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Botte da orbi #9: Tekken

Tekken Poster

Chiediamocelo: perché continuano a fare film tratti da picchiaduro? Non ha insegnato niente Street Fighter (1994), che neppure un Van Damme ancora in forma è riuscito a salvare e che ha l’onta di essere stato l’ultimo film recitato dal mitico Raul Julia? O il seguito (2009), da ricordare solo perché Kristin Kreuk è comunque un bel vedere? Mortal Kombat (1995) era quasi altrettanto brutto, ma almeno ha avuto ottimi incassi al botteghino, ma qualcuno si ricorda il terrificante sequel (1997)? DOA: Dead or Alive (2006) era una scusa per guardare qualche bella gnocca tirarsi calci, e nonostante questo è stato un flop colossale. Se vogliamo allargare il campo ai picchiaduro a scorrimento, qualcuno di voi ha visto Double Dragon (1994) con Mark Dacascos?? Io purtroppo si…

Nonostante questo, nel 2010 è uscito Tekken.

Tekken Poster

Il regista, Dwight H. Little, è un onesto artigiano del cinema d’azione, avendo diretto Steven Seagal nel discreto Programmato per Uccidere, Brandon Lee in Drago d’Acciaio e… ehm… Freewilly 2. È uno che non è un genio, ma sa mettere a suo agio gli attori davanti alla macchina da presa e sa anche cosa riprendere. Il concept del torneo di arti marziali non è certo il massimo dell’originalità, ma utilizzando bravi artisti marziali e un regista serio può anche uscirne una cosina come Undisputed 3, quindi insomma, c’erano speranze.

Il protagonista del film è John Foo, che interpreta Jin Kazama. Foo è un discreto atleta e stuntman, ha lavorato in decine di film e serie tv come il quasi-remake-brutto di The Raid Extraction, e ironicamente ha anche intepretato Ryu nel corto Street Fighter Legacy. Quando combatte è apprezzabile, anche se viene da pensare che la maggior parte degli altri atleti potrebbe spezzarlo in due, e non so se questa è una cosa positiva o negativa. Quando prova a recitare, diciamo che ci prova. Lasciamo perdere.

Tekken Jin Kazama

Se solo volessi potrei anche entrare in una boyband

Kazuya Mishima è Ian Anthony Dale, uno che sa tirare due calci o poco più, anche se ha la faccia adatta per la parte. Anche lui ha interpretato un personaggio di un altro picchiaduro, ovvero Scorpion nel corto Mortal Kombat: Rebirth e nella web-serie che ne è seguita. Coincidenza bizzarra.

Tekken Kazuya Mishima

LASCIA L’ASCIA!

Uno che di calci ne sa dare eccome è Cung Le, che è stato campione di sanda e di MMA nella Strikeforce, prima di cominciare una carriera come attore. Peccato che qui sia impegnato solo all’inizio, concedendo la vittoria a Jin nel preliminare per decidere chi entrerà nel torneo e basta.

Tekken Cung Le

Eddy Gordo è Lateef Crowder, che abbiamo già visto in Undisputed III e che vorrei rivedere in almeno un miliardo di altri film. Lateef è un vero artista della capoeira, i suoi movimenti sono spettacolari e anche se non sa recitare chissenefrega, io voglio vedergli interpretare anche l’Amleto, magari prendendo a calci Rosencrantz e Guildenstern. Purtroppo anche lui combatte poco, ma quando entra in scena sa farsi ricordare.

Uno dei maggiori pregi del film è l’abbondanza di fiche, che fanno ripensare a Dead or Alive e che potrebbero benissimo fornirmi lo spunto per qualche Venerdì Gnocca. Christie Monteiro ad esempio è Kelly Overton, che mostra mezzo culo in tutte le scene, mentre le sorelle Serena e Venus Nina e Anna Williams sono le antipaticissime Candice Hillebrand e Marian Zapico. Gli incontri che le vedono protagoniste sono ahimé penosi, anche se ero più impegnato a guardare le loro rotondità che la loro abilità marziale. Il regista saggiamente inquadra solo qualche flash, ma la Overton tira calci come potrei farlo io, e il pensiero che qualcuno possa anche solo immaginare che siano in grado di battere qualche loro avversario uomo fa ridere.

tekken02

Uno che invece sa menare eccome è il grande Gary Daniels, che qui fa Bryan Fury. Gary è perfetto per la parte del cyborg spietato, e a quasi 50 anni mostrava ancora un fisico e una agilità invidiabilissime. Come nemico (quasi) finale è ottimo, e la sua minaccia è incombente per tutto il film.

