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Roadies – stagione uno

Roadies Cast

Scrivo Roadies – stagione uno, ma ahimé potrei anche scrivere “stagione unica”, visto che Showtime ha annunciato qualche settimana fa che non ci sarà una seconda stagione, visti gli ascolti non esaltanti e i costi superiori alla media per il network. E l’ahimé potrebbe anche farvi capire che la cosa mi dispiace… Roadies non è piaciuta, e a dire il vero in giro ho trovato quasi solo recensioni che l’hanno definita mediocre, con la nobile eccezione di quella del buon vecchio Cassidy.

Roadies poster

Ma una serie tv sui roadies, “the unsung heroes of rock” come dice la frase di lancio, non poteva non attirarmi. Sono sempre stato attratto dai dietro le quinte, mi è sempre piaciuto leggere le avventure dei personaggi che hanno aiutato a costruire la leggenda dei musicisti più famosi, dei tour manager, delle groupie, dei collezionisti, di tutto quel mondo che ha sempre girato, soprattutto in passato, intorno ai concerti. I roadies, quelli cantati dai Lemmy dei Motorhead in uno dei loro classici che preferisco.

In Roadies poi c’è lo zampino di Cameron Crowe, uno che nel mondo della musica c’è cresciuto, scrivendo recensioni ed articoli per Creem, Playboy, Rolling Stone, uno che non ancora ventenne ha avuto modo di intervistare Led Zeppelin, Neil Young, Eric Clapton all’apice della loro carriera. Quando Cameron Crowe è divenuto regista ha portato sullo schermo il suo amore per la musica, dirigendo veri e propri atti d’amore al rock come Almost Famous o Singles, o utilizzando comunque le canzoni in momenti fondamentali dei suoi film come in Vanilla Sky.

Per Roadies Cameron Crowe ha scritto e diretto molti episodi. La serie di Showtime segue il gruppo di lavoratori dietro le quinte del tour della Staton-House Band, band immaginaria di gran successo che si trova a dividere il palco con altre leggende del rock o musicisti emergenti realmente esistenti. I protagonisti sono Luke Wilson (il tour manager Bill Hanson) e Carla Gugino (la production manager Shelli Anderson), ma la vicenda è vista partendo dallo sguardo di Kelly Ann Mason (Imogen Poots), che nella prima puntata medita di lasciare il tour dopo essere stata accettata in una scuola di cinema di New York. Ovviamente finirà per rifiutare e continuare con la band… Nel suo personaggio, giovanissima innamorata del rock con tanti talenti da esplorare, Cameron Crowe deve essersi identificato molto…

Mi sembra di vederlo, Crowe, nell’atto di scrivere di questi personaggi che in gioventù deve aver conosciuto così bene. Ne da una versione romanzata, idealizzata. E’ Kelly Ann, ma avrebbe voluto essere Bill Hanson, e deve aver conosciuto tanti vecchi eroi del rock come Phil (Ron White), ammirati e temuti allo stesso modo, capaci di dispensare saggezza infinita come di esplodere in scatti d’ira più o meno immotivati.

Roadies Carla Gugino Luke Wilson

Leggo tante recensioni che criticano Roadies per l’inverosimiglianza di ciò che accade nell’organizzazione del tour, o per i buoni sentimenti che la fanno da padroni in ogni puntata… e ok, posso capire le critiche. Ma secondo me il punto di Roadies è un altro. Roadies è un atto d’amore al rock che sta morendo. E’ un ricordo affettuoso che nel tempo è divenuto più bello della realtà. Roadies non è la cronaca della vita di lavoratori duri e sottopagati, mai sicuri di cosa succederà loro il giorno dopo, Roadies è la storia di un sogno, e i sogni vanno affrontati sempre con il sorriso, anche quando sono duri e magari persino tragici.

Luke Wilson è convincente e perfetto per la parte, un ragazzo non ancora cresciuto nonostante abbia superato già i quaranta. Carla Gugino è radiosa e ancora bellissima, i due hanno una gran chimica e la loro interazione provoca i momenti migliori della serie. Crowe ha sempre dato il meglio di sé nelle commedie romantiche, ed il suo tocco, quando si mette personalmente dietro la macchina da presa, si vede eccome. Imogen Poots quest’anno ha già recitato in un ruolo estremamente rock nel bellissimo Green Room, era già apparsa nel biopic di Hendrix All is by my side e insomma, comincia a starmi davvero simpatica la ragazzina. E anche il resto del cast è di ottimo valore.

Roadies Imogen Poots

Wesley Mason, fratello di Kelly Ann, babysitter di talento e maestro del caffé espresso, è uno dei miei personaggi preferiti della serie. Sempre sorridente e apparentemente fuori dal mondo, ma capace di momenti di gran serietà e assolutamente innamorato del proprio lavoro. Lo interpreta Machine Gun Kelly, che di mestiere fa il rapper ed è praticamente all’esordio come attore, ma si dimostra davvero bravo e in parte… e capace di capire il rock, nonostante provenga da un mondo che spesso gli è contrapposto.

Roadies Wes

Il comico Ron White è Phil, il bufalo bianco vero re del backstage, esperto rocker già al fianco di mostri sacri del genere come Pink Floyd e Lynyrd Skynyrd. Phil è il cuore dolorante del tour, una figura magica che emana un’aura sacra e pericolosa…

Ci sono poi attori di gran mestiere in parti secondarie. Gente come Luis Guzman (Carlito’s Way, Boogie Nights, Oz…) o il mitico Branscombe Richmond, che era l’indiano di Renegade. Inoltre tanti volti ai quali è difficile associare un nome, ma che avrete già visto in molte produzioni…

Roadies Cast

Roadies è una serie che per me, appassionato di rock classico, è stata una piacevole cavalcata in un mondo che ho sempre amato. Con momenti alti ed altri bassi, fino ad un ultima puntata che è una celebrazione della musica e della vita, con ospiti decine di musicisti famosissimi, da Eddie Vedder a Warren Zevon, da Jackson Browne a Robyn Hitchcock. Una festa finale, perché anche dopo tanti fallimenti, dopo la fine di un tour, artisti che invecchiano, leggende che ci lasciano e… serie che vengono cancellate, non possiamo certo dimenticarci che il rock’n roll non morirà mai 🙂

Voto: *** 1/2

4 thoughts on “Roadies – stagione uno”

  1. Sono contento che ti sia piaciuta, vero è fin troppo ottimista nello spirito, ma il buon vecchio Cameron è fatto così, un entusiasta. Un bell’omaggio ad un mondo in declino, il fatto che non sia stata rinnovata è (tristemente) coerente. Grazie per la citazione! Cheers

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