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Zerocalcare – Macerie Prime

Macerie Prime

Macerie Prime

Zerocalcare sta crescendo. Vive il piccolo grande trauma degli amici che si sposano, vogliono dei figli, desiderano sistemarsi e dare una svolta alle loro vite. Ci siamo passati un po’ tutti, ma certo fa specie pensare che a sposarsi sia Cinghiale. Dall’invito al suo matrimonio parte la narrazione di Macerie Prime, primo volume (il secondo uscirà a Maggio) di quella che è sicuramente la storia più lunga ed ambiziosa di Zero, per la prima volta una storia corale che prevede che i comprimari delle sue avventure escano come mai fino ad ora dai loro ruoli simbolici ed immutabili, e da personaggi diventino persone.

Mica è facile, crescere. E non è facile neppure raccontare questa crescita senza buttare tutto nel macchiettistico, nel già sentito, già letto. In quanti modi abbiamo sentito raccontare la storia di eterni Peter Pan che non vogliono arrendersi al tempo che passa, ai primi capelli bianchi, alle nuove esigenze di una nuova fase della vita? Se la pensate come me, fin troppi. La prima volta si ride, la seconda pure, la terza… che palle. Macerie Prime è un rischio, per Zerocalcare, perché fino ad oggi l’autore ci ha conquistato soprattutto con la sua versione di momenti-nostalgia con i quali identificarsi. I parti della sua coscienza o gli amici impersonati da icone della cultura pop(olare) che per altri avrebbero potuto divenire tormentoni. Ha riscosso i maggiori successi parlando di se stesso (Un Polpo alla Gola, Dimentica il mio nome), già affrontando il mito degli zombi (Dodici) è rimasto un filo sotto i suoi standard. Ma Zero è stato sempre bravo nelle sue strisce a fermarsi prima di stancare, a scegliere le corde giuste, a non chiedere troppo apertamente la risata.

Qui ha rischiato di più. Perché il cambiamento fa paura e per un attimo ti può spiazzare. E confesso di essere rimasto spiazzato leggendo come le pagine del fumetto abbiano virato fin da subito verso la risata amara.

Macerie Prime

Zerocalcare ci ha sempre fatto riflettere, lo amo per questo. Oltre al lato comico, ha un suo messaggio forte e che in grandissima parte condivido. Macerie Prime fa pensare. Lo si vede dalle situazioni vissute nella storia. C’è il matrimonio, c’è la ricerca di un lavoro stabile, il desiderio di mettere su famiglia, ma non solo. C’è il demone della politica, che in qualche modo è come uno scegliere di confrontarsi con i “grandi”. E soprattutto c’è una fortissima autoanalisi, c’è la definitiva realizzazione di essere “quello fortunato”, con tutti i sensi di colpa che ne conseguono.

Macerie Prime mi ha un destabilizzato perché mi aspettavo qualcosa di diverso. Ci ha messo un po’ a entrarmi dentro, le prime pagine non mi hanno preso come i suoi vecchi lavori, in qualche momento ho anche sbuffato. Ma quando mi è entrato dentro, l’ha fatto davvero.

È facile ridere di cose con le quali possiamo relazionarci senza sforzo. Finora era come se le sue strisce parlassero di me. Sono cresciuto con Holly e Benji e ho il mito degli zombie, finora è stato facile leggere Zerocalcare. Macerie Prime è riuscito per la prima volta a farmelo davvero vedere come personaggio a se stante e a costruire un mondo suo, a farmi vedere come si evolve. E mi ha lasciato intravedere anche qualcosa di più. Ci sono due personaggi, un vecchio e un bambino in un mondo futuro post-apocalittico, dei quali leggendo scopriamo molto, ma che hanno ancora molto da farci scoprire.

Finora Macerie Prime è qualcosa di incompiuto, di difficilmente valutabile. L’incompiutezza mi affascina e mi repelle allo stesso tempo.

Sarà una attesa lunghissima, fino a Maggio.

Voto: ****

12 thoughts on “Zerocalcare – Macerie Prime”

  1. Macerie prime mi manca, coi volumi di Zerocalcare sono un po’ indietro.
    Comunque, è molto bravo e se sta evolvendosi, sono contento per lui e per noi: le gag pop sono divertenti e immagino ci saranno sempre, ma a volte c’è chi non si accorge che nelle sue storie c’è anche altro 🙂

  2. Ma domanda, macerie prime si può leggere anche se non si è letto nulla di libri dell’autore, giusto?

  3. Già letto come ben sai, a me è piaciuto, certo per capire tutto l’insieme dell’opera toccherà aspettare maggio.. se ti piace Zero prendi l’Espresso di domani 😉

  4. Per me “Macerie prime” ha un solo difetto, tocca aspettare la seconda parte. Ovviamente me lo sono divorato, aspetto la fine per giudicarlo, però ora devo dire che mi è piaciuto molto, come del resto tutti i libro di questo ragazzo di Rebibbia che in certi momenti mi ricorda molto me stesso. Che poi è la sua grande forza, parlare direttamente ai suoi lettori, sembra una frase fatta, lo è, ma per Zerocalcare è anche quella che trovo più azzeccata. Cheers!

    • La penso allo stesso modo su Zero… che tralaltro è anche casualmente mio concittadino, visto che prima di Rebibbia è nato ad Arezzo 🙂

  5. me lo hanno regalato a Natale (regalo graditissimo, ca va sans dire) e non vedo l’ora di iniziare a leggerlo, quando avrò finito sti libri che ho in sospeso…

  6. Ne ho parlato anche sul mio blog: secondo me questa prima parte di Macerie Prime può essere considerata il lavoro migliore di Zerocalcare. Il ritmo, i personaggi, la tecnica, la storia, tutto è levigato alla perfezione, tutto scorre liscio come l’olio. Sono anche contento che Zero si sia preso i suoi tempi e che abbia diviso a metà una storia che, altrimenti, non avrebbe avuto il giusto respiro.

    • Appena trovo un attimo di tempo verrò a leggerti, ho messo solo oggi il tuo blog tra i miei preferiti perché temevo parlassi solo di giochi 😀

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