato dalla compagnia, ed è stato in seguito indossato da Lizzy Gardiner durante la cerimonia degli Oscar. L’abito è comunemente considerato il PEGGIORE mai indossato durante la cerimonia, ma si sa, il gusto dell’eccesso… In seguito l’American Express si è ricreduta ed ha riconosciuto il valore promozionale del vestito, che oggi è in mostra negli uffici americani della compagnia…

Lizzy Gardiner American Express Dress

Music was my first love…

La colonna sonora di Priscilla è… ehm.. a dir poco gaia. Composta praticamente solo da grandi classici delle icone gay, da Gloria Gaynor ai Pet Shop Boys, dai Village People agli immarcescibili Abba. Con qualche sorpresa, tipo l’aria di Violetta de La Traviata che Felicia canta sul tetto di Priscilla mentre attraversano il deserto.

Saranno Famosi

Al momento dell’uscita del film il nome di maggior (relativo) richiamo nel cast era quello di Terence Stamp… e l’attore inglese non era neanche la prima scelta per il ruolo di Bernadette, visto che originariamente era stato contattato Tim Curry (sempre lui). Stamp era stato una stella del cinema di prima grandezza negli anni 60, ma in seguito nonostante avesse continuato ad apparire in parti anche importanti (era il generale Zod in Superman, ad esempio) i suoi ruoli da protagonista si erano diradati. Priscilla gli donò una nuova fama, molti riconoscimenti e molte altre opportunità per una carriera che continua anche adesso.

Tick/Mitzi era Hugo Weaving, attore che sembra in giro da una vita e sempre uguale, ma prima di Priscilla aveva avuto soprattutto una carriera televisiva in Australia, con qualche sporadico film come Istantanee (1991), dove aveva ricevuto molti elogi per la sua interpretazione di un fotografo cieco. Priscilla permise alla sua carriera di decollare, e oggi tutti lo conoscono come l’Agente Smith di Matrix o Elrond de Il Signore degli Anelli.

Guy Pearce, infine, era il gayssimo Adam/Felicia. Anche lui aveva fatto solo qualcosina in televisione e anche lui dopo è divenuto piuttosto noto, sia come attore (Memento, L.A. Confidential, The Hurt Locker..) che come marito di Carice Van Houten, ovvero la Melisandre di Game of Thrones 😀

Si può dire che l’unico a cui Priscilla non ha portato fortuna sia proprio il regista Stephen Elliott, che dopo il grande successo non è più riuscito a ripetersi ed ha diretto solo filmetti deludenti (Un Matrimonio all’Inglese) o bruttissimi (Eye of the Beholder). Così impara a darci IL GENDER!

Girls just want to have fun

Le “ragazze” del film si divertono tantissimo, e lo spettatore, anche se magari sotto sotto vorrebbe andare al Family Day, si diverte ancora di più. Priscilla è ancora oggi, a distanza di oltre venti anni, un film che ti lascia il sorriso e che promuove un messaggio di rispetto e apertura mentale sempre efficacissimo.

Anche se Gesù, Paolo Brosio e Adinolfi piangono.

Priscilla

Pernacchie a tutti e tre

Voto: ****

2 thoughts on “Priscilla – La regina del Gender”

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