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LoSpo’s Corner: Archer

Archer

Disclaimer enorme: ci sarà una fortissima incetta di parolacce, concetti sessisti, razzisti, note contro le religioni, contro l’intelligenza, contro qualsiasi cosa. Se quanto appena letto dovesse disturbarvi o mettervi a disagio non proseguite, oggi si parla di Archer.

Archer

Da diversi anni girano su Italia1 i cartoni animati “crudeli”, quelli che non hanno rispetto per niente e per nessuno, irrispettosi e irriverenti. E alla fine almeno parecchi di noi ci hanno creduto, credendo che “I Simpson” fossero una serie irriverente, che “American Dad” fosse il ritratto senza filtro e senza censura della società americana. In pratica negli ultimi 10 anni la comicità scorretta a cartoni animati, quella che è troppo impresentabile per farla fare agli attori di ciccia, è stato il biglietto da visita di Matt Groening prima e di Seth McFarlane poi.

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Poi qualcosa è cambiato, c’è stato un uomo che ha detto di fottersene bellamente i cogli*ni di fare pancalate di soldi fingendo di scrivere, interpretare e produrre una serie maleducata, un uomo che ha detto “Vaffan*ulo mondo, io scrivo la mia ca*zo di serie!!”. L’uomo in questione è Adam Reed e la serie si chiama Archer. Musica:

La serie narra delle brillanti avventure dell’agente Sterling Mallory Archer, agente di punta di un’agenzia investigativa parallela e concorrente della CIA che si infila in situazioni sfacciatamente oltre la linea dell’immaginabile. L’animazione è talmente antica che ricorda gli “Happy Tree friends” (e se non sapete cos’è, e non vi disturbano le sevizie e la vista del sangue animato, cercateli su YouTube: miglioreranno la vostra giornata), al punto che i personaggi non hanno espressioni in faccia prima della terza serie.

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Tornando al nostro agente la serie ruota molto sulla sua (ex) storia d’amore con la bella Lana Kane, sua collega dell’agenzia, e sui personaggi che girano producendo danni di proporzioni catastrofiche. La serie regala situazioni limite per ognuno dei personaggi: ognuno è ingestibile a suo modo e sempre a suo modo incompatibile con tutti gli altri. La corpulenta Pam comincia ad abusare di cocaina e diventa bellissima: Archer le consiglia di continuare con la coca che le sta migliorando la vita. Cheryl ha un problema col sesso, Archer ne approfitta ad ogni occasione. Lana decide di lasciare Archer per Cyril, Archer lo vesserà per tutti gli episodi seguenti.

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Ma non c’è spazio solo per le vicende personali di tutti quelli che ruotano intorno ad Archer, c’è anche spazio per una marea inarrestabile di citazioni fuori luogo, inappropriate e inutili. Citare Hitler con ammirazione, la marcia dei soldati tedeschi come un’opera d’arte potrebbe essere ancora troppo poco, la serie ad un certo momento sottintende anche di zoofilia e radiazioni nucleari. Nella stessa frase.

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E per quattro serie ogni episodio dipana la trama principale che vorrebbe che l’ISIS per cui lavora Archer prenda il posto della CIA, fallendo peraltro miseramente. Le prime due serie e mezzo sono fortissime, ancora lo spettatore non si aspetta tutto questo politicamente scorretto e ogni puntata si regge sull’ilarità di situazioni incredibili che stanno in piedi senza una logica precisa. L’unica cosa certa è che ci saranno insulti gratuiti per un gruppo più o meno organizzato di persone, i democratici, i repubblicani, gli africani, i russi… Qualsiasi cosa possa ricevere insulti in Archer li riceverà. Poi la serie rallenta, oramai anche il fruitore più candido pare assuefarsi a tutta questa cattiveria e la cosa diventa autocitazionistica e sfiora il noioso.

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Il signor Adam Reed, creatore e sceneggiatore, però non è stupido e si accorge che insultare tutti non può produrre altre 4 o 5 serie di successo, serve qualcosa di più. Se pensate che quest’uomo ha avuto la prima idea di Archer quando non aveva la prontezza di provarci con una ragazza avvenente ad un bar, vi da un’idea della persona che potrebbe essere. Quindi arriva, nel momento più difficile della serie, la quinta stagione “Archer Vice”. La stagione combina la formula della maleducazione collaudata intrecciandola con il lato più comico della serie Miami Vice. L’idea che per salvarsi debbano far fruttare delle tonnellate di cocaina senza averci mai avuto a che fare è geniale, funziona e rilancia alla grandissima tutto il pacchetto. Il signor Reed ha adesso in mano un contratto per arrivare alla decima stagione di Archer e promette scintille.

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Perché dovreste guardarla? Perché fa davvero ridere, ci sono degli spunti comici fortissimi quanto scorretti, citare quelle scene può rivitalizzare mesi di pause caffè.

Perché NON dovreste guardarla? Perché l’animazione è ben poca cosa, l’impatto visivo di tutta l’opera sfiora il ridicolo. E soprattutto se avete bambini piccoli in casa, ripetere questa roba all’asilo sicuramente varrà una telefona ai servizi sociali.

2 thoughts on “LoSpo’s Corner: Archer”

  1. Sono anni che voglio vedere questa serie, dovrò sfruttare Netflix per recuperarla, ci vogliono giornate mooooolto più lunghe di così però 😉 Cheers

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