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Saturday is Sharkday #14: Zombie Shark

Zombie Shark poster

La cosa bella del trash cinematografico è che anche dopo anni di visioni di film che variano dall’esilarante all’osceno si riesce ancora a trovare qualcosa che riesce a sorprenderti. Lo scorso anno, nella settimana dedicata dal canale televisivo SyFy all’uscita del terzo episodio della serie di Sharknado, sono stati trasmessi numerosi film con squali robot, squali a tre teste, squali giganti che combattono colossi, squalpolpi che combattono balenolupi e ovviamente squali che volano su tornado… tutte cose già viste anche in questa rubrica, penserete. Ed avreste quasi ragione, se non fosse per…

ZOMBIE SHARK

Zombie Shark poster

Lo confesso: anche all’interno della settimana più ignorante di uno dei canali televisivi più ignoranti dell’intero globo non mi sarei mai aspettato un film come Zombie Shark. È come se la regista Misty Talley avesse deciso di dirigere un film dopo aver visto Birdemic, pensando “beh, ma questo FORSE lo so fare anche io”! E sapete cosa vi dico? Aveva ragione! Zombie Shark unisce una trama stupida a dei mostri insensati, a degli effetti speciali orripilanti e persino ad uno pseudo messaggio ecologista. Ma attenzione, il film ricorda Birdemic ma è PERSINO MEGLIO, perché qui l’audio non è in presa diretta e gli attori sono quasi veri! Non vi esaltate troppo, ho scritto QUASI.

LA STORIA

Parlare di storia mi fa quasi male, comunque… Un baldo giovane invita la bella fidanzata barista a trascorrere un weekend in uno splendido resort su un’isola. Ma visto che facevano sconti per comitive pensa bene di invitare anche la sorella della fidanzata e la collega barista un po’ porca, evidentemente sperando di organizzare un’orgetta. Il gruppo raggiunge l’isola con un piccolo motoscafo e scopre che il resort e l’isola stessa sono quanto di più squallido esista (vatti a fidare di Tripadvisor), e per di più trovano sulla spiaggia uno squalo di gomma morto, apparentemente morsicato da qualcosa di più grande… che si rianima all’improvviso mangiando il ragazzo che voleva farsi un selfie dentro la sua bocca! Beh, un po’ se l’era meritato. Il problema è che le chiavi del motoscafo erano nella sua tasca, quindi il gruppo rimane bloccato sull’isola senza poter scappare via. Ma in fondo non è un problema, no? Basta fare come dice la tettona del gruppo, rimanere lontani dall’acqua! Ma evidentemente questo ragionamento è pura fantascienza, visto che tutti quanti sull’isola continuano a muoversi tra pontili, spiagge, addirittura su salvagenti, morendo inutilmente come mosche.

Zombie Shark

Per fortuna c’è lo sceriffo pronto a salvare la situazione!

Di chi è la colpa di tutto questo casino? Ma DELLA SCIENZA, ovviamente! I dannati scienziati non riescono proprio a capire quando è il caso di fermarsi. Nell’isola c’è anche una vecchia base militare che è stata rioccupata in segreto per una ricerca sulla rigenerazione degli organi. E invece c’è scappato un virus che zombifica gli squali. E VABBÈ, errore umano, può capitare. Poi ci sono Babbo Natale (o quasi), una specie di Rambo armato di lanciarazzi, un simpatico omone nero che fa da direttore del resort, barista e all’occorrenza capo della task force anti squali e che si innamora della tettona (chi può biasimarlo) e soprattutto i genitori delle due sorelle, che per tutto il film sembrano dover avere un ruolo perché non è proprio possibile che una sceneggiatura così attenta possa lasciare dei personaggi senza uno scopo, e infatti alla fine… nulla, non ce l’hanno.

