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The Night Of – che notte, che notte quella notte…

The Night Of John Stone John Turturro

Che belle le serie estive: fresche, semplici, frizzanti, con protagonisti giovani e belli con cui identificarsi, come ad esempio… John Turturro che va in giro in ciabatte perché soffre di un terribile eczema che gli rovina i piedi? Uhm… ok, ripartiamo. Sigla!

The Night Of

Siete un giovane studente universitario di origini pakistane a New York. La vostra famiglia è onesta, vostro padre lavora come tassista per procurare il pane onestamente e tutto sommato non è così opprimente. Non siete certo integralisti, insomma. Ma nonostante questo, a vent’anni si aspira sempre ad una maggior libertà, così quando venite invitati ad una festa organizzata dai fighi della scuola fareste di tutto per riuscire ad andarci, giusto? Anche prendere in prestito senza autorizzazione il taxi. Ma non siete certo abituati a guidare per le strade di New York, così vi perdete, e mentre siete fermi per capirci qualcosa entra nel taxi una bella ragazza con la faccia e il corpo di Sofia Black d’Elia, una così…

Sofia Black d'Elia

La fareste scendere o la portereste dovunque voglia andare? Soprattutto considerando che la bella gnocca non sembra avere una vera meta, vuole solo andare in giro per la città, bere un po’, parlare molto…  e magari riportare qualcuno dentro il suo bell’appartamento dove vive sola. La seguite, dunque. Lei è un po’ strana, usa tante droghe, ama un po’ troppo i coltelli e i giochi pericolosi, vi fa bere, vi fa prendere qualche pillola e qualche polverina, vi porta a letto, e voi siete stati con una donna solo una volta in tutta la vostra vita.

Quando vi risvegliate siete appoggiati al tavolo della cucina e non avete idea di come ci siete arrivati. Salite le scale per tornare in camera e trovate la ragazza con la quale avete appena fatto sesso in un lago di sangue, uccisa da una marea di coltellate. Cosa fate?

Nasir Khan The Night Of

Nasir Khan (il lanciatissimo Riz Ahmed, già nell’ottimo Lo Sciacallo e appena comparso anche nel nuovo Bourne) si fa prendere dal panico e scappa. E fa un gran casino. Prende alcuni elementi dalla scena del crimine e e lascia altri, si ferisce la mano per rientrare in casa dopo che era uscito troppo in fretta, si fa vedere da dei testimoni e quando parte è ancora troppo scosso, o ubriaco, o drogato per guidare bene. Così viene fermato da una pattuglia della polizia che poi deve rispondere ad una chiamata proveniente proprio dal luogo dell’omicidio, e lo porta con sé. Passeranno ore assurde prima che si rendano conto che lui stesso è coinvolto. Per lui comincia un’odissea, e la sua migliore speranza di salvezza sembra essere un avvocato disperato quasi quanto lui, solo, con un’eczema che gli sta rovinando la vita. John Stone (John Turturro) si guadagna la vita procurando patteggiamenti a prostitute e piccoli spacciatori e non sembra certo essere in grado di organizzare la difesa per un caso di questa portata, ma per una volta decide di sfruttare l’occasione, impegnarsi ed essere all’altezza…

The Night Of John Stone John Turturro

Il primo episodio d The Night Of è semplicemente sensazionale. Attori bravissimi, atmosfere notturne rese splendidamente, una New York che sa essere contemporaneamente quella da cartolina e quella che si preferisce dimenticare, dai minuscoli appartamenti dei bassifondi a quelli ricchissimi dei quartieri più in, con tutte le contraddizioni del caso. Il regista Steven Zaillian (che non a caso è soprattutto sceneggiatore per film come Schindler’s List, The Interpreter, Gangs of New York…) e lo scrittore Richard Price (Clockers, The Wire…) disseminano l’episodio di tanti piccoli momenti che presi singolarmente sembrerebbero essere minori e forse inutili, ma che piano piano assumono il loro valore di piccoli flash che avranno la loro importanza in futuro. Niente accade per caso, un’inquadratura ad un oggetto, un incontro al distributore di benzina, uno sguardo rivolto all’indietro…

The Night Of

The Night Of avrebbe potuto essere un interessante procedurale con protagonisti ed ambientazione diversi dal solito, ma non lo è. Si c’è il processo, c’è la ricerca degli indizi, ci sono gli interrogatori dei testimoni e tutto l’armamentario classico, ma quello che interessa all’avvocato John Stone non è certo sapere se Naz è colpevole o no. John Stone vuole solo instillare il dubbio nella giuria e far capire loro chi è Naz, il vero Naz, un bravo ragazzo con eccellenti voti e una famiglia onesta. Anche se poi il vero Naz non è esattamente questo… E anche alla sceneggiatura non interessa vedere come si svolge il processo, interessa soprattutto sapere come questo avrà effetto sulle vite di tutti i protagonisti.

