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The Ones Below

The Ones Below

Quanti cattivi vicini abbiamo conosciuto nel cinema? Dai signori Castevet di Rosemary’s Baby alla confraternita guidata da Zac Efron nel pessimo Cattivi Vicini, decine di registi hanno esplorato la tematica declinandola ora nel thriller, ora nella commedia, ora nell’horror. Oggi (beh, in realtà è uscito pià di un anno fa) ci prova anche l’esordiente David Farr, con il suo The Ones Below. Ma prima, sigla!

Diventare madri è spaventoso. Non solo per l’idea stessa di dare vita a una creatura che dipenderà in tutto dai genitori, c’è tanto altro: il corpo che cambia, le abitudini da rivoluzionare, i pianti, gli ormoni che sballano l’equilibrio emozionale, la depressione, la paranoia…

The Ones Below

Kate e Justin (Clémence Poésy e Stephen Campbell Moore) sono una giovane coppia londinese in attesa del primo figlio. La loro vita sembra felice, ma l’arrivo di una nuova coppia di vicini al piano di sotto, dopo la morte dell’inquilino precedente, comincia a cambiare le cose. Theresa e Jon (Laura Birn e David Morrissey) sono eleganti, ricchi, apparentemente un po’ spocchiosi. Ma anche Theresa è incinta, indietro solo di qualche settimana rispetto a Kate, così le due donne cominciano a legare, dando vita a un’amicizia che pare naturale, anche se la nuova arrivata ha un atteggiamento un po’ forzato. La prima cena insieme delle due coppie è un disastro: prima imbarazzo, poi comportamenti inquietanti, infine la tragedia…

The Ones Below

Sarebbe ingiusto rivelare di più della trama: quello che segue è un inquietante dramma Polanskiano, che semina dubbi nelle menti di protagonisti e spettatori. La domanda è evidente: ciò che vede la madre è realtà o sono sospetti ingigantiti dalla nuova fragilità? Le risposte arriveranno solo nel finale…

The Ones Below costruisce bene la tensione riservando grande attenzione ai dettagli e mettendo i protagonisti nella condizione di raccontare i loro personaggi con le loro azioni. Allusioni al passato, piccoli tic, movimenti quasi impercettibili vanno a costruire un quadro sempre più completo ed intrigante. Un piccolo quadro, che non pretende di prendere troppo spazio sulle pareti dei grandi musei, ma comunque curato in ogni particolare.

The Ones Below

Opere come questa rischiano sempre di camminare sul filo che divide il buon film dal prodottaccio per il pomeriggio di Rai Due, ma Farr è bravo e cammina sicuro, arrivando a portare a casa il risultato in maniera elegante grazie anche alla collaborazione di ottimi attori. La Poésy riesce ad essere misurata e rende credibile l’escalation di sospetto in una parte non facile, la Birn mescola algidità nordica e fragilità che urla per salire in superficie, Morrissey è molto bravo a raccontarsi in pochi gesti, come la sua ossessione per togliersi le scarpe e sistemarle parallele a quelle della moglie.

Se riuscite, vi consiglierei di guardare il film in lingua originale, perché l’adattamento italiano appiattisce moltissimo il tutto. Forse loro l’hanno preso davvero per un film da pomeriggio di Rai Due. Ne fa le spese soprattutto il marito, Justin, doppiato davvero maluccio. The One Below resta comunque anche in italiano un buon film di genere, raccomandato soprattutto a chi vuole convincersi che forse non fare figli è la scelta giusta 😀

9 thoughts on “The Ones Below”

  1. Questo non lo conoscevo, certo il rapporto fra vicini può essere molto complicato! Io ricordo il compianto John Belushi ne “I vicini di casa”

  2. Quando si parla di pessimo vicinato sono ultra sensibile, ho dei vicini che a confronto quelli di Rosemary’s Baby sono ideali, quindi questo tema che trascende l’horror/Thriller e diventa (fin troppo) reale mi interessa sempre molto, grazie per la dritta! Cheers

    • ahhahaha davvero Cass? 😀 Vicini di pianerottolo in un condominio, piano di sopra o di sotto? Oppure villetta-casa a fianco?

  3. Dunque ho letto la tua recensione. Ho letto un po’ di righe della trama e ho capito subito doveva voleva parare questo film :D.

    Ho letto tutto la trama ed era come immaginavo io 😀

    Ma mi sembra di aver già letto\visto qualcosa del genere. Ora devo ricordarmi cosa…

    • La trama non è certamente originalissima, ma qualche dubbio fino alla fine lo fa venire. Quello che è interessante è l’attenzione per i dettagli di sceneggiatura e regia, che senza fare urlare al miracolo eleva il film sopra la massa

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