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The Missing – prima stagione

The Missing prima stagione

Ho recuperato solo nei primi giorni del 2017 le due stagioni di The Missing, spinto da commenti letti su facebook e su blog che la esaltavano. Questa recensione riguarda esclusivamente la prima stagione, visto che la seconda è piuttosto diversa, e ne parlerò a breve.

The Missing prima stagione

Una coppia è in vacanza con il figlio di cinque anni nella Francia del 2006, in pieno svolgimento dei mondiali. Un guasto alla macchina li costringe a fermarsi in un paese del nord, il padre prende il bimbo per portarlo in piscina e usciti, a sera, si ferma al chiosco lì accanto per prendere da bere. In mezzo alla calca di tifosi presenti per guardare la partita perde di vista il piccolo Oliver… e non lo troverà mai più. Inizia così un’odissea che si dipana per otto anni su due linee temporali diverse. L’angoscia della perdita di un figlio, i tentativi disperati di riprendere una vita normale, i cambiamenti inevitabili dentro la coppia, la voglia di non arrendersi anche di fronte all’evidenza, che diventa quasi un’ossessione… sono questi gli ingredienti della prima stagione, in onda sulla BBC e negli USA su Starz. È la perdita al centro della storia, esaminata da vari punti di vista e da ognuno dei personaggi.

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The Missing è la dimostrazione (se ce ne fosse bisogno) che le serie tv inglesi possono arrivare a punte di eccellenza estrema, anche superiori a quelle statunitensi. Cast di attori e tecnico, budget, tutto è perfettamente all’altezza, ma è il livello della scrittura che eleva The Missing un gradino sopra a molte altre serie. La trama gialla è davvero ben sviluppata, con colpi di scena coerenti, un’unità d’azione quasi perfetta e modalità investigative ben tratteggiate, ma è dal punto di vista emotivo che la serie da il proprio meglio.

Aiuta ovviamente la scelta degli attori protagonisti. Apprezzo James Nesbitt fin da quando l’ho visto negli anni 90 in un piccolo film di culto, Svegliati Ned, e ho continuato ad apprezzarlo negli anni, ottimo interprete di Jekyll o nei panni di Bofur ne Lo Hobbit. Frances O’Connor è un altro volto noto, già candidata a un Golden Globe nel 2000 per Madame Bovary. A capo delle investigazioni c’è Julien Baptiste, interpretato dal bravissimo Tchéky Karyo (L’Orso, Nikita, Il Patriota…), che è un po’ il punto di forza della serie oltre che il personaggio cardine della seconda stagione. Baptiste è investigatore di grande talento, specializzato in casi di persone scomparse, ma non è infallibile ed anzi un fallimento del recente passato gli pesa ancora moltissimo. In lui convivono (e sono scritte benissimo) la vicinanza commossa ai genitori del rapito e la passione per il proprio lavoro che è sempre a un passo dal diventare ossessione.

The Missing

C’è grande equilibrio nella prima stagione di The Missing, nelle storie principali e in come si intrecciano con esse le vicende dei personaggi secondari. È una discesa nell’orrore che non risparmia momenti forti, pedofilia e follia, non si nega nulla ma neanche insiste sui momenti scabrosi per creare un impatto facile sullo spettatore. Tutti gli otto episodi sono affidati alla regia di Tom Shankland, che con The Children ci aveva già dimostrato di saper inquietare a dovere il suo pubblico e che qui garantisce coerenza visiva ed una qualità sempre alta. Il finale, in qualche modo aperto e assolutamente non consolatorio, è il punto perfetto ad una serie in crescendo continuo. La prima stagione di The Missing è arrivata anche in Italia, su Giallo, ed è ancora facilmente recuperabile. Da vedere, per gli amanti dei gialli ma non solo.

Voto: ****

4 thoughts on “The Missing – prima stagione”

    • Dagli una chance se ti capita, se l’avessi vista prima della fine dell’anno la seconda stagione sarebbe sicuramente finita nella Top 5 del 2016!

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