fbpx
logo

Mena il tuo colpo più duro, amico… 30 anni di Grosso guaio a Chinatown!

Grosso Guaio a Chinatown

Se ripenso al passato, credo di avere avuto degli splendidi modelli positivi nella mia infanzia. E.T. mi ha insegnato il rispetto per la diversità, Doc Brown l’importanza della scienza, i Goonies il gusto per l’avventura, i Ghostbusters mi hanno insegnato a non incrociare i flussi e i Gremlins a non dare da mangiare a un mogwai dopo la mezzanotte. Insegnamenti importanti che ho usato come fondamenta per costruire la persona che sono adesso: rispettoso, attento, curioso e via dicendo. Ma la mia infanzia mi ha insegnato anche che ci sono situazioni in cui tutte queste belle virtù non servono a molto, e devono lasciare spazio a faccia tosta, sfrontatezza, cinismo, coraggio, capacità di menare le mani e magari anche a una canottiera. Situazioni in cui serve l’intervento di uno SPACCACULI.

Ecco, i modelli di spaccaculo della mia infanzia sostanzialmente erano tre: Ash Williams, Jena Plissken e Jack Burton. Siamo nel 2016, e se la matematica non è un’opinione questo è il trentennale dell’uscita di Grosso guaio a Chinatown. Cassidy, il prode blogger del mitico La Bara Volante, mi ha invitato a scrivere un articolo per le doverose celebrazioni. “E’ un compito importante” – mi ha detto – “sei pronto?”

Io sono nato pronto!

Grosso Guaio a Chinatown

Se ci pensiamo bene, è incredibile che sia Jena (ok dai, Snake) Plissken e Jack Burton siano interpretati dallo stesso attore, Kurt Russell. Si, entrambi antieroi, ma così diversi, uno tutto silenzi e cinismo, l’altro fanfaronate e tempi comici perfetti. Kurt Russell è UN ATTORONE care lettrici, e sono davvero soddisfatto della sua riscoperta negli ultimi anni (The Hateful Eight e l’ancor più bello – esagero? – Bone Tomahawk, il prossimo I Guardiani della Galassia 2…) dopo decenni di dimenticatoio o quasi. Si, forse Kurt Russell non ha sempre scelto i film giusti, ma chissenefrega.

Sulla rete si trovano decine di articoli che spiegano come Jack Burton non sia certo l’eroe del film, ruolo che spetta ovviamente a Wang Chi (Dennis Dun, uno che dal cinema ha ottenuto probabilmente un decimo di quanto meritava). Wang Chi è coraggioso, ha le motivazioni giuste, si lancia sempre avanti, rispetta le donne e persino gli avversari. Jack Burton invece ha paura, fa più casino che altro, si presenta allo scontro finale con le labbra sporche di rossetto e dai minuti iniziali veniamo a sapere che PUZZA. Si, un protagonista che puzza. Jack Burton è la spalla di Wang, ma ruba la scena, perché… come può non rubare la scena uno che in un momento fondamentale fa una cosa del genere?

Big Trouble in Little China

E insomma, Jack Burton era il mio eroe. Perché sapeva sempre cosa dire, anche se era la cosa sbagliata al momento sbagliato. Quante battute mitiche ricordiamo di questo film? “Orco mondo”, “Il Sangue Nero della Terra”, “Frena quella spider”, “l’inferno dell’olio bollente” e così via. Non ve le spiego, ovviamente (grande merito per una volta all’adattamento italiano, alcune battute sono anche più belle dell’originale e senza mai tradirne lo spirito), come non vi racconto la trama, perché se non avete mai visto Grosso Guaio a Chinatown dovete solo correre a cercare il dvd, metterlo sul lettore, premere play e godere.

E’ un film che ha dentro di tutto. Il maestro John Carpenter è sempre stato un regista tra i più eclettici che si siano mai visti, anche se un po’ scherzando e un po’ no dico sempre che tutti i suoi film sono western. Ed in effetti anche questo è un western, e avrebbe dovuto esserlo ancora di più visto che inizialmente avrebbe dovuto essere ambientato nel 1890, e il mitico camion di Jack Burton avrebbe dovuto essere un cavallo. Grosso Guaio a Chinatown non è solo un western, è un western, horror, commedia di avventura di arti marziali fantasy con le gang cinesi… si dai, penso di averci messo dentro quasi tutte le etichette giuste. Non è un porno, ecco. Di questo sono certo.

