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Le Storie #48: Notturno Newyorkese

Notturno Newyorkese

Ho conosciuto Samuel Marolla ormai sette anni fa, quando la (da me) rimpianta collana Epix pubblicò la sua raccolta di racconti Malarazza, che conteneva anche il pluri-premiato Te Nero. La sua prosa ispirata mi piacque moltissimo, e da allora ho cercato di seguire l’autore nelle sue varie pubblicazioni letterarie. Da allora Marolla ha alternato autopubblicazioni a comparse in antologie e lavori per case editrici più o meno note, affermandosi come autore moderno e capace di gestirsi anche personalmente. Negli ultimi anni anche all’estero hanno cominciato ad accorgersi di lui, e la cosa mi fa enormemente piacere…

Notturno Newyorkese

Non sono ahimé riuscito a seguire parallelamente la sua carriera da sceneggiatore di fumetti per la Bonelli, visto che non sono un lettore di Dampyr e Zagor, così la notizia che su Le Storie sarebbe apparso un suo noir è stata per me l’occasione di testarlo anche sotto questo aspetto.

Notturno Newyorkese è… un noir estremamente tipico. Una storia dove è sempre notte e spesso piove, dove gli uomini bevono whisky e ascoltano blues, dove le donne sono femmine fatali, le auto sono grandi, classiche e rombanti, dove uno scrittore di noir cerca la sua ispirazione per il romanzo “The Loser”, provando ad evitare inevitabili cliché e a risolvere il mistero della sua vita. Un mistero che sembra senza soluzione.

Potremmo dire che Notturno Newyorkese è un enorme cliché, ma sembrerebbe di attribuire al lavoro di Marolla una connotazione negativa. Il suo volume de Le Storie è costruito sapientemente, un omaggio ai classici del periodo (non solo quello dichiarato a Cornell Woolrich) che utilizza il genere per parlare di genere, se mi passate la frase. La sua prosa lirica è sempre estremamente convincente, i suoi dialoghi sono come musica, ovviamente blues… si sa, per fare blues si usano sempre i soliti accordi, ma il vero artista riesce comunque a conquistarti ed avvolgerti, anche con pochissime parole già sentite mille volte prima…

Marolla è sicuramente aiutato da Max Avogadro, un disegnatore che conoscevo solo per l’altro suo volume di Le Storie, ovvero Capodanno Cubano di Pasquale Ruju, che era ben disegnato ma onestamente non mi era piaciuto come questo. Il suo lavoro per Notturno Newyorkese è estremamente curato e dettagliato, le chine sono splendide e assolutamente perfette per la storia che raccontano, nere, notturne, graffiate, piovose, eleganti.

Notturno Newyorkese

Unica pecca una certa staticità che emerge nelle scene d’azione, che sembrano istantanee più che parti di una narrazione in movimento. Ma non sono sicuro che anche questo effetto non sia voluto…

Un applauso va fatto anche alla solita splendida copertina di Aldo di Gennaro, un illustratore che meriterebbe una fama maggiore di quella che ha e che continua a sfornare lavori di altissimo livello.

In conclusione, non posso non consigliarvi la lettura del numero 48 di Le Storie. Se siete appassionati di noir è un volume imperdibile, altrimenti… fareste bene a leggerlo comunque!

Voto: *** 1/2

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