The Night Of

C’è un’attenzione ai personaggi non comune, negli 8 episodi che compongono la serie. C’è anche una scrittura un po’ grossa, che fa di tutto quello che accade una metafora fin troppo evidente. John Stone ad esempio è estremamente simbolico in tutto quello che fa: il suo girovagare per dottori alla ricerca di una cura sempre più improbabile, il suo prurito costante, i gruppi di sostegno, il rapporto col gatto al quale è allergico chiuso nella stanza, le notti passate con le prostitute… immagini che possono apparire fin troppo insistite, e forse in effetti ci sarebbe stato bisogno del tocco di un regista un filo più sensibile, meno coinvolto nelle magie della scrittura, per rendere The Night Of perfetta. Ma non si può negare che queste metafore sono dannatamente efficaci, e che la serie è un viaggio emotivo potente, coinvolgente, difficile da togliersi dalla testa.

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C’è una scena nel quinto episodio che ha al centro il pene flaccido di un cadavere, accanto al quale viene posizionata la foto della ferita alla mano di Naz. Il pene non viene mai nominato, ma non è un caso che sia lì. Tutto l’episodio (e in fondo se ci pensiamo tutta la serie) gira intorno al concetto di impotenza e di come combatterla. L’impotenza (fisica) è un effetto collaterale delle medicine di John Stone, ma l’impotenza (metaforica) è anche quella di Naz di fronte al carcere, del detective Dennis Box di fronte alla pensione imminente, di Stone soprattutto, di fronte all’eczema che gli rovina la vita, al fallimento come padre, come uomo, anche come avvocato. Il quinto episodio è un po’ il punto di svolta della serie. Cambiare per adattarsi, combattere per sopravvivere. Naz in prigione diventa un criminale. Stone diventa un bravo avvocato. Box si impegna a trovare la verità vera e non quella più facile. Chandra (l’avvocato che finisce per seguire Naz più tardi) prova a camminare con le proprie gambe. E così via. Si commettono errori, si fanno anche cazzate giganti e non tutte le vite delle persone coinvolt migliorano, anzi… ma il cambiamento è fisiologico e fondamentale.

The Night Of

The Night Of è anche un promemoria che ci consente di ricordare quanto cazzo è bravo John Turturro. Il suo personaggio è quello al centro delle maggiori attenzioni e rischiava di cadere nel ridicolo, ma quella che ne viene fuori è la maschera di un uomo umiliato ma non ancora sconfitto. Un personaggio vero, nonostante tutto. Turturro è attore ahimé un po’ dimenticato, ma che classe… La serie originariamente era stata concepita per James Gandolfini, che avrebbe dovuto interpretarla e che ancora rimane come produttore esecutivo. Sicuramente lui avrebbe dato un taglio decisamente diverso al personaggio. La serie è stata portata a termine anche in sua memoria, e fa piacere ricordare un altro grandissimo attore scomparso troppo presto.

Si ma insomma, come è finita?

Si ma insomma, come è finita?

Non è una serie perfetta, The Night Of. Ci sono pesantezze, forzature, imperfezioni… è un procedurale che tralascia le procedure, è un prison drama che si svolge troppo fuori dalla prigione, ha momenti assurdi… ma è una gran serie. Se si fosse chiamata “True Detective – Season 2” nessuno si sarebbe lamentato e forse avrebbe ricevuto più attenzioni. E ha anche un gran bel finale, che potrebbe aprire le porte ad altre notti come questa. Anche se secondo me, va già benissimo così…

Voto: **** 1/2

2 thoughts on “The Night Of – che notte, che notte quella notte…”

  1. Sofia bene direi no? 😉 Sono contento che ti sia piaciuta, sono curioso per la stagione numero due, ci sono premesse molto interessanti. Cheers!

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