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Ri-escono dalle fottute pareti! 30 anni di Aliens in Italia

Aliens

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E così sono 30 anni di Aliens in Italia. Quando uscì avevo 7 anni, ed ovviamente ero troppo piccolo per guardarlo al cinema. E probabilmente non ho visto neppure la prima trasmissione televisiva in Italia, perché Aliens FACEVA PAURA! I miei primi ricordi di Aliens sono della videocassetta dell’edizione speciale uscita in Italia nel 1992, quella con 17 minuti di scene non doppiate e sottotitolate, che in qualche modo convinsi i miei genitori a prendere a noleggio. Al tempo ero appassionatissimo di fantascienza anche classica, guardavo e riguardavo Il Giorno dei Trifidi e pensavo che La Cosa e i tanti film horror che Italia Uno passava il venerdì sera mi avessero ormai reso immune dalla paura. Mi sbagliavo.

Aliens

Eh la Madonna

Aliens, semplicemente, era qualcosa di diverso. C’è una definizione di James Cameron che mi sembra perfetta per il film: “more on terror, less on horror”. Il primo (perfetto) film di Ridley Scott era praticamente una versione ambientata nello spazio del concetto della paura del buio. L’alieno era una creatura misteriosa, capace di evolversi e di attaccare (ed attaccarsi!) in tanti modi inaspettati. Aliena, appunto, al di fuori di qualsiasi conoscenza precedente. Ogni passo poteva essere l’ultimo, in ogni istante si poteva essere attaccati da qualsiasi direzione. Davvero l’unica soluzione poteva essere la fuga?

Il suo seguito aumenta la scala del terrore abbandonando quasi completamente il sottotesto sessuale amato da Scott e Giger. James Cameron sembra giocare con l’estetica degli anni 80 e popola il film di piccoli Rambo armati fino ai denti, con giganteschi mitragliatori (ok, un po’ di sottotesto sessuale resiste :D) che dovrebbero consentire di conseguire il risultato finale tanto caro agli USA in quel periodo: peace through superior firepower! Una squadra di marines pronta a tutto, unita, addestrata, può sconfiggere qualsiasi nemico.

Siamo il sogno bagnato di molti americani

Siamo il sogno bagnato di molti americani

Il personaggio di Sigourney Weaver, nel film, trascende e da action hero diventa molto di più. E’ la Cassandra, inascoltata profeta di sventure imminenti. E’ la mater dolorosa che vede morire tutti coloro che le sono cari. E’ la donna capace di superare le sue paure più terribile per osare l’inosabile. E ovviamente, resta anche una spaccaculi molto sexy.

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Soprattutto spaccaculi

Il simbolismo di Aliens è tutto sommato semplice da comprendere, Cameron non si nasconde e ci urla quasi in faccia ciò che vuole dirci. Che la donna nella società non viene ascoltata e viene costretta a conformarsi al volere dell’uomo in comando, che pensare a risolvere ogni problema con i muscoli porterà solo a chissà quanti altri Vietnam, che una macchina così potente si muove quasi sempre per motivi che non sono solo quelli detti in maniera esplicita, e così via. Sono passati trenta anni e tutte queste cose sembrano ancora validissime. Chissà se tra altri trenta sarà cambiato qualcosa…

Fate una prova, riguardatevi il film oggi. Se siete dei giovani ingenui che non l’hanno mai visto fatelo per la prima volta, anche se non avete visto il primo Alien (vabbè, ma allora…). Aliens è un film completamente apprezzabile anche da solo, anzi, forse potreste persino trovarlo più sorprendente. E poi, dopo che l’avrete visto, tornate qui e ditemi come vi siete sentiti. Nonostante il look della pellicola lo collochi inevitabilmente nel passato (non è una critica, al di la di qualche acconciatura inquietante il film è invecchiato benissimo), sono sicuro che le atmosfere di Alien possano colpire allo stesso modo oggi come trenta anni fa. Il quindicenne di oggi come il quarantacinquenne.

Aliens resta un pugno allo stomaco, un esercizio di intensità, inquietudine, dolore, violenza ancora oggi ineguagliato. Un film che ti prende e ti fa mordere le dita davanti allo schermo anche se l’avete visto venti volte e sapete perfettamente cosa sta per succedere.

Aliens

Mamma, questo bagnetto non mi piace. Mamma?

