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Mica avranno rovinato anche Preacher?

Preacher poster

Preacher poster

Ragazzi io avevo molta paura per Preacher. Per un sacco di motivi:

– il fumetto è geniale, uno dei miei preferiti di sempre, forse la miglior opera di Garth Ennis, autore capace come nessun altro di muoversi nel confine che divide cattivo gusto e iconoclastia
– va su AMC, canale considerato dai più “adulto” (se non altro per Breaking Bad e The Walking Dead) ma che ha una stretta politica anti nudo e parolacce. E nel fumetto di Preacher ci sono alcuni nudi e praticamente due parolacce ogni tre parole. E l’intera serie potrebbe essere considerata un’enorme bestemmia.
– il coinvolgimento di Ennis stesso mi sembra limitato
– il casting non mi convinceva fino in fondo e la produzione mi dava l’idea di dire “si, abbiamo speso per i diritti e lo facciamo, con The Walking Dead è andata bene e chissà, ma proviamo a risparmiare…”

Insomma, avevo paura di una versione sterilizzata e all’acqua di rose di un capolavoro. Ma visto che non sono tra quelli che pensano che un’opera, di qualsiasi genere sia (romanzo, fumetto, film…), debba rimanere lì, intoccabile, e qualsiasi remake debba seguire pedissequamente (è la parola del giorno) l’originale… beh, l’ho guardata lo stesso.

preacher Jesse Custer

GUARDATELA ANCHE VOI

E Preacher è divertente!

In qualche modo tutte le mie paure sono state confermate (casting a parte, ci arrivo dopo), perché questa effettivamente è una versione light, edulcorata e alleggerita delle atmosfere del fumetto, potrebbe al massimo essere considerata una specie di prequel se dalla prossima stagione le cose cominceranno a prendere una piega diversa. Alcuni personaggi sono stati resi innocui, altri instupiditi, la sensazione generale è che il fumetto fosse decisamente più adulto.

Ma lo stesso, Preacher è divertente.

E’ divertente perché ha un gran ritmo, perché dietro la ripulitura effettuata si intuiscono ancora dei personaggi geniali, perché le dieci puntate volano in un lampo.

Ho la sensazione che passerò delle giornate di fuoco...

Ho la sensazione che passerò delle giornate di fuoco…

La storia di Preacher è quella di un giovane predicatore che senza troppa convinzione manda avanti una piccola chiesetta in un paesino, finché non torna a farsi viva una donna che le ricorda un passato che vorrebbe dimenticare, un vampiro alcoolizzato e scazzone si rifugia nella sua chiesa diventando un po’ il suo grillo parlante e una potentissima entità sovrannaturale sceglie di insediarsi nel suo corpo donandogli il potere di far fare ciò che vuole a qualsiasi persona. Più o meno come nel fumetto, solo con alcune cose fondamentali spostate temporalmente e una narrazione molto più dilatata… probabilmente per la necessità di fornire un background al reverendo Custer.

L’inizio della serie è stato un po’ pesante, forse per lo shock di vedere tante differenze. Mi era piaciuta fin da subito l’estetica del paese di Anneville, quella fotografia da western assolato, gli spazi larghissimi. Mi era piaciuta fin da subito la colonna sonora, veramente appropriata e capace di sottolineare i momenti migliori. Ma tutto appariva un po’ troppo lento e il mio timore era che fosse anche piatto… ma è bastata l’entrata in scena di Cassidy per farmi decidere che avrei seguito la serie fino in fondo. E’ proprio il suo personaggio, che vive momenti molti diversi da quello del fumetto ma ne mantiene lo stesso spirito, che mi ha fatto capire che la serie ha comunque una vitalità sua e sarebbe stata capace di stupire.

Preacher Tulip

bang bang, you shot me down…

Gli autori (Seth Rogen, Evan Goldberg e lo showrunner Sam Catlin) rimangono dentro paletti ben definiti fin dall’inizio, ma mettono subito in chiaro che dentro quei paletti comunque niente è al sicuro. Vengono messi alla berlina la religione e la monodimensionalità della gente comune, ci sono scene esilaranti e tremende, non si salvano neppure portatori di handicap e animali domestici… e specialmente negli ultimi episodi non mancano anche i colpi di scena clamorosi.

Preacher Quincannon

Sbaglio o ho sentito dire che siete dei vegani?

Il casting, che prima mi spaventava, è alla fine una delle cose migliori. Merito anche e soprattutto di alcuni attori che sarebbe ingeneroso definire solo “di contorno”, tipo il mostruosamente bravo Jackie Earle Haley che si mangia la scena ogni minuto in cui compare. Mi è piaciuta moltissimo anche Ruth Negga come Tulip. La ricordavo in Misfits, la sua sfrontatezza e la sua bellezza non tradizionale sono perfette per il personaggio. Mi è piaciuto ovviamente Joseph Gilgun, che come Cassidy ha le battute migliori (di gran lunga!) della serie, ne è l’anima cinefila e ne rappresenta allo stesso tempo lo spirito più anarchico ma anche una morale più umana. Ho ancora qualche remora su Dominic Cooper che sembra troppo giovane e un po’ hipster per rappresentare il mio Jesse Custer ideale, ma posso accettarlo.

E non temiate, la sua storia è diversa ma c’è anche Facciadiculo.

Preacher facciadiculo arseface

Buonafera

La serie è partita lentamente, poi mi ha conquistato, ha qualche momento centrale più lento ma poi riesplode con gli episodi finali. Buona! Non eccezionale, ma sicuramente da vedere e non così terribile anche per i cultori hardcore del capolavoro di Ennis. In prospettiva, la seconda stagione potrebbe regalarci molto di più, perché in fondo Preacher è un road movie, e ora che i nostri protagonisti sono sulla strada… Ne vedremo delle belle!

Preacher Tulip Cassidy Custer

Siamo in missione per conto di Genesis

Voto: ***

preacher saint of killers

Arrivo, arrivo…

2 thoughts on “Mica avranno rovinato anche Preacher?”

  1. Come ben sai per me “Preacher” è una cosa molto molto serie, avevo i tuoi stessi dubbi iniziali, e malgrado differenze e imposizioni della censura la serie mantiene lo spirito del fumetto di Ennis e Dillon, ma soprattutto diverte. Mi piace l’idea che la serie tv non segua la strada già battuta del fumetto, spero non facciano come per “I camminamorti”, con AMC dormo con un occhio aperto. Cheers!

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