Grosso Guaio a Chinatown

Questo è lo sguardo di un seduttore…

Forse uno dei motivi del suo clamoroso insuccesso al momento dell’uscita è questa infinita commistione di generi. Ho sempre avuto la sensazione che Carpenter, Russell e soci si siano divertiti un mondo a girare questo film, senza pensare a quella che poteva essere la reazione del pubblico alle tante scene diverse che si susseguono senza soluzione di continuità. Grosso Guaio a Chinatown è un film che può frastornare lo spettatore odierno, figuriamoci quello di trenta anni fa che non era assolutamente abituato a maestri cinesi che volavano qua e la e si sparavano fulmini, a un protagonista che rimediava brutte figure una dietro l’altra e non si prendeva assolutamente sul serio, eccetera, eccetera, eccetera. Carpenter ci ha messo dentro tutto quello che voleva, senza frenarsi per il fatto di lavorare per una major. Citazioni di Tsui Hark? Certo! Colonna sonora scritta e interpretata da lui stesso? Ovvio! Effetti speciali fuori di testa? Si! La 20th Century Fox ha lottato con Carpenter per tutta la durata della produzione, per avere il film che volevano loro invece di quello voluto dal regista, ma alla fine l’unica concessione è la scena iniziale, girata appositamente per far capire al pubblico che Jack Burton per loro ERA l’eroe. Insomma, o non ci avevano capito nulla o volevano dare una conferma ai bimbi ingenui come ero io.

Ovviamente, col tempo Grosso Guaio a Chinatown è diventato un film di culto, perché la qualità viene (quasi) sempre a galla e perché è impossibile non amarlo. Fino agli anni 90 Italia Uno lo mandava in onda almeno una volta all’anno e quasi sempre era il film più visto della serata. Non è un film perfetto, anzi è pieno di piccoli difetti e se proprio vogliamo esaminare le scene con lo sguardo smaliziato di oggi quasi tutte le scene di combattimento sono eseguite in maniera penosetta. Ma ha un’energia talmente infinita, talmente coinvolgente che si fa perdonare tutto, anzi, i difetti che ha, la trama sempliciona, alcuni attori di contorno che non sanno evidentemente recitare lo rendono ancora più simpatico. Eppoi c’è Kim Cattral magnifica, Suzee Pai magnetica, Dennis Dun perfetto sostituto di Jackie Chan e Kurt Russell… beh, Jack Burton.

Cosa fate, siete ancora qui? Correte a riguardarlo!

Voto: *****

P.S. Da un paio di anni si parla di un possibile remake, Carpenter non ha escluso di poter collaborare e il protagonista… beh, potrebbe rivelarsi uno dei pochi Jack Burton credibili. Il fisico per portare la canotta ce l’ha, non credete?

The Rock Jack Burton

Questo articolo partecipa alle celebrazioni per il trentennale di questo meraviglioso film. Ringrazio gli altri blogger che partecipano all’iniziativa e Cassidy che mi ha invitato. I loro articoli:

Non c’è Paragone ci parla del film di Carpenter
La Bara Volante festeggia il compleanno
Italian Pulp Movie Posters con la locandina italiana dell’epoca
Fumetti Etruschi con l’anticipazione dell’uscita di ottobre: “Big Trouble in Little China versus Escape From New York”

Buona lettura!

6 thoughts on “Mena il tuo colpo più duro, amico… 30 anni di Grosso guaio a Chinatown!”

  1. Kurt Russell nel 2016 per nostra fortuna è attivissimo, “Bone Tomahawk” è una bombetta, e con due canotte di colore diverso ha incarnato i due (anti) eroi Carpenteriani più fighi di sempre. Grazie per aver partecipato alla festa, che le ali della libertà non perdano mai le piume! 😉 Cheers!

  2. 30 anni portati benissimo! Io avevo tipo 12 anni quando andai a vederlo con degli amici, ma sbagliammo cinema e ci trovammo davanti ad una sala a luci rosse: confesso che ci abbiamo messo un po’ a staccarci dalle locandine e andare a cercare il cinema giusto 😀

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.