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E’ più vecchio Woody Allen o Ben-Hur? I film della settimana

Ben-Hur

La scorsa settimana è uscito I Magnifici Sette, questa tocca a Ben-Hur e a un film di Woody Allen… siamo sicuri di essere nel 2016, vero? E soprattutto, ma quanti anni ha Woody Allen? La risposta in fondo all’articolo, intanto ecco i film della settimana!

– CAFÉ SOCIETY, di Woody Allen. Con Jeannie Berlin, Steve Carell, Jesse Eisenberg
Genere: Alleniano

Café Society Woody Allen
La trama in dieci parole: Woody Allen è troppo vecchio per recitare nei suoi film

Perché dovreste guardarlo: Steve Carell si sta affermando sempre più come grandissimo attore, nel cast c’è la bellissima Blake Lively, questa pellicola elegante ed estremamente classica, ambientata negli anni 30, è da molti considerata uno dei migliori Allen degli ultimi anni.
Perché non dovreste guardarlo: spiace dirlo ma da quanto tempo Woody Allen non sforna un film davvero imperdibile? Se vogliamo essere generosi da Match Point (2005), se vogliamo essere più cattivelli da Harry a Pezzi (1997). Ultimamente fa il suo compitino ma non sembra in grado di aggiungere nulla di nuovo alla sua straordinaria carriera.

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: per completisti Alleniani

– BEN-HUR, di Timur Bekmambetov. Con Jack Huston, Toby Kebbell, Morgan Freeman
Genere: viva la biga

Ben-Hur
La trama in dieci parole: Ben-Hur? La corsa nelle bighe nel 2016? Ma siamo sicuri?

Perché dovreste guardarlo: è il remake del classico dei classici, un film che ha cambiato la storia del cinema e che come pochi altri è riuscito a stupire. Ed è anche più fedele al romanzo di Lew Wallace da cui è stato tratto.
Perché non dovreste guardarlo: avete notato come nei punti a favore ho parlato sempre del passato? Non dico che sia impossibile oggi riproporre dei kolossal storici come quelli di una volta, ma il messaggio che passava nel 1959 non può per forza di cose essere vincente anche nel 2016.

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: se fosse italiano sarebbe probabilmente il film italiano inutile dell’anno.

– ABEL – IL FIGLIO DEL VENTO, di Gerardo Olivares. Con Jean Reno, Tobias Moretti, Manuel Camacho
Genere: animalini
Abel Il Figlio del Vento
La trama in dieci parole: orfano di madre preferisce un aquilotto orfano al padre cacciatore

Perché dovreste guardarlo: un film per famiglie ben narrato, con ottime immagini, che non ha paura di parlare ai più giovani di temi importanti
Perché non dovreste guardarlo: se non avete figli di sei anni che si entusiasmano per gli aquilotti mi sembra un film inutile

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: meglio un bel documentario sul Tirolo

– THE ASSASSIN, di Hou Hsiao-Hsien. Con Qi Shu, Chen Chang, Satoshi Tsumabuki

The Assassin

Quanta Cina nei miei occhi!

La trama in dieci parole: che immagini! Che classe! Che bellezza! Si, ma la trama?

Perché dovreste guardarlo: Hou Hsian-Hsien è regista di classe cristallina, sopraffino nella direzione di movimenti armonici, volti enigmatici ed espressivi, sincronie da sogno, paesaggi talmente belli da sembrare irreali. Il suo ritorno è stato accolto con applausi e premi un po’ ovunque.
Perché non dovreste guardarlo: The Assassin si spaccia per wuxiaplan ma è materiale da cinefili d’essai, frequentatori di festival e affini. Eppoi Il Zinefilo dice che è una palla, io mi fido 🙂

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: ho la sensazione che tra qualche mese proverò a guardarlo e mi annoierò dopo quindici minuti

– SE PERMETTI NON PARLARMI DI BAMBINI!, di Ariel Winograd. Con Diego Peretti, Maribel Verdú, Guadalupe Manent
Genere: infertility day

E niente, dovrò abbandonarti in autostrada se voglio scopare...

E niente, dovrò abbandonarti in autostrada se voglio scopare…

La trama in dieci parole: nasconde la figlia per conquistare la ex allergica ai bambini.

Perché dovreste guardarlo: in Argentina ha sbancato i botteghini, è una commedia di quelle talmente semplici ed universali da poter piacere in tutto il mondo. E anche io sono allergico ai bambini!
Perché non dovreste guardarlo: i film che piacciono a tutti sono di solito quelli che non piacciono a me. Non amo la commedia italiana di questi tipo, dovrei amarne una argentina?

