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Saturday is Sharkday #4: Atomic Shark

Atomic Shark

Atomic Shark

La sola cosa che mi fa un po’ di tristezza è la consapevolezza che i nomi belli per i film di squali stanno per finire. Zombie Shark, Ghost Shark, Ice Shark, Jurassic Shark, Sand Sharks, Sharkenstein, Roboshark, Sharknado, Sharktopus… tutti titoli già presi (e in arrivo su queste pagine nelle prossime settimane). Esiste persino un misteriosissimo Sharkzilla che ahimé non riesco a reperire. Per il prossimo anno mi aspetto sicuramente un Vampire Shark che incredibilmente manca ancora all’appello, ma poi, che resta? Seguiti, e poi?

I titoli dei film di squali sono assolutamente sensazionali, perché con un numero di parole variabili tra uno e tre riescono a descrivere perfettamente tutto quello che ci si può aspettare dal film. Prendete lo squalo-movie di oggi, Atomic Shark. E’ uno squalo. E’ atomico. E’ Atomic Shark! Vi serve davvero sapere altro per decidere se guardarlo o meno?

Atomic Shark

Il film si svolge in una spiaggia americana, popolata da bambini rompicazzo, anonimi surfisti, gente che si fa chiamare capitano solo perché ha una barca, titolari di ristoranti di pesce, donne in bikini, cose così.

Ah dimenticavo, ci sono anche i bagnini, e tra questi la protagonista Gina, interpretata da Rachele Brooke Smith, che non solo è una bagnina molto coscenziosa e una brava studentessa di scienze ambientali, è anche veramente gnocca.

Atomic Shark Rachele Brooke Smith

La bella Gina è la prima a capire che qualcosa non va nell’oceano, perché non fa altro che ritrovare sulla spiaggia dei pesci cotti in maniera piuttosto bizzarra, roba che non riuscirebbe a mangiare neppure Adam Richman di Man vs. Food. Il problema è che nessuno le crede, così come nessuno crede al capitano Rottger (Jeff Fahey… ricordate Lapidus di Lost?) che sostiene che una ragazza che faceva sci d’acqua dietro la sua nava è stata prima cotta in maniera strana e poi divorata da uno squalo rosso e luminescente che emette fumo nero. Che poi boh, perché non gli dovrebbero credere? Ok, pensate sia un pazzo e la storia dello squalo rosso non sta molto in piedi, ma almeno indagate su uno squalo normale, no?

No.

E infatti tutto sulla spiaggia continua ad andare come sempre, e per esempio nessuno si accorge che succede questo.

Atomic Shark

Beh, tutto piuttosto normale no?

Visto che nessuno le da retta, a Gina non resta che mettere in piedi una speciale squadra di uccisione squali composta da lei, uno zoppo, un capitano vecchio pazzo, un pervertito che filma la spiaggia coi droni e mette i filmati su internet e due reporter di una programma tv spazzatura. Insomma, i migliori. C’era anche la possibilità di scegliere la bagnina fissata coi selfie e il bambino che fa finta di affogare per farsi fare da lei la respirazione bocca a bocca, ma probabilmente non sono riusciti a passare le selezioni, dispiace.

Come è ovvio che sia, il piano è assurdo quasi quanto il film, e nonostante qualcuno muoio alla fine (SPOILER!!!) in qualche modo funziona. Fine.

Bello Atomic Shark, vero?

Alla fine il film diretto da A.B. Stone (regista anche di Lake Placid vs. Anaconda – con Robert Englund!! – e quasi sicuramente nome d’arte di qualcuno che si vergognava di metterci il suo vero… almeno spero) rimane un po’ nel limbo tra film cazzata e film ESTREMAMENTE cazzata. Pensavate che dicessi film serio? Ma per favore… Il problema di Atomic Shark è che non è abbastanza brutto. Alla fine è una commedia che richiede una sospensione dell’incredulità molto superiore alla media, ma che non esagera con il trash più spinto. Certo, c’è anche una scena in cui il clone del sopracitato Adam Richman va a un ristorante dove gli servono pesce talmente radioattivo che diventa esplosivo…

Atomic Shark

Il film precisa anche che dopo questa scena il ristorante è passato da tre stelle Yelp a due.

…ma insomma, in Ghost Shark (diretto da Griff Furst, che Atomic Shark l’ha solo sceneggiato… a meno che A.B. Stone non sia lui) si è visto molto di peggio.

Gli attori protagonisti sono decisamente superiori alla media dei film del genere, con il buon Fahey sopra tutti a rendere credibile anche i momenti più balordi. Gli effetti speciali sono invece ovviamente pessimi, ma almeno sono usati con parsimonia e nella maggior parte dei momenti gli attacchi dello squalo sono simulati con la telecamera che si muove frenetica sott’acqua, una pinna rossa al di sopra, un po’ di fumo nero e qualche bolla.

Ah, vi chiederete come ha fatto lo squalo a divenire radioattivo…

…ma perché vi fate queste domande? Guardatelo e basta, no?

Voto:

squalo squalo mezzosqualo

Gli altri film della rubrica squali:

#1: Paradise Beach e In The Deep

#2: Sharkenstein

#3: Ghost Shark

7 thoughts on “Saturday is Sharkday #4: Atomic Shark”

  1. Il titolo ricorda qualche vecchio film degli anni ’50 di serie c . Mi sembra quasi siano fatti apposta per Scifi o Axn, ad essere sincero non ne ho mai visto uno di questa serie, ma a quanto pare divertono.

  2. Dici che un giorno potremmo raccontare di aver vissuto durante gli anni della Sharksploitation, come ora fanno quello che sono venuti su con i vari “Shaft” e “Coffy” durante la blacksploitation? 😉 Cheers

    • Non so quanto questa moda possa durare ancora, probabilmente sarà presto sostituita da qualcosa di ancor più assurdo… In ogni caso anche solo il fatto che una parola come sharksploitation sia stata creata vorrà dire qualcosa, no? 🙂

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