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Split – Personality Crisis!

Split

Lo confesso, ho tenuto a lungo in stand-by la recensione di Split perché ho dovuto fare un corso semestrale per imparare a scrivere Shyamalan! Sigla!

Kevin ha 23 diverse personalità. Un momento è un maniaco dell’ordine e della pulizia e quello dopo è uno stilista effeminato, ma può essere anche un bimbetto ingenuo, o una signora molto rigida. Kevin è James McAvoy, vero mattatore della pellicola. All’inizio del film rapisce tre ragazze (tra cui la bella e brava Anya Taylor-Joy, già vista biondissima in The VVitch) in un parcheggio, le chiude in una stanzina e òì aspetta l’arrivo della ventiquattresima personalità: la BESTIA!

Split

Billy Milligan non era un assassino, ma rapinò, rapì e violentò tre ragazze alla fine degli anni 70. Al processo venne dimostrato che dentro il suo cervello convivevano 23 personalità diverse, e che la maggior parte di esse non sapeva cosa facevano le altre, così gli venne concessa l’infermità mentale. La sua storia è narrata nell’interessantissimo libro “Una stanza piena di gente”, che vi consiglio di leggere prima che venga trasposta in pellicola… si parla (ormai da anni, ma vabbè) di Leonardo di Caprio come protagonista! Sì, perché quella di Split non è esattamente la sua storia… ma mi sembra evidente da cosa Shyamalan abbia preso ispirazione, no?

Billy Milligan

Il vero Billy Milligan

Non spaventatevi per il nome del regista. Lo so anche io che la carriera di Shyamalan è andata declinando talmente tanto che assomiglia a una parete verticale, ma ricordate i suoi primi film? Il Sesto Senso e Unbreakable erano ottimi, Signs aveva qualche problemino ma anche delle trovate ottime… poi ha cominciato un po’ a ripetere se stesso. The Village… insomma, ma qualche cosa buona c’era. Lady in the Water meno, ma quel finale… Poi, il disastro. Se qualcuno riesce a salvare After Earth o L’Ultimo Dominatore dell’Aria mi faccia sapere, grazie.

Split

Io l’ho trovato A D O R A B I L E !

Molti hanno gridato al grande ritorno con The Visit. E devo dire che anche io mi sono divertito molto a guardarlo… solo che ho preso il film come fosse una farsa. Una grande presa in giro dell’horror! Il problema è che non sono convinto fossero quelle le intenzioni di Michael Night. Ma è costato 5 milioni di dollaroni e ne ha portati a casa 100! Una storia di redenzione? O è merito dell’accoppiata con il guru dell’horror a basso costo e ad altissimi incassi Jason Blum? La sua Blumhouse assomiglia sempre più a una gallina dalle uova d’oro, segue una formula ben rodata (poche location, budget all’osso, casting molto attento a scegliere attori di buon nome, ottima campagna pubblicitaria e distribuzione) e… vince!

Split

Altrimenti mi sarei messa a piangere ;_;

Con Split, vince ancora meglio. Perché l’estro (chiamiamolo così) del regista è tenuto più sotto controllo, nonostante il suo stile emerga ancora in alcuni momenti. Il modo di inquadrare gli attori è riconoscibilissimo, come l’uso degli spazi, le riprese in ambienti stretti… ma è come se ogni volta che Shyamalan (ve l’ho detto che ho imparato a scriverlo, ormai lo nominerò in continuazione) avesse provato a sfuggire Blum l’avesse ripreso con una bacchettata sulle dita.

Shyamalan Blum

Guarda la che amiconi!

E ha fatto benissimo.

Sì, perché Split è un onesto film di serie B con un ottimo protagonista e poco altro (anche la Taylor-Joy non mette in mostra granché), ma fa il suo dovere. Non mi ha fatto urlare al miracolo, ma mi sono divertito e stavolta non in maniera ironica! Non vi svelo niente di più della storia perché il bello è tutto lì, ma mi sento di anticiparvi che il famoso Shyamalan Twist qui non è esattamente presente… e semmai è nel post finale, che potrebbe introdurre una specie di Shyamalanverse che sarebbe una trashata immensa, ma a noi il trash piace, giusto?

Ok, a me piace. O almeno piace alla maggior parte delle mie personalità. Cicca-bum!

Split

GGGNNNNNNNNNN!

Voto: **

6 thoughts on “Split – Personality Crisis!”

  1. Io invece l’ho stroncato nella mia recensione, perché una volta di più Shalallalà mi ha deluso profondamente. Se mi fossi divertito, come per la serie Z, sarebbe stato un ottimo risultato, invece noia e fastidio sono stati gli unici compagni di visione. E la marchettina finale non ha fatto che peggiorare tutto.
    Un film che può essere – ed è stato – interamente e precisamente riassunto nel suo trailer – che in questo caso mostra ogni singola scena topica della storia – non merita la mia stima 😛

    • Ahimé, troppo spesso i film di oggi possono essere riassunti in un trailer da due minuti, ma da Split mi aspettavo molto peggio! Sarà l’ottimo McAvoy, da me sempre apprezzato, ma alla fine mi sono divertito… a prescindere dal post-finale 🙂

  2. Non credo bastino sei mesi per imparare a scrivere il nome di Shya… Shyma… Michael Night 😉

    Anche a me è piaciuto, non è tutto impeccabile ma funziona e la scena post credit mi ha fatto venire gli occhioni a forma di cuore 😀 Spero solo che ora Shya… Shyma… Michael Night non sbraghi, perché quella scena post credit sta per diventare un vero film e a questo punto ho delle aspettative, la mia esperienza con l’indiano insegna che non è una buona cosa, comunque tengo le dita incrociate.

    Ottimo post e ottima citazione musicale complimenti 😉 Cheers!

    • Ho studiato giorno e notte, ma alla fine ce l’ho fatta: SHYAMALAN! Se mi fossi imegnato così tanto a scuola oggi sarei Premio Nobel, ma insomma dai, accontentiamoci. Dita incrociate per il finale e… speriamo che non ci tocchino solo “frustration and heartache”!

    • Alla fine è una cosa in più, anche giustificata da alcuni accenni durante la trama. Ci sta. E comunque basta ignorarla e il film non ne risente 🙂

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