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: uno di quei film carini che proprio non mi interessano

– INDIVISIBILI, di Edoardo De Angelis. Con Marianna Fontana, Angela Fontana, Antonia Truppo
Genere: film siamesi

Indivisibili

Senza teeee morirei, senza teeee che farei…

La trama in dieci parole: due gemelle siamesi scoprono di potersi dividere. Ma come vivrebbero?

Perché dovreste guardarlo: due interpreti che molti definiscono indimenticabili, e De Angelis è un regista giovane ed intelligente, capace di elevarsi sopra la media italiana.
Perché non dovreste guardarlo: dal cinema italiano io vorrei anche astronavi e mostri giganti…

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: nell’ultimo anno il cinema italiano mi ha saputo anche stupire, mi segno il film e cercherò di guardarlo presto…

– LE ULTIME COSE, di Irene Dionisio. Con Fabrizio Falco, Roberto De Francesco, Christina Rosamilia
Genere: impegnato (nel senso di Banco dei Pegni, ahahahahah. Ehm)

La trama in dieci parole: storie di nuovi poveri al Banco dei Pegni di Torino

Perché dovreste guardarlo: film lucido, coraggioso e neo-neorealista sulla nuova povertà che affligge il nostro paese. Recensioni piuttosto positive.
Perché non dovreste guardarlo: bello il cinema d’impegno, ma credo che servano idee nuove per spiccare sopra la massa dei film in uscita

Il (pre)giudizio del Cumbrugliume: esordio di difficile commercialità, ma da tenere in considerazione

– AL POSTO TUO, di Max Croci. Con Luca Argentero, Stefano Fresi, Ambra Angiolini

Luca Argentero? Ambra Angiolini? FILM ITALIANO INUTILE DELLA SETTIMANA!

 

Soluzione all’interrogativo della settimana: Woody Allen è più vecchio del film di Ben-Hur ma non del romanzo. Quindi vincono entrambi!

7 thoughts on “E’ più vecchio Woody Allen o Ben-Hur? I film della settimana”

  1. Woody è un cavallo di razza e quindi corre sempre, senza fermarsi. Non c’è più la pista, hanno dismesso l’ippodromo, non ci sono più corse, ma lui corre. Qualcuno ci prova a fargli dei segni, dei gesti, guarda Woody che stai correndo a caso, ma lui non ci bada. Sono suo fan dal 1986, avevo 12 anni: la “vena buona” è finita da tempo. Però lui continua a fare la sua cosa nella casa e io continuo a vederlo, a volte lo odio, a volte è simpatico e a volte mi è indifferente. Capita anche che mi piaccia, ma da tempo ho rinunciato ad aspettare un film indimenticabile da lui…
    p.s. Match Point l’ho odiato perché è la versione deluxe di “Crimini e misfatti”, che considero uno dei suoi capolavori. Quando un autore si auto-plagia è davvero fastidioso…

    • Il “se vogliamo essere generosi” era riferito anche a questo. Non ho odiato Match Point ma è innegabile che si tratta (sempre ad essere buoni) di una ripetizione di qualcosa di già fatto. E di Harry a Pezzi che ne pensi? Secondo me è citato troppo poco tra i migliori di Allen 🙂

      • Davvero un grande classico e concordo, probabilmente l’ultimo suo grande film, di quelli da citare. “Conosciamo tutti la stessa verità, la nostra vita cambia a seconda di come scegliamo di distorcerla” (cito a memoria) Poi anche i suoi film migliori sono scarsi di frasi da citare.
        “Midnight in Paris” mi è piaciuto anche perché finalmente demitizzava la “golden age” che Woody spesso idealizza, pur se Wilson allenizzato proprio non mi convince. I suoi film me li vedo quasi sempre con piacere (quello su Roma è pura spazzatura per turisti americani!) ma sono lontani i tempi d’oro.
        Ah, mi è piaciuto tanto un altro poco citato come “La maledizione dello Scorpione di Giada”, che si riallaccia al suo filone “la finzione ci aiuta a sopportare la realtà”: lì pure c’è un momento ispirato, “baciami, prima che questa realtà ci sovrasti” (cito a memoria)

    • Di solito la mia visione di film del genere si svolge più o meno così:

      [INIZIO FILM]
      …che belle immagini…
      ..che bei paesaggi…
      …che bei movimenti di camera…
      …che bella colonna sonora…

      [FINE FILM]
      …che bella dormita!

  2. Quello suoi bambini mi piace per il titolo 😉 Che paura Ben-Hur diretto da Timur Bekmambetov.
    Dovrò vederlo un po’ per la mia stima per Jack Houston, un po’ perchè l’originale è un classico di famiglia, vediamo quanto riescono farcelo rimpiangere.
    Woody invece si guarda sempre e comunque, l’ultimo con Phoenix mi è anche piaciucchiato 😉 Cheers!

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