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Saturday is Sharkday #16: Killer Shark

Killer Shark

Sarà successo anche a voi: state guardando un film e dopo pochi minuti cominciate a pensare “io questo l’ho già visto!”. Ma siete sicuri di no. Non è un film vecchio che potete aver già visto in tv, non è un remake, non è neppure uno di quei sequel che copiano pedissequamente l’originale. E allora perché continuate ad avere questi deja-vu? Beh, a me è appena successo con…

KILLER SHARK

Killer Shark

Killer Shark comincia con una vendita di animali rari contrabbandati che finisce ovviamente in merda, con uno squalo che viene liberato per errore in una palude della Louisiana. Dove ho già visto uno squalo contrabbandato e liberato per errore? Mmmhh… ma si, nel pessimo Shark Lake, che aveva come protagonista Dolph Lundgren. Qui però dubito che qualcuno verrà spiezzato in due, visto che i protagonisti sono la sempre gnocchissima Kristy Swanson (che dopo essere stata la protagonista dell’esperimento di Craven tra horror e commedia adolescenziale Dovevi Essere Morta ha navigato tra serie tv mediocri e filmetti peggiori, ed è stata anche la Buffy sbagliata nel film del 1992!), il buon caratterista D.B. Sweeney (che ricordo con affetto nella sfortunata serie tv Jericho) e il grande Robert Davi, che riesce a passare dai Goonies a Codice Magnum, da Predator 2 a Il Figlio della Pantera Rosa con Benigni senza battere ciglio.

Killer Shark

La Swanson regge ancora MOLTO bene!

Il regista è Griff Furst, quello di Lake Placid 3 e che successivamente ha anche diretto l’allucinante Ghost Shark. Qui rispetto alla pellicola successiva fa più il serio, cercando di mettere in piedi un filmetto dignitoso e senza troppe assurdità. Parte citando Piranha, poi mette in piedi una sorta di passaggio di consegne tra Lake Placid e Killer Shark (lo squalo banchetta con dei simpatici alligatori), fa risvegliare uno squalo preistorico (come in Jurassic Shark), ambienta la storia in un posticino dove si organizza la classica fiera di paese (come in Ozark Shark) e così via. Insomma, avrete capito che se cercate qualcosa di originale dovreste guardare da un’altra parte.

Killer Shark

Di chi è questo?

La parola d’ordine in Killer Shark (che in originale si chiamava Swamp Shark – pensate voi che fantasia!) è minimo sindacale. Il film ha una regia decente, interpretazioni dignitose (anche del cast di contorno), una ambientazione tutto sommato ben tratteggiata, adolescenti ingrifati e belle ragazze che però non arrivano mai a spogliarsi davvero, musiche che sembrano uscite da un film per la televisione anni 90. Ecco, nonostante tutte le citazioni da altri sei miliardi di film devo dire che guardare Killer Shark mi ha riportato alla mente… alcune puntate discrete di Walker Texas Ranger. È un tipo di film (ovviamente televisivo, è passato su SyFy come il 90% dei film di questo tipo) che difficilmente vediamo oggi. Lo squalo si vede poco, non ci sono scene esagerate (tranne una proprio alla fine, ma roba da niente se confrontata agli altri film del genere), non c’è CGI ridicola come in Ghost Shark, non c’è neppure troppo sangue. Anche quando vengono ritrovati qua e la brandelli di corpi (si vede che lo squalo voleva tenerli da parte per un pasto successivo) la telecamera non insiste troppo, è quasi timida… ecco, Killer Shark è il film di squali che potreste vedere un pomeriggio con i vostri genitori. Loro vi guarderebbero probabilmente male, ma non troppo, in fondo c’è anche una trama romantica lui-lei-l’altro buttata dentro un po’ a casaccio, e pure lo sfigato innamorato della bellona, e pure una specie di coscienza ecologista! E così potreste soddisfare la loro curiosità su quali filmacci guarda il loro figlioletto, prima di tornare a guardare Zombie Shark e schifezze del genere. È un film con uno scopo. È già qualcosa, no?

Killer Shark Swamp Shark

E buon appetito!

P.S. A perfetta integrazione di questo sabato dedicato agli squali vi segnalo la recensione di Lucius Etruscus del secondo albo di White, interessantissimo fumetto della 1First Comics!

4 thoughts on “Saturday is Sharkday #16: Killer Shark”

  1. L’Ultima immagine ci ricorda che è dai tempi di “Blu Profondo” che per i fratelli neri, è meglio non sostare in prossimità dell’acqua, hai ragione è un filmetto, e la Swanson davvero è spuntata anche nelle produzioni più improbabili 😉 Cheers

  2. Pur se filmaccio, sono affezionato a questo titolo per due motivi: 1) la presenza del mio amore Kristy Swanson 2) il fatto che da una locandina alternativa ho estrapolato il “logo” del mio Zinefilo ^_^ Lo squalo che mangia la mia O è proprio uno Swamp Shark! (P.S. Grazie della citazione!)

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