Tekken Gary Daniels

Ora son botte

Ora finalmente parliamo di cose divertenti.

Se avete giocato a Tekken ricorderete Yoshimitsu. Io non l’ho fatto, ma ho giocato molto a Soul Calibur sulla Dreamcast e il personaggio è lo stesso. Perché parliamo di cose divertenti? Perché l’idea che in un torneo di arti marziali venga accettato un avversario IN ARMATURA COMPLETA mi fa sbellicare. Dai, questo è raccomandato! Anche lasciando perdere la katana, visto che almeno hanno il buon cuore di armare anche l’avversario…

Tekken Yoshimitsu vs Jin

Continua a non sembrarmi uno scontro equo

Eppoi la cosa più divertente: la pettinatura di Heihachi Mishima, che mi obbligherà a ripensare la mia classifica delle pettinature maschili più assurde della storia del cinema. Heihachi è Cary-Hiroyuki Tagawa, che completa il cast degli attori che hanno interpretato almeno due personaggi di picchiaduro, visto che prima di Tekken era stato Shang Tsung in Mortal Kombat.

Tekken Heihachi

Sono molto incazzato col mio barbiere

Che facciamo, parliamo finalmente del film? Se proprio dobbiamo… Visto che pare che non si possa abolire la trama e passare direttamente alle scene di lotta (ma poi perché no?), Little mette in piedi una storia di futuro distopico che in parte riprende quella del videogioco e in parte no, boh. Ci sono otto mega-corporazioni che dopo chissà quale casino governano tutto il pianeta, tra queste la Tekken che ha preso il dominio sugli USA e organizza questo torneo dell’Iron Fist, chissà perché. Jin è un piccolo contrabbandiere ed esperto di arti marziali, che è stato addestrato dalla mamma Jun (Tamlyn Tomita, già in Karate Kid 2!) mentre il babbo è sconosciuto. Mentre è appartato con la fidanzatina la Tekken fa un’incursione alla ricerca di ribelli e finisce per bombardargli casa. La mamma muore e lui promette vendetta.

La scusa per passare alle botte è piuttosto labile e costruita frettolosamente, ha solo il merito di introdurci Jin in maniera decente e fargli provare un minimo di empatia per lui. Empatia che poi crolla clamorosamente quando il protagonista, che sembrava innamoratissimo per la fidanzata e disposto a fare tutto per lei, cede alla prima occasione al corteggiamento e al bel culo di Christie Monteiro, mentre l’amore della sua vita continua a fare il tifo dall’esterno ignara di tutto. Una cosa inspiegabile. Ovviamente in seguito si scoprirà qualcosa di più sulla sua famiglia e il motivo per cui le cose non sono come sembrano. Colpi di scena telefonatissimi, altre botte, qualche passaggio di trama che non mi è chiaro con personaggi che non capisco che fine abbiano fatto, e via veloci verso il finale!

Tekken Christie Monteiro

La Monteiro se ne va in giro così

Vale la pena guardare Tekken? Forse, se siete appassionati di arti marziali (altrimenti perché leggereste questa rubrica?), perché i combattimenti sono comunque ben coreografati e vedono come protagonisti atleti di livello dal discreto all’ottimo… donne a parte. Le donne hanno un bel culo. Il regista ha l’umiltà di proteggere i suoi attori nei momenti peggiori e dare loro spazio in quelli migliori, e alla fine le scene sono scorrevoli. Se siete fanatici del videogioco vi incazzerete perché mancano alcuni personaggi e perché altri sono stati cambiati. Se cercate una trama o della gente che reciti, invece, cercate qualche altra cosa. Due pugni su cinque!

Voto: punch punch

7 thoughts on “Botte da orbi #9: Tekken”

  1. Non avendo quasi mai giocato al videogioco, mi sono goduto i combattimenti e i lati B, per il resto lo ricordo come il meno peggio della saga, mi pare che il seguito fosse ancora peggio, ma per quello aspetto il tuo commento 😉 Cheers

  2. Mah tutto sommato è stato un film divertente: gnocche e botte e la serata vola via.

    state alla larga dal seguito, lo dico per la salute delle vostre sinapsi

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