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Lavennder (Speciale Le Storie #4)

Lavennder copertina

I fumetti di Giacomo Bevilacqua non mi sono mai piaciuti più di tanto. A Panda Piace non mi ha mai fatto ridere, Metamorphosis dopo un inizio interessante mi ha annoiato, Killbook (anche conosciuto come Homo Homini Lupus) non mi è affatto piaciuto. Così quando ho scoperto che sul quarto speciale de Le Storie sarebbe uscito un albo da lui scritto e disegnato ho pensato “bene, risparmio 6.30€”! Solo che poi sono capitato in edicola, ho visto quello che sembrava uno scimmione in copertina, ho sfogliato l’albo… insomma, non ho resistito. E sono contento di averlo comprato, perché Lavennder è il primo fumetto di Giacomo Bevilacqua che mi convince davvero fino in fondo!

Lavennder copertina

L’inizio è idilliaco: una coppia di innamorati, una meravigliosa isola deserta su cui passare undici giorni di romanticismo ed avventura, senza lavoro, senza social network, lontani da tutto. Ma anche un luogo così inevitabilmente nasconde delle sorprese: gli alberi sembrano nascondere dei segreti, una capanna deserta testimonia di passati abitanti, anche il mare sembra mettersi contro i due giovani, visto che uno squalo nuota vicinissimo all’isola… ma almeno lo squalo è un normale animale, per quanto feroce e famelico, mentre nell’isola qualcosa di più strano sembra tramare nell’ombra…

Mi sono sempre piaciute le storie ambientate nelle isole più o meno deserte, fin da quando da piccolo lessi L’Isola Misteriosa di Giulio Verne. Poi Robinson Crusoe, I Viaggi di Gulliver, Il Mistero della Pietra Azzurra… fino a Lost, ovviamente. C’è qualcosa nelle isole che attrae e inquieta allo stesso tempo, e Bevilacqua con Lavennder riesce a creare quella stessa sensazione che ho amato tanto.

Lavennder

Ovviamente non racconto altro della trama, visto che i colpi di scena non mancano e scoprire cosa succede realmente vi toglierebbe gran parte del gusto della lettura. Dico gran parte e non tutto, perché i disegni e i colori di Bevilacqua sono a livelli altissimi, quanto di meglio abbia fatto nella sua carriera, e anche solo per quelli varrebbe la pena di acquistare l’albo. Ma non solo: c’è sangue, c’è sesso, ci sono sorprese, misteri, persino uno squalo! Sembra il classico horror estivo da spiaggia, ma alla fine si rivela qualcosa di più. Avete capito che dovete prenderlo, vero? 🙂

Voto: ****

P.S. Visti i disegni e le atmosfere di Lavennder chiederei gentilmente alla Bonelli (o alla Cosmo, alla Squalo o a chi vi pare) se può affidare a Bevilacqua un mensile porno. Io lo comprerei!

P.P.S. Leggete anche la recensione di Lavennder di Lucius Etruscus su Fumetti Etruschi!

8 thoughts on “Lavennder (Speciale Le Storie #4)”

  1. Nel giro di due giorni tu e Lucius mi avete venduto questo albo, la Bonelli dovrebbe ringraziarvi 😉
    Bevilacqua è forte ho avuto modo di parlarci ad un paio di Torino Comics, mi piaceva il suo “A panda piace” da prima che facesse il boom, ma sono rimasto scottato dal suo “Il suono del mondo a memoria” primo riuscito esperimento con l’uso dei colori, peccato che la trama fosse ben oltre il ridicolo.

    Motivo per cui volevo risparmiarmi pure io i 6.30 Euro, ma mi fido ciecamente di voi due e vado in edicola! 😉 Cheers

  2. Come ho detto proprio ieri dal sommo Lucio, non sono per nulla rimasto contento di questo albo (persino mio fratello, che sta pensando da un po’ di tagliare via Le Storie dopo una sequela di albi poco ispirati).
    Disegni e colori stupendi (pure io prenderei un porno così!), storia che parte bene ma gioca sui disegni (data la dilatazione dei tempi, poche battute ecc) ma finisce tutto a… mare, per me.
    Peccato.
    Ma comunque darei un’altra occasione a Bevilacqua 🙂

    Moz-

  3. Ovviamente voto anch’io per il mensile porno: facciamo rinascere la sana tradizione italiana dei fumetti erotici! 😛
    L’atmosfera è giusta per gran parte della storia e i disegni sono da applauso: per me già così è un successo! Sul finale ci sarebbe da discutere a lungo, ma forse anche questo è un pregio che da tempo Bonelli aveva perso…

  4. Piaciuto tanto anche a me, con quel finale poi. Sinceramente è il primo Bevilacqua che leggo (avevo sfogliato la sua Graphic Novel dello scorso anno, ma non mi aveva convinto) e mi spiace sentire che il resto della sua produzione non sia dello stesso livello.

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