Zombie Shark

Apri la bocca e dì “AAAHHHH”

Uno potrebbe pensare che il picco di ignoranza del film si abbia con gli squali, che quando va bene sono di gomma, quando va male sono in orribile computer graphic, spesso solo delle pinne che si muovono alla velocità della luce sul pelo dell’acqua, appiccicate senza ritegno sullo schermo senza neppure creare una cazzo di scia, un’increspatura dell’acqua, nulla! E già così il film sarebbe sufficientemente orribile da strappare qualche risata. Ma no, c’è di peggio! La stupidità dei protagonisti è a livelli ineguagliabili, se ci sono gli squali zombie ANDATE NELLA TERRAFERMA! E’ vero che il film prova a dare una spiegazione (ahahah!) dicendo che gli squali zombificati possono respirare fuori dall’acqua, ma se proprio dovete CHIUDETE LE PORTE, no? La povera tettona viene trattata malissimo da tutti perché sostiene una cosa intelligente, sarebbe bello se questo fosse un ribaltamento volontario dei ruoli consueti ma ho la sensazione che non sia neppure così. E c’è di peggio ancora. I tizi che fanno il bagno usando delle specie di copertoni per stare a galla sono epici. Poi si sostiene che l’isola non sia raggiungibile dai soccorsi a causa di una “terribile tempesta”… che non c’è! Tutti ne parlano per tutto il film, ma nella terraferma splende il sole, nell’isola splende il sole, DOVE CAZZO E’ QUESTA TEMPESTA??? Ma aspettate, il peggio/meglio deve ancora venire.. scopriamo che nella base supersegreta si fanno esperimenti sugli squali perchè la loro fisiologia è “praticamente uguale a quella dell’uomo”! NO CAZZO, NO! USATE DEI MERDOSI MAIALI, PERCHE’ DOVETE USARE GLI SQUALI??? Ma visto che si tratta di un film pretendiamo per un attimo che sia vero… IL VIRUS SI TRASMETTE DAGLI SQUALI ALLE PERSONE, rendendo anche loro degli zombie. La cosa potrebbe essere persino simpatica se si vedessero in giro corpi completamente sbrindellati, in fondo sono stati morsi da uno squalo, mica da un topino… e invece NO, gli zombie sono praticamente integri, si muovono lenti senza meta e non possono far male (quasi) a nessuno. Come è stato trasmesso loro il virus se non hanno segni di morsi? Ma non facciamo troppe domande, accontentiamoci di vedere questo capolavoro così com’è, sghignazzando una scena si e l’altra pure. Ce ne vorrebbero di più, di ZOMBIE SHARK. Spero nel seguito e per il prossimo anno nello Sharknado Week propongo uno SQUALI VOLANTI CAVALCATI DA ZOMBIE NAZISTI! Come dite, ci hanno già pensato?

Merda.

CHI SONO I COLPEVOLI DI COTANTO CAPOLAVORO?

La regista è Misty Talley, una che ha un viso simpatico da ragazzina ed è stata la prima regista donna di un film originale SyFy, dimostrando così ancora una volta che le donne possono fare tutto quello che fanno gli uomini. Schifezze comprese. Ci ha riprovato un anno dopo con Ozark Shark, come pensate che sia andata?

La Talley crede molto nel concetto di famiglia, e proprio per questo si è portata dietro nei suoi due film molti degli stessi attori, come Becky Andrews, Ross Britz e Lara Cayouette. Altra gente che potremmo definire attori porta i nomi di Carter Burch (che apparirà in uno dei prossimi film di Nicholas Cage: Vengeance: A Love Story) e Leslie Castay, che ha preso parte anche a film seri come Sully e La Grande Scommessa, e non si capisce come sia finita in questo casino. Scommetto che se ne è pentita. O forse no. Ce la vedo, tra cinquanta anni a raccontare ai nipotini che sì, ha lavorato con Clit Eastwood, ma il suo ricordo più bello è la magistrale interpretazione in questo film con lo squalo di gomma. Io ne andrei orgogliosissimo. Solo a guardarlo ho riso tantissimo, immaginate come deve essere stato lavorarci!

Voto: squalosqualosqualosqualo

4 thoughts on “Saturday is Sharkday #14: Zombie Shark”

  1. Io vedrei bene un SHARKMILF, cioè una squala tettona che (dopo averci fatto sesso per 2 ore) se magna gli alunni e le alunne in gita scolastica…
    No, non va bene?
    Magari mi metto d’impegno e scrivo la storia di SHARKSANTACLAUS, sugli schermi del 24 dicembre

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