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Saturday is Sharkday double bill: Paradise Beach e In The Deep

Ma si, dai, dedichiamo il sabato alle bestiacce fameliche più in voga del momento: gli squali! E’ dall’uscita del primo Sharknado (2013) che il mondo sembra impazzito, proponendoci decine di film uno più assurdo dell’anno, molti dei quali gentilmente procurateci dalle sempre sinergiche Asylum e SyFy Channel. E’ un bene? E’ un male? Non lo so, i maniaci del trash (tra i quali mi annovero) hanno pane per i loro denti, ma ogni tanto apprezzerebbero anche una pagnotta meno stantia… Per fortuna però ultimamente sono uscite anche delle cosette interessanti, tipo…

PARADISE BEACH

The Shallows Paradise Beach

Che poi Paradise Beach sarebbe in originale The Shallows. Non chiedetemi il perché del cambio di nome da inglese a inglese, ne ho già parlato e non lo so. Protagonista del film, a giudicare dal numero di inquadrature ad esso riservate, è il culo di Blake Lively alle prese con uno squalo famelico.

The Shallows Blake Lively Ass

Non che me ne lamenti, sia chiaro

La bella bionda va in Messico alla ricerca della spiaggia dove la madre, recentemente scomparsa, era andata a surfare molti anni prima. E’ il paradiso dei surfisti e un luogo che ha del misterioso, visto che nessuno vuole dirle il nome e anche le poche persone che incontra lì sembrano reticenti. Comunque, è un posticino spettacolare, se voleste andarci in vacanza sappiate che i punti di forza sono:

– acqua pulitissima e perfetta per il surf
– spiaggia spettacolosa e con pochissime persone
– non c’è da pagare l’ombrellone
– Steven Seagull

Non fate caso a me, sono qui solo per ammirare il panorama

Non fate caso a me, sono qui solo per ammirare il panorama

I punti negativi sono invece:

– assenza di strutture ricettive consigliate da Trip Advisor
– coralli appuntiti e urticanti
– sciami di meduse atomiche
– il cadavere putrefatto di una balena potrebbe rovinare le vostre foto ricordo
– lo squalo

 

GNAM!

GNAM!

Insomma, forse Punta Ala è meglio. Poi fate voi.

Il regista Jaume Collet-Serra è noto soprattutto per il controverso Orphan e per alcuni film con Liam Neeson action hero, e qui probabilmente è alla sua prova migliore. I primi minuti sono spesi per inquadrature turistiche/da cartolina, le riprese surfistiche sono ottime e il culo di Blake Lively è ancora meglio. Dopo, quando entra in scena il terrore marino, dimostra di aver compreso bene la lezione di zio Spielberg, ovvero se non hai uno squalo addestrato a non stringere i denti quando morde forse è meglio mostrarlo meno possibile. La bestiaccia è sempre incombente e a dire il vero quando appare è piuttosto convincente, ma resta quasi sempre ai margini dell’inquadratura. Blake Lively vivacchia come può prima su uno scoglio e poi su una boa, reggendo le telecamere su di se per un’ora e mezzo filata. Ci avreste mai scommesso, guardandola in Gossip Girl?

The Shallows Blake Lively

Ok, l’aiuta il non essere sempre inquadrata di faccia

Tha Shallows (o Paradise Beach, chiamatelo come vi pare) è un onestissimo b-movie che mette l’uomo (anzi, la donna) contro la natura, costringendola a pensare per sfuggire a una minaccia incombente e molto, molto letale. E’ divertente e della durata giusta per non stancare. Promosso.

Voto: ***

In The Deep

In The Deep 47 Metres Down

Il double bill di oggi propone The Shallows in abbinamento con un altro squalesco: In The Deep. Funny story: il titolo di lavorazione di In The Deep era 47 Meters Down, mentre The Shallows doveva chiamarsi proprio In The Deep. Poi i Weinstein hanno acquistato il film di Johannes Roberts per distribuirlo nelle sale e hanno pensato bene “sai cosa? chiamiamolo In The Deep così magari qualcuno pensa ci sia Blake Lively anche qui!”. E invece Blake Lively non c’è, però c’è Claire Holt, che recitava nell’altra puttanata serie tv The Vampire Diaries.

Claire Holt In The Deep

Dio come me la posso tirare

Che poi in realtà la vera protagonista è Mandy Moore, che è nota soprattutto come cantante e per aver recitato nella versione americana di Braccialetti Rossi (ovviamente me ne sono tenuto ben lontano). Le due comunque sono sorelle, e anche loro sono in vacanza in Messico a puttaneggiare rilassarsi un po’, visto che Mandy è stata lasciata dal fidanzato perché non gliela dava abbastanza era troppo noiosa. Conoscono dei ragazzi che dicono loro “ehi, vi va domani di immergersi in una gabbia rugginosa in mezzo agli squali”? E loro ” Perché no?”. Ecco, forse hanno sbagliato.

in-the-deep01

Ovviamente il cavo si spezza e lo squalo non gradisce l’intrusione.

Due film seri con gli squali e le belle ragazze che escono contemporaneamente. Incredibile. I primi venti minuti di In The Deep in realtà falliscono dove The Shallows, comunque, funziona. La parte vacanziera delle due ragazze è banale e piuttosto noiosa, e anche il Messico rappresentato non sembra certo luogo da cartolina. Quando però si scende nella gabbia, tutto cambia.

E' una cosa che Undertaker, ad esempio, sa benissimo.

E’ una cosa che Undertaker, ad esempio, sa benissimo.

La tensione è palpabile, la camera è mantenuta costantemente sulle due ragazze quindi non sappiamo cosa succede sopra di loro, possiamo solo tirare a indovinare e chiederci se qualcuno scenderà a salvarle. Il punto di vista è mantenuto rigidamente e questo aiuta l’immaginazione. Quello che succede loro è credibile, c’è molta attenzione anche alla quantità di ossigeno rimasta nelle bombole, o ai problemi che possono occorrere con una risalita troppo rapida.

Ovviamente c’è grande differenza tra essere imprigionati in fondo al mare (a 47 metri di profondità… l’avevate intuito, vero?) e su uno scoglio fuori dall’acqua. Inoltre in In The Deep gli eventi si svolgono praticamente in tempo reale, e questo aumenta il senso di angoscia e di urgenza della pellicola. Johannes Roberts è noto soprattutto per il recentissimo The Other Side of The Door, che ho ignorato in quanto sicura cazzata, ma se gira così bene forse potrei ricredermi. Lo squalo, anche qui, è perfetto, minaccioso e realistico e vicino quanto basta anche quando è lontano. Probabilmente il budget di In The Deep era piuttosto inferiore a quello del rivale, ma il risultato è anche migliore. Consigliatissimo!

Voto: *** 1/2

…non temete, amici del trash. La prossima settimana vi proporrò SHARKENSTEIN!

2 thoughts on “Saturday is Sharkday double bill: Paradise Beach e In The Deep”

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