Mi rendo conto di aver scritto molto senza dire ancora niente del casting, che è probabilmente una delle cose più famose del film. Lance Henriksen è un perfetto androide Bishop, segnando non solo un punto fermo nella storia della serie, ma anche ponendosi come riferimento per tanti misteriosi e insondabili androidi futuri. Carrie Henn, la piccola Newt, è stata anche premiata per la sua intepretazione, ma in seguito ha deciso di non continuare la sua carriera come attrice. Jenette Goldstein (Vasquez) e Mark Rolston (Drake) sono due stereotipi perfetti ma credibili. Poi vabbè, Sigourney Weaver, Bill Paxton, Paul Reiser… Veramente difficile trovare attori più calati nella parte. Cameron costrinse il cast a partecipare insieme ad un addestramento militare, per trovare un maggiore spirito di gruppo e capire sempre come muoversi, come osservare tutto, come parlare. L’unico a non aver partecipato a questo campo di addestramento è Michael Biehn, preso all’ultimissimo momento utile per sostituire la scelta originale, Jame Remar, che era stato trovato a drogarsi allegramente sul set.

alies05

Dovrei dire anche qualcosa degli aspetti tecnici, ma sicuramente ci avranno già pensato alcuni dei miei colleghi blogger partecipanti a questa celebrazione. Accennerò solo a come tutti gli ambienti siano credibili e pieni di sorprese, e aggiungerò che i veicoli disegnati per il film sono fighissimi. Alcune scene riescono ad apparire anche maestose, ma ricordatelo, il film nasce per prenderti allo stomaco, non per stupire gli occhi…

Dimentico qualcosa? Gli alieni, dite? L’unica cosa che dovete davvero sapere è che ESCONO DALLE FOTTUTE PARETI. Ora mettete Aliens sul vostro lettore e premete play…

Aliens

Ci sono anche io, amici!

Meglio dell’originale. Si.

Voto: *****

I partecipanti alla celebrazione:

La Bara Volante decolla e rende omaggio

“Doppiaggi Italioti” ci parla del doppiaggio del film

Il Zinefilo ci porta tutti sul viale dei ricordi

“IPMP” presenta la locandina e i ritagli di giornale dell’epoca

“Aliens 30” presenta la novelization del film

“Aliens 30” omaggia l’anniversario con alcuni testimonial d’eccezione

Il Gerliotti esce dalle fottute pareti

12 thoughts on “Ri-escono dalle fottute pareti! 30 anni di Aliens in Italia”

  1. Splendido post e grande tuffo nei ricordi ^_^ Sottolineo anch’io che Aliens è invecchiato splendidamente e può essere visto oggi senza il minimo problema, al contrario di prodotti coetanei, magari anche famosi, che puoi rivedere, sì, ma sghignazzi perché sono molto datati. La bravura immensa di Cameron è stata quella di creare un prodotto senza tempo e senza coordinate temporali o geografiche, e lo dimostra che ancora oggi l’universo alieno (fumetti, videogiochi, corti, ecc.) si rifanno graficamente ad immagini nate nel 1986! I Colonial Marines ancora oggi indossano le stesse armature e nessuno sghgnazza, perché sono dannatamente fighe anche a 30 anni di distanza!
    Per finire, massima invidia per la VHS che citi! Io affittai la videocassetta “normale” e poi comprai la versione Fox in economica (penso nel ’92) ma non c’erano i famosi 17 minuti, che ho dovuto aspettare il 2000 per vedere in DVD. Qualcuno parlava di VHS americane con quei minuti ma in Italia non sapevo fossero mai uscite all’epoca: mi dài un’ottima notizia 😉

  2. Ciao autore suggeritomi! Piacere di aver letto il tuo articolo. Sai che non sapevo che la versione estesa esistesse già nel 1992? Ero sicuro che fosse uscita solo nel 1999-2000 col DVD.

    • Mi avete fatto sorgere il dubbio che mi ricordi male… uhm.. eppure mi sembra di ricordare diversi minuti di audio in inglese con sottotitoli italiani! Indagherò!

        • A me sembra di ricordare proprio la vhs, ora mi viene il dubbio che fosse una copia pirata, visto in casa mia spesso comparivano videocassette di provenienza alquanto dubbia 😀

          • Ahahah! Anche io all’epoca copiai il film ad un amico su VHS. Erano i primi anni dei DVD e non tutti possedevano un lettore per vederli

          • Il mio fumettaro dell’epoca (credo proprio nel 1992) mi parlava spesso di una VHS di importazione con i famosi 17 minuti attaccati. Più volte l’ho implorato di farla arrivare dall’America (o non so da dove diceva lui) ma non se n’è mai fatto nulla: visto però che quel fumettaro era notoriamente uno sparapalle, non so quanto ci fosse di vero.
            Se non ricordo male la mia VHS Fox economica di Aliens aveva la scritta “Hi-Fi” che mi faceva sognare audio da paura, ma col vecchio scassone di televisore era davvero impossibile notare qualsiasi differenza 😀

  3. Hai ragione da vendere, i Marines sembrano veri Marines, il mondo in cui si muovono i personaggi è credibile (le reebok di Ripley) insomma iconografia a palate. quanti sequel fotocopia abbiamo visto in vita nostra? Poi arriva Jimmy che trasforma una saga da horror ad action, mantenendone lo spirito. Non credo che mi stancherà di vedere questo film nemmeno tra altre 30 anni, grazie per esserti unito alla festa 😉 Cheers

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