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LoSpo’s Corner: Westworld

Anthony Hopkins in Westworld

Quando mi sono domandato cosa avessi guardato ultimamente mi sono reso conto che è passato del tempo dall’ultima serie che io abbia completato, considerando che da queste parti vanno piuttosto forte mi sono chiesto perché.

E mi sono risposto: perché l’ultima cosa che ho visto era la serie più bella di tutte.

Westworld

Parlare di Westword senza citarlo, senza cadere nello scellerato atto dello spoiler non è una cosa banale. L’idea è che lo spettatore non sappia nulla di nulla, che parta cioè dalla completa ignoranza, quindi da qui in poi commenterò solo le immagini contenute anche nei trailer per evitare qualunque inutile rischio.

Che Westworld sia un remake di un film del ’73 lo sanno anche i muri, che c’è Anthony Hopkins idem, che c’è stato anche un’altro film in pochi, che addirittura ci sia stata un’altra serie televisiva negli anni ’80 però non lo sapeva NESSUNO.

Beyond Westworld

Dovevano essere 5 puntatone, piene di giacche con gli spallini e di ciuffi cotonati ma non me la sono sentita.

L’idea del parco ha sempre affascinato, questo però è un progetto molto più esaltante. Sicuramente è una serie ad altissimo budget che si adopera tanto anche nella scelta dei paesaggi, dei fondali, di tutto quello che rientra nei “campi lunghi”, ed in effetti alla produzione si scopre esserci il buon J.J. Abrahms insieme a Bryan Burke, due a cui non mancano certo soldi o credibilità per sostenere un progetto così ambizioso.

Westworld

Ma, si sa, i soldi da soli non fanno la felicità, quindi è il caso di comprare i servizi di qualcuno in grado di riempire la TV di scene, intrighi, complotti, secondi fini… e per questo è stato assunto Jonathan Nolan. Fratello del più famoso Christopher, il giovane J si mette in mostra sceneggiando una serie di film allucinanti, fra tutti Interstellar e il Ritorno del Cavaliere Oscuro, e si fa le ossa con un’altra serie, un’altra distopia: Person of Interest. Il giovane J è incredibilmente bravo ed ha in mano questa volta un’idea a metà con sua moglie per una serie, e decide di smuovere tutti i contatti e dare il via ad una produzione, stando ad alcune fonti non ufficiali, da circa 100 milioni di dollari.

Quello che esce mescolando forte tutti questi elementi è, letteralmente, una bomba. Se avete un debole per la fantascienza e sapete cos’è un androide queste 10 puntate sono il verbo.

Anthony Hopkins in Westworld

Parte della bellezza di questo prodotto sta nella sua complessità, la storia non è e non vuole mai essere semplice, i toni sono sempre serissimi e alcune scelte nelle primissime puntate tendono a mantenere i ritmi piuttosto lenti. A mio avviso l’espediente detta i tempi della “rivoluzione” che la serie vuole offrire, partendo all’inizio con una camminata lenta, quasi svogliata, per chiudersi in una corsa affannata, di quelle che ti fanno sentire il cuore in gola per diversi minuti.

Non scrivo null’altro sulla trama, rovinerei comunque qualcosa che i più preferirebbero gustarsi da soli, nella beata innocenza dello stupore. Mi dilungo solo un altro poco per due o tre cose che a me sono piaciute davvero molto.

La prima:la prova attoriale del collettivo guidato da Anthony Hopkins, superlativa, su un altro livello rispetto a quanto visto finora. Forse solo Sherlock la eguaglia nei ruoli principali ma dai ruoli secondari alle comparse westword vince a mani basse.

Westworld Cast

La seconda: Ed. Ed Harris. Ed Harris è fenomenale.

Infine, da dopo questa serie darete una lettura diversa al concetto di Cliffhanger.

2 thoughts on “LoSpo’s Corner: Westworld”

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